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Giovane morta sulla A33

14 novembre 2019 | 09:33
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Giovane morta sulla A33

Non ci sarebbero responsabilità da parte dell’investitore, un artigiano 43enne, che si sarebbe trovato improvvisamente davanti la giovane 25enne che si era sdraiata sulla carreggiata perpendicolarmente al senso di marcia. Sul fatto indaga la Procura di Asti

Castagnito. L’automobilista che mercoledì scorso ha investito, uccidendo, la giovane parrucchiera 25enne sulla carreggiata della A33 all’altezza dello svincolo di Castagnito, in direzione di Cuneo, non ha colpe di quanto successo non avendo potuto evitare l’impatto. A dichiararlo è l’avvocato Enrico Martinetti, difensore dell’investitore, un artigiano 43enne che quella sera stava tornando a casa sull’auto della fidanzata.

Nella ricostruzione dei fatti, secondo il legale dell’artigiano, la donna avrebbe lasciato la sua auto per sdraiarsi supina sulla carreggiata, perpendicolarmente alla direzione di marcia. L’investitore viaggiava nei limiti di velocità consentiti e nel rientrare dopo un sorpasso si è trovato la ragazza improvvisamente davanti, senza riuscire a evitarla. Questa tesi sarebbe suffragata da testimoni oculari.

Subito dopo l’incidente l’investitore è stato sottoposto agli esami di rito sul tasso alcolemico e sull’eventuale assunzione di stupefacenti, risultando negativo e non gli è stata contestata nessuna infrazione dagli agenti della Polstrada intervenuti sul luogo dell’incidente.

Sul caso intanto indaga la Procura di Asti con il pm Gabriele Fiz, l’ipotesi è quella di omicidio stradale. Sul corpo della povera vittima è stata disposta l’autopsia ma tutto lascerebbe pensare a un tentativo, purtroppo riuscito, di suicidio.