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Cuneese 41enne accusato di aver violentanto la figlioletta durante una vacanza. Il perito: «E’ attendibile»

10 settembre 2019 | 19:34
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Cuneese 41enne accusato di aver violentanto la figlioletta durante una vacanza. Il perito: «E’ attendibile»

La piccola: «Papà mi ha fatto male, ha fatto una cosa brutta»

Si è aperta oggi, davanti al tribunale collegiale di Imperia presieduto dal giudice Donatella Aschero, l’istruttoria dibattimentale del processo a carico di G.G., 41 anni residente nel cuneese, accusato di aver abusato sessualmente della figlia: all’epoca dei fatti una bimba di 6 anni.

Secondo la tesi accusatoria sostenuta dal pubblico ministero Paola Marrali, l’uomo avrebbe violentato la figlioletta nel luglio del 2014 durante una vacanza a Riva Ligure. E’ per questo che il processo, il cui imputato e la presunta vittima sono residenti nel cuneese, si svolge a Imperia.

«Papà mi ha fatto male, ha fatto una cosa brutta»«Io e papà abbiamo un segreto». Queste alcune delle frasi che la piccola ha riferito alla mamma, alla nonna e a un’amica al termine di quell’estate, rientrando dalle vacanze. Alcuni atteggiamenti particolari, uniti alle dichiarazioni spontanee della bambina e al ritrovamento di tracce ematiche sulle sue mutandine, hanno messo in allarme la madre che ha sporto denuncia presso la caserma dei carabinieri di Cuneo. Da lì sono partite le indagini che hanno portato l’uomo a rispondere della grave accusa di violenza sessuale su minori.

Ancora adesso, dopo cinque anni, la bambina rifiuta la figura paterna, ha raccontato la madre in aula: «Ha trovato una foto mentre sistemavamo i libri di scuola, l’ha fatta a pezzetti, dicendo che lei, suo padre, non lo voleva più vedere né sentire».

Tra i testi del pm, c’era anche la psicologa psicoterapeuta nominata dal giudice per le indagini preliminari di valutare la bambina: «La minore è attendibile e ho riscontrato indicatori compatibili con un presunto abuso», ha dichiarato il perito, che ha aggiunto di non avere dubbi sul fatto che «i contenuti riferiti dalla bambina non siano dovuti a condizionamenti subiti dalla madre né dalla nonna». Quest’ultima, ha anche registrato con il proprio smartphone la nipote mentre le raccontava delle violenze subite. L’audio è stato acquisito dai giudici, che lo riprodurranno in aula il prossimo 24 settembre, quando si concluderà la fase istruttoria del processo. Discussione e sentenza sono attese per il 29 ottobre.