Partita la «Summer School» CeSPeC alla XII edizione 2019 Cuneo – Alba – Savigliano – Mondovì

11 settembre 2019 | 13:40
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Partita la «Summer School» CeSPeC alla XII edizione 2019 Cuneo – Alba – Savigliano – Mondovì

Relazione introduttiva è stata del critico ed autore Aldo Grasso

Il CeSPeC (cuneese Centro Studi sul Pensiero Contemperaneo) è partita con la dodicesima edizione della «Summer School»,  fissata tra il 10 e sabato 14 settembre, tra Cuneo, Alba, Savigliano e Mondovì , con la solita partecipazione di «borsisti».
È stato il noto professore e critico televisivo Aldo Grasso (Università Cattolica di Milano) ad inaugurare la manifestazione a Cuneo martedì sera 10 settembre, nello Spazio Incontri Fondazione CRC (via Roma, 15), davanti a buon pubblico, non solo di «addetti ai lavori». Si tratta di quello che è giudicato, da decenni, il maggiore esperto di televisione in Italia, «nome di richiamo», autore di studi internazionali sulla nuova serialità, di testi notissimi, sulla storia della televisione e sul rapporto tra media e spazio pubblico.
Saluto è stato portato dal «padrone di casa», il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Giandomenico Genta, ma anche dall’assessore comunale Cristina Clerico (il Comune è altro patrocinatore della manifestazione), introdotti dal moderatore, e storico componente del «CeSPeC», professor Sergio Carletto, dall’ex sindaco di Alba ed attuale consigliere regionale Maurizio Marello, da anni vicino alla manifestazione. Da tutti son arrivati complimenti ed incoraggiamenti alla iniziativa.
Il presidente del «CeSPeC» Mauro Mantelli ha sottolineato l’importanza del rapporto cultura-politica.
L’ intervento di Grasso, «Lectio magistralis», articolatissimo, corposo, aveva il titolo «La televisione al tempo di internet».
È partito dall’analisi della evoluzione della televisione e della sua importanza sociale (nel creare una cultura magari superficiale ma autenticamente nazionale) negli ultimi decenni (spunto hanno offerto anche i tanti ricordi dello storico presentatore Mike Bongiorno, a dieci anni dalla scomparsa). Ha notato come il tradizionale metodo televisivo del «palinsesto» stia perdendo importanza, con i giovani a propendere sempre di più verso lo «streaming», la possibilità, tramite internet, di vedere i programmi quando si desidera. Il fenomeno, che ha sconvolto la vita a tutti i livelli, è quello del passaggio da «l’analogico» al «digitale». Ne è venuta una creazione di immagini trenta volte superiori al passato, lo sfruttamento degli archivi del passato, una maggiore velocità nella comunicazione… Altro sconvolgimento di questi ultimi anni è lo «smart phone», il «telefono intelligente», certo uno dei migliori strumenti di comunicazione mai creato…
Ha ammonito alla massima attenzione, onde evitare rischi di «algoritmocrazia» (potere degli «algorismi», modelli matematici), a capire bene potenzialità e rischi dei nuovi strumenti di comunicazione… Alla fine il suo avvertimento è stato: «O saremo in grado di parlare o saremo parlati»…
Il tema di questa edizione è il rapporto tra «tecnologie digitali e cultura visuale» (a partire dalla fotografia). Le sessioni, aperte a tutti, mattutine e pomeridiane (9,30-13, 15,30-18) saranno a Cuneo, alla «Ex Mater Amabilis», sin a giovedì, prima di vivere la giornata del venerdì a Savigliano e momenti (incontri con le scuole) a Mondovì ed Alba.
La maggior parte dei relatori son insegnanti universitari.
Il saluto, per quest’anno, a Cuneo sarà, venerdì 13 settembre, dalle 21 alle 23, nel Salone d’Onore del Municipio di Cuneo, su «Nuovi media e cultura di massa», con Tommaso Ariemma (scrittore e filosofo), Antonio Lucci (Forschungsinstitut für Philosophie, Hannover).