La Compagnia del Birùn sulla Via Francigena

9 ottobre 2019 | 08:44
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La Compagnia del Birùn sulla Via Francigena

Tra il 4 ed il 6 ottobre altra tappa della Compagnia peveragnese in Toscana. Se ne parlerà in serata in Casa Ambrosino il 14 novembre prossimo

Peveragno. Per il quinto anno la Compagnia del Birùn, in collaborazione nei primi anni con il «F.I.E.» Toscana ed ora, in autonomia, con il C.A.I. sezione di Peveragno, si è messa in cammino sulla Via Francigena in Toscana, tra gli scorsi 4 e 6 ottobe.

Partendo, dove si era arrivati l’anno scorso, da Bagno Vignoni, nel Senese, vicino Pienza, con le sue acque trasparenti e benefiche, unico paese al mondo ad avere gradi «vasconi» nella sua «piazza» centrale, giù lungo la pittoresca Val d’Orcia, si è arrivati sin a Ponte a Rigo (frazione di cinquantina di abitanti di San Casciano dei Bagni), passando per Radicofani, il borgo arroccato intorno alla sua Fortezza, vicino al monte Amiata, legata alla torbida figura del «brigante gentiluomo» Ghino di Tacco (che controllò la via principale verso Roma, non a caso usato come pseudonimo, negli anni Ottanta del Novecento dall’allora leader socialista Bettino Craxi). Ormai si è davvero giunti agli ultimi lembi di Toscana, ora si ha davanti il Viterbese, la «Tuscia», il nord del Lazio…

Commenta la presidente Simona Grosso: «È stata un’escursione di tre giorni che fin dall’itinerario ha messo in evidenza le differenze che si possono incontrare nel cammino e in chi lo percorre. C’è chi lo affronta in modo sportivo sfidando i propri limiti e chi mette a disposizione le proprie energie per aiutare chi ha delle difficoltà, chi assapora il panorama chiacchierando e chi ne immortala ogni piccolo dettaglio per conservarlo nel tempo e condividerlo con altri, chi si rallegra e lo vive come una vacanza e chi ne approfitta per riflettere e chi lo ripulisce dalle irrispettose immondizie di chi li ha preceduti. E intanto il cammino scorre senza giudicare: non gli importano le differenti motivazioni di chi lo percorre. Ma se lo si sa ascoltare il cammino può essere un ottimo maestro perché rende consapevoli che qualunque sia la propria motivazione si è tutti accomunati dal viaggio che arricchisce chi sa camminare insieme. Una consapevolezza che è condivisa anche con Carlo Centanni, scrittore trapiantato nel Cuneese e volitivo viaggiatore, che sarà ospite della serata «Immagini dalla Via Francigena» organizzata, nel Salone di Casa Ambrosino, a novembre (giovedì 14 alle 21) dalla Compagnia ancora in in collaborazione con il C.A.I. e la Biblioteca di Peveragno».

L’autore, in un passaggio del suo libro «Come rinasce un viaggiatore», scrive: «Viaggiando lentamente si colgono dettagli che altrimenti si perderebbero e cambia il modo di porsi nei confronti della natura e delle persone incontrate. Ogni volta parte una persona e ne torna un’altra».

Si può anche dire, citando la «linea guida» del programma del «Birùn» di questo 2019: torna una persona «(in)differente».