I trent’anni del “Centro Down Cuneo”

23 settembre 2019 | 15:38
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I trent’anni del “Centro Down Cuneo”

Il momento è stato utile anche per vedere i progressi nella socializzazione di questi «ragazzi di ogni età» capaci di sorridere nonostante le difficoltà

Cuneo. La festa dei trenta anni del «Centro Down Cuneo», domenica 15 settembre, nel grande spazio verde intorno al Circolo ACLI di Roata Canale, ha trovato una delle ultime giornate di sole davvero estivo e caldo, «a picco». La formula scelta è stata «a inviti», riservandola agli iscritti, alle famiglie, agli amici, pure, a dimostrare come questo «mondo» sia capace di creare una «rete», di collegarsi all’esterno, ha avuto ottima partecipazione, ben oltre il centinaio di persone, atmosfera serena e coinvolta, gioiosa, affettività autentica, tanta solidarietà.

Il programma, curato da famiglie e volontari (tra essi Angela e Flavio Pittavino, insieme ai vari animatori, a fianco del presidente Valter Dorati), ha vissuto di giochi (lo spazio era adattissimo, con anche campo da calcio), «merenda-apericena», bevande (utilissime dato anche il caldo) servite dalla giovane Michela Macagno, piccola esposizione fotografica sui protagonisti e sulle attività di questi anni. Un tocco particolare lo ha offerto la rievocazione storica celtica della Associazione «Flamulasca» di Chiusa Pesio (che ha fatto provare anche i suoi archi). Presenti sono stati Giancarlo Arneodo del «Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese» e due storici presidenti del «Centro Down Cuneo», Ivo Galliano e Fausto Sciandra.

Il momento è stato utile anche per vedere i progressi nella socializzazione, uno dei loro problemi, di questi «ragazzi di ogni età», capaci di sorridere nonostante le difficoltà, di vario grado a seconda dei casi, cui condanna un «cromosoma strano», in grado di comunicare tanto affetto, portati a cercare un naturale contatto con gli altri, anche fisico, a provare, e spesso riuscire, a vivere una, ovvia, «vita normale» (ammettendo che una «normalità» possa esistere davvero tra gli esseri umani). Il «Centro» ringrazia tutti i partecipanti, l’ospitante Circolo ACLI presieduto da Beppe Galfrè (la struttura si è occupata anche della cucina), i volontari. Ricorda una attività tutta tesa a portare ad «inclusione e autonomia», sforzi già ripagati solo dal vedere tanta felicità ed attivismo in una simile festa.