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San Martino: il santo del mantello, del vino novello e dei contratti stagionali

11 novembre 2019 | 08:35
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San Martino: il santo del mantello, del vino novello e dei contratti stagionali

L’11 novembre da sempre è una ricorrenza particolarmente sentita dalla popolazione locale

Cuneo. Oggi, 11 novembre, si ricorda San Martino, il vescovo che con il dono del mantello fece fiorire l’estate.

È uno dei Santi più venerati in Occidente. Vescovo di Tours, uno dei primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa, reso famoso per l’episodio del mantello. Deriva da questo l’espressione “estate di San Martino” perché secondo la tradizione, appunto, il Santo nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo, gli donò metà del suo mantello; poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l’altra metà del mantello: subito dopo, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite. L’Estate di san Martino indica un eventuale periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore.

San Martino morì l’8 novembre ma la data della sua sepoltura è l’11 per ciò in questa data si rende onore al santo.

Ci sono anche delle tradizioni italiane legate a questo santo. A San Martino si dice che “ogni mosto diventa vino”, in molte regioni d’Italia la festa coincide con il giorno in cui termina l’anno agrario e vitivinicolo e si aprono le botti per gustare il vino novello.

Quella dell’11 novembre da sempre è una ricorrenza particolarmente sentita dalla popolazione locale. Nel nord Italia, specialmente nelle aree agricole, anche nelle nostre campagne fino a non molti anni fa, e in molti casi ancora oggi, tutti i contratti, che fossero di lavoro ma anche di affitto, mezzadria, avevano inizio e fine l’11 novembre, data scelta in quanto i lavori nei campi erano già terminati senza però che fosse già arrivato l’inverno. Per questo, scaduti i contratti, chi aveva una casa in uso la doveva lasciare libera proprio l’11 novembre e non era inusuale, in quei giorni, imbattersi in carri strapieni di ogni masserizia che si spostavano da un podere all’altro, facendo “San Martino”, nome popolare, proprio per questo motivo, del trasloco. Ancora oggi in molti dialetti e modi di dire del nord “fare San Martino” mantiene il significato di traslocare.