Ad Alba si parla dell’invecchiamento di successo

8 novembre 2019 | 16:57
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Ad Alba si parla dell’invecchiamento di successo

Tre giorni dedicati al convegno ”Invecchiamento di successo 2019: Body and Mind Connection” per discutere di cosa fare per vivere più a lungo ma, soprattutto, meglio

Alba. Una tre giorni dedicata a ”Invecchiamento di successo 2019: Body and Mind Connection” ha preso il via ieri, 7 novembre, ad Alba, presso la Fondazione Ferrero. A parlarne sono alcuni fra i massimi esperti mondiali, a partire dal direttore del National Institute on Aging di Baltimora, Luigi Ferrucci, che ha dato il via al convegno. I lavori sull’invecchiamento “di successo” inteso come attivo e in salute, si articoleranno in quattro sessioni scientifiche, dedicate rispettivamente alla cronicità, alla memoria, alla tecnologia e al ruolo del macrobiota intestinale.

Il convegno permetterà anche di parlare dei risultati di un progetto trentennale della Fondazione, che coinvolge i dipendenti anziani promuovendone la socialità e la salute. L’invecchiamento, questo l’assunto su cui si basa il progetto, non è un fattore biologico immodificabile, bensì un processo sul quale è possibile intervenire positivamente attraverso interventi sullo stile di vita.

“Chi nasce oggi, ha il 50% di possibilità di vivere fino a 100 anni. Entro la fine di questo secolo arriveremo al punto di rottura, quando l’aspettativa di vita potrebbe arrivare fino a 120 anni. Oltre non si potrà andare. Ma più che l’età media, conterà come ci si arriva. La scienza, le evidenze che oggi abbiamo in mano, ci dimostrano che saremo in grado di spostare sempre più in avanti il momento in cui le condizioni di salute diventeranno critiche”. Questo quanto dichiarato dal professor Ferrucci, che ha proseguito: “L’età media infatti si allungherà relativamente di poco, ma arriveremo a ‘morire con gli stivali ai piedi’ come dicevano i cowboy. Recentemente, e’ stato possibile quantificare la funzionalità di alcuni dei meccanismi dell’invecchiamento biologico nell’uomo. I più studiati e promettenti sono le modificazioni epigenetiche, la senescenza cellulare e il funzionamento dei mitocondri. In tutti e tre i casi, le misure ad oggi disponibili sono complesse e limitate, ma tutto fa pensare che l’utilizzazione clinica non sia lontana” aggiunge Ferrucci. Si arriverà quindi a distribuire un Viagra per fermare l’invecchiamento? Secondo Ferrucci no, l’approccio riguarderà l’intera vita biologica di ognuno di noi, con monitoraggio dei valori fondamentali costante. Non c’e’ quindi un principio attivo scatenante, che determina un invecchiamento migliore o peggiore, ma un insieme di fattori che può dare risultati radicalmente diversi.

E’ proprio quanto la Fondazione Ferrero, con l’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, ha dimostrando studiando un campione di cittadini anziani di Alba. Lo studio ‘Invecchiamento di successo’, presentato oggi, ha riguardato dal 2010 un campione di 969 persone, suddivise tra due campione equivalenti composti da 502 pensionati dell’azienda che partecipano attivamente alle iniziative della Fondazione, e altri 467 anziani che non frequentano la fondazione e non hanno mai lavorato in Ferrero. I risultati sono evidenti: gli ex dipendenti Ferrero sono più longevi, con un tasso di sopravvivenza superiore del 9% rispetto a chi non lavorava nell’azienda cuneese. Non solo, gli ex dipendenti Ferrero sono più sani, hanno migliori indicatori sanitari, e quindi anche minori accessi alle strutture ospedaliere, e quindi generano un costo sociale inferiore. Guardando invece, tra gli anziani Ferrero, e suddividendoli tra coloro che frequentano o meno le attività proposte dalla Fondazione, per quanto riguarda malattie croniche, obesità, diabete, dislipidemie, ipertensione, malattie dell’apparato respiratorio, invalidità a 90 anni solo nel 4% dei casi si registra uno stato di salute non buono, contro il 16% di chi invece non le frequenta. Quindi, per vivere meglio e di più a lungo il segreto è quello di promuovere, oltre allo stato di salute, utile a prevenire la malattia, l’attività fisica e soprattutto le capacità mentali, esercitate sia attraverso attività ricreativo -creative, sia attraverso relazioni sociali, espresse attraverso il volontariato e lo svolgimento di attività produttive.