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Quanto tempo impiegano i comuni a pagare le fatture?

21 ottobre 2019 | 17:38
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Quanto tempo impiegano i comuni a pagare le fatture?

La legge prevede che i comuni saldino le fatture alle imprese e ai professionisti entro 30 giorni ma la media tenuta in Piemonte e’ di 35, fuori percio’ dai termini di legge

Dal rapporto elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese regionale basato sui dati del Ministero dell’Economia risulta che nel quarto trimestre del 2018 le amministrazioni locali piemontesi hanno pagato parcelle per oltre 475milioni di euro e solo 664 Comuni su 1190 hanno provveduto entro i termini di Legge dei 30 giorni, mentre 429 hanno pagato entro i 60, e  97 sono andati oltre i due mesi. Così si verifica l’assurdo che le amministrazioni che in caso di ritardato pagamento da parte dei cittadini comminano agli stessi delle sanzioni si dimostrano poco ligie quando spetta a loro pagare quanto dovuto.

Dall’analisi regionale emerge che a essere virtuose sono solamente il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta (pagamento entro 25 giorni), Friuli-Venezia Giulia (26 giorni), Sardegna (28 giorni) e Veneto (30 giorni). Cartellino rosso invece per Calabria con 49 giorni, Umbria con 47 giorni, Molise e Marche, entrambi con 45 giorni, e Sicilia e Campania con 44 giorni.

Per quanto riguarda le province piemontesi e relativamente al 4° trimestre 2018, la palma della più ligia nei pagamenti spetta a Cuneo che ha provveduto a pagare 77 milioni entro 29 giorni così come Novara che ha saldato un importo minore, 44 milioni, con la stessa tempistica. Seguono le altre, con Vercelli 24 milioni in 32 giorni, Torino 220 milioni in 34 giorni, Biella 17 milioni in 37 giorni, Vco 27 milioni in 37 giorni, Alessandria  41 milioni in 46 giorni e infine, in coda alla classifica, Asti con 21 milioni in 51 giorni.

I ritardi nei pagamenti da parte dei comuni creano ovviamente problemi a imprenditori e artigiani che, da parte loro, sono tenuti a rispettare il calendario dei pagamenti e dei contributi dovuti allo Stato e che, invece, sono costretti ad aspettare il saldo delle fatture se non, addirittura a rivolgersi alle imprese creditizia. Altro aspetto da non trascurare è il fatto che molte piccole imprese rinunciano a partecipare ai bandi pubblici temendo i ritardi nei pagamenti e i contenziosi conseguenti.

La strada migliore da percorrere, per ovviare a tutto ciò, potrebbe essere quella della compensazione diretta tra debiti e crediti.