Manifestazione di protesta dei vigili del fuoco

15 novembre 2019 | 12:33
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Manifestazione di protesta dei vigili del fuoco

Stanchi di parole e promesse, stufi della solidarietà espressa dopo le tragedie ma dimenticata un momento dopo, i vigili del fuoco chiedono maggiori tutele per svolgere il loro lavoro al servizio dei cittadini

Il personale dei vigili del fuoco del Comando di Cuneo ha consegnato oggi al Prefetto di Cuneo un documento per segnalare a Roma l’adesione alla manifestazione di sciopero indetto dalle maggiori sigle sindacali per la giornata odierna. Non c’è stato il sit in davanti alla Prefettura in quanto il personale era impegnato nelle manifestazioni indette a Roma e a Torino.

Ecco il testo del documento consegnato al dottor Giovanni Russo

Oggetto: Manifestazione Roma e stato di agitazione del personale Vigili del Fuoco.

CONSIDERATO

che in alcune recenti iniziative, anche di carattere pubblico, esponenti del Governo hanno dato ampio risalto alla prossima emanazione di un testo normativo che dovrebbe prevedere un impegno finanziario utile a migliorare le condizioni stipendiali e previdenziali al fine di renderle analoghe a quelle del personale appartenente agli altri Corpi dello Stato, anche attraverso un reale riconoscimento della specificità professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del CNVVF, e che, a tutt’oggi, non risulta ancora definitivamente elaborato e avviato nel suo iter parlamentare;

che le somme stanziate dall’art. 10, comma 5, D.Lgs. 127/2018 pari a 1.200.000 euro sono nettamente insufficienti a garantite un percorso di valorizzazione stipendiale delle specializzazioni del Corpo (aereonaviganti, nautici, sommozzatori) in similitudine alle indennità attribuite agli appartenenti di altri Enti o di altri Corpi dello Stato, e della conseguente necessità di individuare somme ulteriori nella prossima Legge di Bilancio;

che a sei mesi dalla pubblicazione del D.L. 127/18 concernente l’Ordinamento del personale del CNVVF, si sono ampiamente manifestate difficoltà nell’applicazione delle disposizioni relative agli inquadramenti e alle progressioni di carriera del personale, poiché non rispondono alle reali necessità del servizio e che richiedono, di conseguenza, un’ulteriore intervento di modifica attraverso una nuova legge delega e che tale nuova iniziativa legislativa non è stata ancora prevista dal Governo a fronte delle molteplici sollecitazioni sindacali;

che le risorse finanziarie stanziate per il rinnovo del CCNL- CNVVF 2019/2021 sono assolutamente insufficienti, come per tutti dipendenti pubblici, e che si richiedono ulteriori risorse finanziarie al fine di consentire l’apertura del tavolo contrattuale presso il Ministero della Funzione Pubblica;

che a tutt’oggi nulla è stato fatto per avviare e concretizzare un sistema previdenziale complementare che consenta alle lavoratrici e ai lavoratori del Corpo, i neo assunti in particolare, di vedersi garantire una pensione adeguata alle aspettative di vita future;

che gli interventi relativi alle assunzioni dei Vigili del Fuoco nelle scorse Leggi di Bilancio, pur se apprezzabili, non sono sufficienti a garantire un adeguato servizio ai cittadini, ed in questo senso il Corpo, necessita di un potenziamento straordinario perché manifesta ampie carenze d’organico sia nel settore operativo che in quello amministrativo. In questo quadro critico per il servizio, l’Amministrazione non ha ancora predisposto quanto necessario per bandire nuovi concorsi per le assunzioni nel settore amministrativo e per l’emanazione dei bandi per i concorsi interni, relativi ai passaggi di qualifica a Capo Squadra 2019 e per Ispettore Antincendi;

che a tutt’oggi sono rimaste inascoltate le continue denunce sindacali, nazionali e territoriali, per un intervento finanziario straordinario che consenta, in tempi brevi, il rinnovo complessivo del parco mezzi del Corpo che non permette talvolta, nemmeno di effettuare l’ordinario servizio di soccorso alla popolazione, nonostante l’impegno straordinario del personale che si dedica quotidianamente alla manutenzione degli stessi; a questo si aggiunga la grave condizione, più volte denunciata, in cui versano i mezzi operativi delle colonne mobili del Corpo per le emergenze nazionali ed internazionali;

sono rimaste inascoltate le continue richieste formulate all’Amministrazione presso il Governo, finalizzate a recuperare le risorse economiche necessarie per il rilancio della formazione professionale del personale del Corpo sia in servizio che neoassunto, e per effettuare i necessari mantenimenti e re-training delle diverse qualificazioni e specializzazioni;

che ormai da anni giace nei cassetti del Ministero dell’Interno la proposta di un nuovo regolamento per il reclutamento del personale nei ruoli dei volontari del Corpo che aveva l’intento di modificare, attualizzando, quanto previsto nel DPR 76/2004 per consentire un miglior funzionamento anche di tale componente del Corpo che dovrà prestare la propria opera nell’ambito del no-profit;

che il personale in servizio nel Corpo Nazionale, mediamente, ha un’età anagrafica di 47 anni e che l’attività istituzionale svolta è altamente usurante, come testimoniato dai passaggi del personale operativo nella condizione di parziale idoneità prevista dall’art.234 del DL 127/18, e che a fronte di ciò sono rimaste inascoltate le richieste sindacali per delle nuove norme che consentano maggiori tutele della Salute e della Sicurezza dei VVF, con un adeguato riconoscimento delle malattie professionali anche attraverso l’applicazione dell’assicurazione INAIL;

che è necessario prevedere la defiscalizzazione delle indennità accessorie del personale in particolare perché le stesse sono strettamente legate all’attività operativa; che bisogna adeguare i compensi al personale chiamato a svolgere i servizi di vigilanza antincendio bloccati da diversi anni nonostante l’elevazione delle tariffe per l’utenza richiedente il servizio;

CONSIDERATE

altresì, le preoccupanti voci di un possibile intervento sul provvedimento legislativo relativo alle Autonomie Regionali che metterebbero in discussione l’attuale struttura nazionale del Corpo dei Vigili del Fuoco che riteniamo assolutamente confacente alle necessità in ambito di salvaguardia del territorio e del soccorso al cittadino;

stante le attese e le mancate risposte alle richieste sindacali sopra citate e a fronte del pesante disagio sofferto dal personale del Corpo per la situazione in cui versa complessivamente il servizio proclamano lo stato di agitazione e relativa manifestazione in data odierna a Roma Piazza Montecitorio e Sit-in dove previsto davanti alle Prefetture.

La manifestazione giunge pochi giorni dopo le esequie dei tre vigili del fuoco morti nell’esplosione del cascinale di Quargniento (Al) e dopo le tante parole spese dalla politica sull’onda emotiva della tragedia. Da quello che si deduce dal documento inviato al Prefetto di Cuneo, i vigili del fuoco sono stanchi di parole ma vogliono i fatti dal momento che il loro lavoro è in realtà una missione svolta a favore dei cittadini. Le richieste avanzate sono estremamente ragionevoli e in un Paese civile non dovrebbero essere neppure una questione da discutere. E anche in questo caso le istituzioni territoriali, Provincia, Regione, i comuni stessi, dovrebbero adoperarsi affinché le richieste dei vigili del fuoco, gli stessi che muoiono in un cascinale sperduto o soccorrono gli abitanti di paesi sepolti sotto la neve o a Venezia sommersa dall’acqua e nei mille interventi quotidiani, trovino risposta.