“Clima d’opinione”, la proposta formativa del Parco fluviale per giornalisti e operatori dei media

7 ottobre 2019 | 16:29
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“Clima d’opinione”, la proposta formativa del Parco fluviale per giornalisti e operatori dei media

L’obiettivo è analizzare come il tema dei cambiamenti climatici è affrontato dai media italiani

Cuneo .“Clima d’opinione: giornalismo, media e cambiamenti climatici”: è questo il titolo del corso di formazione che il Parco fluviale Gesso e Stura, nell’ambito del progetto Interreg Alcotra “CCLimaTT – Cambiamenti Climatici nel Territorio Transfrontaliero”, organizza e promuove in collaborazione con la Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e l’Ordine dei Giornalisti. L’obiettivo è analizzare come il tema dei cambiamenti climatici è affrontato dai media italiani, le differenze rispetto ad altre realtà europee, i casi di successo e le criticità nel racconto della scienza e del clima nell’ecosistema dei media.
Il corso è organizzato in 2 segmenti, inseriti entrambi nel piano di formazione continua dell’Ordine dei Giornalisti con il riconoscimento di 4 crediti per ciascun modulo. È possibile aderire all’intero percorso formativo oppure ad un singolo modulo.
E’ obbligatoria la prenotazione sulla piattaforma S.I.Ge.F. Gli appuntamenti sono aperti anche ai non iscritti all’Ordine dei giornalisti fino a esaurimento dei posti disponibili, con prenotazione via mail a silvia.agnello@comune.cuneo.it.

Il primo modulo “Cambiamenti climatici: la scienza diventa notizia” si terrà venerdì 18 ottobre, dalle ore 14 alle 18, presso La Casa del Fiume (via Porta Mondovì 11 A). Interverranno in qualità di relatori Mauro Buonocore, giornalista professionista, esperto di divulgazione scientifica, direttore Comunicazione e Media Relations della Fondazione CMCC e Serena Giacomin, Presidente di Italian Climate Network, Meteorologa del Centro Epson Meteo e autrice di “Meteo che scegli, tempo che trovi. Guida alle previsioni meteo di app, web e tv”. La formazione introdurrà il tema del rapporto tra cambiamenti climatici e routine giornalistica e affronterà nel dettaglio alcuni aspetti del linguaggio e dell’approccio giornalistico al tema. In particolare, si inquadrerà il tema dal punto di vista scientifico e, attraverso richiami a fatti di cronaca e di attualità, si illustrerà come questo entri a far parte del lavoro del giornalista, diventi notiziabile e richieda strumenti indispensabili per una trattazione accurata e chiara, libera da luoghi comuni e distorsioni cognitive. Troppo spesso, infatti, si associa al cambiamento climatico il concetto di futuro, quando invece gli effetti sull’ambiente e sulla società sono evidenti già oggi. I dati lo dimostrano e descrivono un Pianeta in affanno, per cui è necessario fare qualcosa nell’immediato. Lontano da dubbi e maldestre interpretazioni dei fenomeni ambientali, la scienza ci sta dando tutti gli strumenti necessari per capire e analizzare il problema e, soprattutto, per cercare di contrastarlo. In questa sfida, i giornalisti sono il ponte comunicativo tra il mondo scientifico e gli utenti, un ponte che, però, troppo spesso traballa tra fake news, teorie negazioniste o del complotto…

Seguirà, giovedì 14 novembre, dalle 14 alle 18, sempre alla Casa del Fiume, il modulo “Scienziati e giornalisti, dialogare al tempo dei media digitali” con Mauro Buonocore del CMCC ed Elisabetta Tola, Presidente dell’Agenzia Formica Blu, conduttrice di Rai Radio3 Scienza, Co-direttore di Datajournalism.it e Co-fondatrice di FACTA.

I due appuntamenti formativi sono parte del programma di attività di divulgazione del progetto cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Interreg Alcotra “CClimaTT – Cambiamenti Climatici nel Territorio Transfrontaliero” mirato proprio a informare e sensibilizzare sulle cause dei cambiamenti climatici e sugli effetti da questi generati a livello sia globale sia locale, nonché sulle possibili azioni per la mitigazione e l’adattamento a cui la società nel suo complesso – istituzioni, mondo economico, cittadini – è chiamata a contribuire. Il Parco fluviale Gesso e Stura, capofila del progetto, gestisce le attività in partenariato con la Regione Piemonte, l’Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo, l’Ente di Gestione Aree Protette Alpi Marittime in Italia e i Parchi nazionali del Mercantour e degli Ecrins in Francia.