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Michele Olocco da Villafalletto all’Australia con la passione del rugby

13 ottobre 2019 | 19:33
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Michele Olocco da Villafalletto all’Australia con la passione del rugby
Michele Olocco da Villafalletto all’Australia con la passione del rugby
Michele Olocco da Villafalletto all’Australia con la passione del rugby
Michele Olocco da Villafalletto all’Australia con la passione del rugby

Un ragazzo cresciuto a pane e sport che il prossimo 19 ottobre giocherà nella nazionale azzurra nella Rugby League

Villafalletto. Un ragazzo cresciuto a pane e sport partito da Villafalletto arrivando fino in Australia dove, il prossimo 19 ottobre giocherà nella nazionale azzurra nella Rugby League. Conosciamo meglio Michele Olocco.

Parlaci un pò di te.Io sono nato a Savigliano nel luglio del 1995, ho 24 anni, villafallettese dop in una famiglia decisamente sportiva. Mio padre ha praticato soprattutto pallavolo e basket, noi fin da piccoli abbiamo corso, ci portavano a tutte le gare con il camper, cross e gare di corse in montagna, mio papà correva anche mentre mia mamma aveva invece la passione per i filmini, ci riprendeva così abbiamo anche la testimonianza visiva. Ho praticato per 12 anni la corsa con la Podistica Buschese e in contemporanea ho praticato altri sport come pallavolo, basket, un pochettino di calcio, ma anche arrampicata, nuoto, ciclismo come hobby estivo sia come famiglia che individualmente. Posso dire che siamo molto legati allo sport. Parlando di scuola ho frequentato l’Itis Vallauri di Fossano a indirizzo informatico poi i primi due anni di Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino ma ho abbandonato riconoscendo che non era la mia strada. Ho iniziato a lavorare prima in un negozio a Courmayeur poi all’Arsenale delle TShirt, azienda specializzata in serigrafia e stampa personalizzata.

Come mai la scelta del trasferimento in Australia?L’opportunità di venire in Australia mi è stata data dalla Federaziazione Italiana di Rugby League che ha un distaccamento qui. Siccome in Italia il rugby più conosciuto è quello Junior a 15 mentre in Australia ad andare per la maggiore è quello a 13; la nazionale italiana a livello mondiale si costituisce di australiani con origini italiane. Sono qui con un mio compagno di squadra di Saluzzo che è Alberto Berganton, siamo venuti qui per vivere sia un’esperienza sportiva che di vita.

Quando hai “scoperto” il mondo del rugby? Come e quando ti ci sei avvicinato? Ho iniziato a giocare a rugby da 7 anni e ho sempre giocato nel Saluzzo prima a 15 poi da 3 anni rugby a 13 nel campionato francese perché non c’è un campionato italiano. Adesso l’obiettivo è tornare in Italia con qualche competenza in più da trasmettere ai compagni di squadra. Quando mi sono avvicinato al rugby correvo anche, è stato proprio un amico di corsa a propormi un allenamento di prova. Mi è piaciuto subito e posso dire di aver trovato lo sport che ad oggi è quello che preferisco ed è più adatto alle mie potenzialità. Non lo conoscevo prima mi ha immediatamente catturato e continuo a volerlo praticare.

Ricordi le tue prime esperienze? La primissima partita l’ho giocata in un torneo di rugby a 7 con altri due compagni della giovanile. Per definirla con un termine userei traumatica proprio perché eravamo tre giovani alla prima esperienza, era completamente diverso dall’allenamento, ci siamo divertiti e nel frattempo siamo cresciuti e continuiamo a giocare. La prima partita di rugby a 15 casovuole che, quando sono passato in prima squadra, il ragazzo che ricopriva il mio ruolo aveva smesso proprio quell’anno così mi sono trovato direttamente nella formazione principale in campo senza aver mai giocato una partita. All’inizio i compagni mi hanno portato a braccetto con loro insegnandomi regole e grinta, si può dire che ho imparato direttamente sul campo. Nel rugby a 13 un pò tutte le trasferte sono state interessanti a partire dai viaggi in pullman: i più brevi duravano dalle 5/6 ore fino ai più lunghi anche 11 ore dormendo fuori. Si crea così un legame decisamente forte con le altre squadre e questo è un aspetto molto sentito in questo sport.

Cosa ci racconti della recente convocazione che ti vedrà in “azzurro” il prossimo 19 ottobre? In Australia ho giocato nella squadra dei Carina Tigers di Brisbane con un buon gruppo era buono, ho avuto la possibilità di giocare anche in prima squadra segnando pure una meta. Due settimane fa abbiamo giocato una partita con la rappresentativa di Rugby League contro la rappresentativa di Samoa ed abbiamo vinto per 38 a 26 con un bel gioco, mi sono trovato a mio agio con i compagni anche se non c’eravamo mai visti. Il 19 dovrei giocare nel test match contro le Filippine, una partita di preparazione ai Mondiali che si terranno l’anno prossimo, martedì andrò Sidney per una settimana di allenamenti.

Prossimi obiettivi da raggiungere?Diciamo che ci saranno le partite di qualificazioni per i Mondiali ma si terranno in Europa e difficilmente riuscirò a partecipare per una questione logistica e di costi siccome intendo rimanere in Australia fino a gennaio 2020. Penso che rientrato in Italia continuerò con la mia squadra, mi ritengo felice di quello che ho raggiunto fino ad oggi che è andato al di sopra dei miei obiettivi.

Cosa consigli a chi volesse avvicinarsi a questo mondo? Non posso che consigliare di provare anche solo una sera sia lo sport che l’ambiente. La Saluzzo North West Roosters è davvero una società ben gestita come si può vedere anche dalla pagina Facebook e permette di vivere appieno il rugby in tutte le sue forme.

Fotografie di Maria Girgenti