Evasione fiscale multimilionaria: ai domiciliari 3 professionisti fossanesi

25 novembre 2019 | 22:25
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Evasione fiscale multimilionaria: ai domiciliari 3 professionisti fossanesi

L’operazione “Nemesi” della Guardia di Finanza di Torino in collaborazione con i colleghi di Cuneo ha portato allo smantellamento di un’organizzazione internazionale responsabile di complesse frodi fiscali

Un’evasione fiscale di oltre 100 milioni di euro, commessa attraverso fatture false, indebite compensazioni e teste di legno al vertice di società in fallimento, è stata scoperta dalla guardia di finanza di Torino che, insieme ai colleghi di Cuneo, ha eseguito nove misure di custodia cautelare di cui tre in carcere e sei ai domiciliari. Ben 22 gli indagati, tra cui numerosi prestanome, tra questitre professionisti fossanesi che dalla settimana scorsa sono agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in bancarotta. Sono stati anche sequestrati beni per 20 milioni di euro. Oltre ai 100 milioni di euro di imponibile evasa, sono emersi 21 milioni di tasse non pagate e sono stati sequestrati anche 11 milioni in immobili.

Le accuse per gli arrestati e gli indagati sono di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta, frode fiscale, indebite compensazioni, emissione di fatture false. A capo dell’organizzazione due degli arrestati, Riccardo Bontempo, ex commercialista 52enne e Nicola Fanelli, ristoratore 46enne. I due avrebbero intestato diverse società, fallite o sull’orlo del fallimento, a prestanome pagati poche centinaia di euro e avrebbero gestito transazioni illecite tra Italia, Inghilterra, Usa, Arabia Saudita e Russia.

L’accusa di bancarotta fraudolenta riguarda proprio le transazioni illecite con soldi sottratti allo Stato e a una quindicina di società, 4 delle quali sono già fallite.  Il meccanismo veniva fatto funzionare da un ex commercialista e da alcuni professionisti del Torinese che trovavano le “teste di legno”, tra queste i tre fossanesi ai domiciliari, a cui venivano intestate le società così da poter gestire i flussi di denaro tra le società controllate in Italia e quelle all’estero.

Con questa operazione, denominata “Nemesi”, è stata smantellata un’associazione a delinquere internazionale responsabile di complesse frodi fiscali attraverso l’emissione di fatture false e con l’utilizzo di crediti tributari inesistenti.