“Su crisi Mahle non condividiamo assolutamente le parole di Mauro Gola”

25 ottobre 2019 | 16:43
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“Su crisi Mahle non condividiamo assolutamente le parole di Mauro Gola”

“Siamo non solo di fronte ad una tragedia incredibile per centinaia di lavoratori, persone appunto, ma anche al dramma che colpisce l’economia di tutto il territorio”

Scrive Davide Masera, segretario generale CGIL Cuneo.

Abbiamo sentito le dichiarazioni del Presidente di Confindustria riguardanti la crisi della Mahle e non condividiamo assolutamente le sue posizioni. È vero che c’è un calo nella vendita dei pistoni del diesel (- 30%), ma la scelta della Malhe è ben precisa, chiudere gli stabilimenti per spostare le produzioni in Polonia, pur riconoscendo che la qualità del prodotto realizzato a Saluzzo e La Loggia è molto superiore.

Noi crediamo, a partire dalla realtà che il mondo della automotive stia cambiando, che si possano e si debbano fare altre scelte. Siamo persuasi che la Malhe possa innovare la produzione individuando investimenti su altri prodotti, mantenendo la produzione, seppure ridotta, dei pistoni diesel. L’azienda lavora da anni su questi siti e, da anni, malgrado le richieste in tal senso della FIOM Cgil, non fa investimenti di sorta.

Da molto tempo sentiamo Confindustria parlare di responsabilità sociale dell’impresa e ne condividiamo pienamente il ragionamento. Consideriamo quindi scellerata la scelta della Fondazione Malhe che, dopo aver utilizzato negli anni tutte le agevolazioni dello Stato Italiano, oggi chiude e licenzia 210 persone, ripeto “persone”, a Saluzzo e altre 240 a La Loggia, provocando danni anche a tutto l’indotto del territorio. Noi crediamo che , dopo aver usufruito per anni e anni del lavoro, dell’impegno e del sacrificio quotidiano di questi lavoratori, la Fondazione proprietaria del marchio Malhe non possa permettersi di dire da un giorno all’altro, malgrado ben altri impegni avesse preso lo scorso mese di maggio, non ci servite più. Le persone non sono un oggetto, una merce e il lavoro è lo strumento che dà la dignità alle persone.

Chiediamo invece al Presidente di Confidustria, al mondo che rappresenta, a tutte le “ricchezze” (Istituzioni, Fondazioni Bancarie, Università) presenti sul territorio di lavorare insieme per evitare la chiusura degli stabilimenti.

Perchè siamo non solo di fronte ad una tragedia incredibile per centinaia di lavoratori, persone appunto, ma anche al dramma che colpisce l’economia di tutto il territori.