Concluso il secondo Meeting Nazionale delle Riserve della Biosfera MAB UNESCO

23 settembre 2019 | 10:15
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Concluso il secondo Meeting Nazionale delle Riserve della Biosfera MAB UNESCO
Concluso il secondo Meeting Nazionale delle Riserve della Biosfera MAB UNESCO
Concluso il secondo Meeting Nazionale delle Riserve della Biosfera MAB UNESCO
Concluso il secondo Meeting Nazionale delle Riserve della Biosfera MAB UNESCO

Tavoli di lavoro, visite sul territorio, un convegno dedicato alla condivisione di esperienze e buone prassi e la consegna della pergamena ufficiale di “Riserva MaB” alle due riserve che hanno ottenuto il riconoscimento quest’anno.

Saluzzo. Si sono conclusi oggi con un’escursione alle sorgenti del Po i lavori del secondo Meeting Nazionale delle Riserve della Biosfera MAB UNESCO, evento convocato dal Ministero dell’Ambiente e delle Tutela del Territorio e del Mare e organizzato dal Parco del Monviso durante il quale si sono incontrati i delegati, più di cinquanta, di tutte le Riserve italiane in un’ottica di incontro, confronto e scambio di informazioni e buone prassi legate ai numerosi progetti delle Riserve Man and Biosphere.

«È stato un onore e un piacere collaborare all’organizzazione di questo evento, focalizzato sui temi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: giornate di lavoro e confronto come quelle che abbiamo vissuto – sottolinea il Presidente del Parco del Monviso, Gianfranco Marengo – sono uno stimolo per procedere nella direzione di un sempre maggiore rispetto per l’ambiente e la natura. Il futuro ci vedrà impegnati nel lavoro con i giovani, per farli diventare sempre di più protagonisti dello sviluppo sostenibile dei nostri territori.»

Mercoledì 18 settembre, giornata di apertura del meeting, i delegati si sono confrontati su due tavoli di lavoro dedicati ai Piani di gestione e ai Piani di comunicazione delle Riserve della Biosfera. La condivisione di quanto realizzato «è un’iniziativa molto importante – precisa Maria Carmela Giarratano, Direttore Generale Direzione Protezione della Natura e del Mare in seno al del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e Presidente del Comitato Tecnico Nazionale del Programma MaB UNESCO – perché consente alle riserve di mettere in comune le buone pratiche e sviluppare ulteriormente il valore della rete, amplificando il valore delle singole iniziative e attività che vengono messe in atto nelle diverse realtà che aderiscono a questo programma.»

Giovedì 19 settembre, nel rispetto dell’ottica transfrontaliera della Riserva della Biosfera del Monviso, le attività del Meeting si sono svolte a Saint-Véran, nel Parco Naturale Regionale del Queyras: prima di arrivarci, i delegati hanno visitato l’azienda Valverbe di Melle, che si occupa di coltivazione, essiccazione e trasformazione di piante officinali da agricoltura biologica, e posato per una foto ricordo al Colle dell’Agnello, luogo di confine tra Italia e Francia dove cinque anni fa fu consegnata la pergamena che conferiva il riconoscimento di Riserva della Biosfera Transfrontaliera del Monviso. Tra le attività della giornata la presentazione dell’esperienza francese degli “ecoattori”, soggetti che vivono e lavorano nelle Riserve della Biosfera e ne condividono i valori fondativi, diventandone ambasciatori.

Durante la mattinata di venerdì 20 settembre si è svolto, nell’Antico Palazzo Comunale di Saluzzo, il convegno dedicato a “Il coinvolgimento dei giovani e degli stakeholder”.

L’appuntamento è stato introdotto da Enrico Vicenti, Ministro plenipotenziario e Segretario Generale della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, e da Jonathan Baker dell’UNESCO Regional Bureau for Science and Culture in Europe di Venezia.

Nel corso del convegno sono state presentate diverse “buone pratiche” messe in atto dalle Riserve della Biosfera: tra queste, ha avuto un ruolo significativo il resoconto della seconda edizione del MaB UNESCO Monviso Youth Camp, campo estivo per giovani che si è tenuto in luglio a Ostana e che è stato presentato da tanti partecipanti, che hanno chiesto ai delegati di continuare a lavorare per la tutela dell’ambiente dimostrando una consapevolezza matura sulla necessità di non trascurare oltre il tema dei cambiamenti climatici e dei danni che questi comportano al nostro pianeta.
Si allega il Manifesto redatto dai giovani.

Tra le realtà del nostro territorio che sono state presentate ai delegati di tutta Italia ci sono il Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi, l’esperienza della rassegna musicale Suoni dal Monviso dei Polifonici del Marchesato, il programma di monitoraggio invernale dello stambecco nell’area MaB, il programma escursionistico di montagnaterapia Officina Monviso e le tante sfaccettature di Ostana, borgo alpino “pilota” per le buone prassi del ritorno alla montagna.

A fianco delle esperienze locali, hanno esposto la propria realtà e le proprie attività anche le Riserve “Miramare e Costa di Trieste”, “Delta del Po”, “Isole di Toscana”, “Monte Peglia”, “Tepilora Rio Posada e Montalbo” e “Somma-Vesuvio e Miglio d’Oro”, che aveva ospitato la prima edizione del Meeting lo scorso anno.

«L’UNESCO è impegnata in prima fila per la tutela della natura e grazie a momenti di confronto come questi si riesce a coordinare e condividere buone pratiche intorno al tema dello sviluppo sostenibile – ha ricordato Enrico Vicenti –. Trovo molto stimolante il fatto che in questi giorni sia stato presentato anche l’aspetto della ricerca scientifica che viene svolta in seno alle diverse riserve, sintomo di un progetto vivo e ben indirizzato. Infine, un plauso alla Riserva della Biosfera del Monviso, esempio notevole in quanto transfrontaliera e molto focalizzata sul coinvolgimento dei giovani e delle realtà locali.»

Il convegno ha visto inoltre il momento ufficiale di consegna della pergamena di “Riserva MaB” alle riserve “Po Grande” e “Alpi Giulie”, che hanno ottenuto il riconoscimento nel giugno di quest’anno.

Nel pomeriggio i lavori del Meeting si sono trasferiti a Bra per “Cheese”, la biennale internazionale dedicata alle migliori produzioni di formaggio del mondo, organizzata da Slow Food.

Per saperne di più: La Riserva della Biosfera transfrontaliera MAB UNESCO del Monviso

Laboratori a cielo aperto

Nel 1971 l’Assemblea Generale dell’UNESCO ha approvato la nascita di un Programma Intergovernativo denominato “Man and Biosphere” (MAB), “Uomo e Biosfera”, che vuol essere un complesso insieme di attività di ricerca applicata alla gestione degli ecosistemi terrestri ed acquatici.

Il programma MAB ha dato vita ad una rete mondiale di “Riserve della Biosfera”, attualmente sono oltre 700 distribuite in 124 paesi del mondo, 19 sono in Italia.

Nel maggio del 2013, al termine di lungo percorso condiviso, i Parchi del Monviso (I) e del Queyras (F) hanno ottenuto dall’UNESCO il riconoscimento di Riserva della Biosfera per ciascuna delle due vaste aree di riferimento attorno al “Re di Pietra”.

Nel giugno 2014 l’UNESCO ha poi approvato la prima Riserva transfrontaliera italiana che ha unito le due RB in un’unica RBT, estesa ben al di là del territorio dei due parchi naturali, ma che in essi trova la sua core zone.

La Riserva ha complessivamente una superficie di circa 400.000 ettari, coinvolge oltre 300.000 abitanti distribuiti tra 86 Comuni italiani e 20 francesi e interessa ambienti che vanno dall’alta montagna (le valli intorno al Monviso nel cuore delle Alpi Cozie, le Hautes-Alpes e le Alpes dell’Haute Provence nella regione PACA), fino alla pianura torinese e cuneese, arrivando a lambire le prime colline delle Langhe.

All’interno della Riserva MAB Monviso sono presenti inoltre 4 siti del Patrimonio dell’Umanità (Castello di Racconigi, Castello di Pollenzo, città di Briançon e Fort Mont-Dauphin).

La presenza del massiccio del Monviso, del fiume Po, di una pluralità di laghi alpini, di molteplici paesaggi caratterizzati dalla relazione equilibrata tra uomo e ambiente e da una elevata ricchezza ecologica e biologica fanno di questo territorio uno dei gioielli naturalistici nel cuore delle Alpi.

Come è fatta la Riserva della Biosfera MAB UNESCO del Monviso

La Riserva si compone di tre diverse aree di interesse, interdipendenti tra loro:

• La “core-area”, ossia la zona centrale e più “sensibile” è costituita dalle aree protette (il Parco del Monviso e le sue varie Riserve sul versante italiano, la Riserva naturale nazionale Ristolas – Mont Viso, la Riserva biologica integrale del Bosco d’Assan, Vallon de Bouchouse, Gorges du Guil, Alpage de Furfande sul versante francese) e rappresenta, anche dal punto di vista giuridico, l’area di protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno.

• La “buffer zone”, che corrisponde ai comuni che confinano con il Parco del Monviso sul versante italiano e con il perimetro del Parco Naturale del Queyras sul versante francese. Si tratta di un’area cuscinetto adiacente alla core area dove si sviluppano attività sostenibili per l’uso delle risorse naturali e che rispettano la biodiversità e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi.

• La “transition zone” corrisponde invece all’estensione degli altri 75 Comuni italiani interessati dalla Riserva transfrontaliera, un’area di cooperazione, non sottoposta a vincoli giuridici, al cui interno si sviluppano le attività e gli insediamenti antropici. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti e buone pratiche di sviluppo sostenibile, a beneficio della popolazione locale residente.

Sono tre gli obiettivi principali su cui si opera

1. La conservazione: in particolare attraverso le aree protette, la Riserva del Monviso sviluppa metodi e pratiche per la tutela della biodiversità e per realizzare reti ecologiche;

2. Lo sviluppo sostenibile: attraverso il riconoscimento ottenuto dai due Parchi a livello europeo di una rete turistica rispettosa dei principi della CETS (la Carta europea del turismo sostenibile) è stata creata una rete di operatori turistici motivati al rispetto dei principi del turismo sostenibile. Si lavora inoltre alla promozione del patrimonio culturale e al sostegno all’economia verde, soprattutto attraverso i progetti comunitari “Alcotra”;

3. Il supporto logistico: esperienze positive sono state condotte in ambito di educazione ambientale e del coinvolgimento dei giovani nella Riserva, tra cui i “MAB UNESCO Monviso Youth Camp”.

Parallelamente si sono sviluppate attività di ricerca in collaborazione con gli istituti universitari piemontesi e francesi di riferimento.