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Avere con sè ottimi vini non basta, sappiamo dove è meglio servirli?

1 settembre 2019 | 12:17
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Avere con sè ottimi vini non basta, sappiamo dove è meglio servirli?

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Abbinare il vino che più ci piace e si adatta ad un piatto o viceversa creare una preparazione che sappia esaltare un vino è fondamentale. Ma in quale calice servire il vino scelto? Anche questo è importante. Esatto, ogni vino, è ormai risaputo, in base a dove viene servito può essere esaltato o meno.

Come in una galleria del vento ogni auto ha forme ben precise e studiate per ottenere migliori prestazioni e minori consumi, lo stesso è avvenuto negli ultimi anni per quanto riguarda forme e dettagli dei calici da vino per esaltare aromi e profumi.

Come ci insegna la storia del vetro alla fine degli anni ‘50 Riedel padre di una delle più prestigiose cristallerie nata nel 1756 riconosciuta a livello mondiale iniziò a produrre calici rivoluzionari per l’epoca. Calici ridotti all’essenziale, fini e dalla corretta misura oltre che al design fine a se stesso. Ecco cosi che nasce la responsabilità di non rovinare tutto il lavoro che viene eseguito in vigna e in cantina. Ma anzi la possibilità di esaltare vini ai palati dei clienti. Vi faccio un esempio testato personalmente in una degustazione di coppia privata. Eravamo ormai arrivati alla fine della degustazione tutta di vini base nebbiolo non ci rimaneva che assaggiare due Baroli di due annate diverse.

Bene, la degustazione va a buon fine e i clienti rimangono colpiti da come possa cambiare un vino da un anno all’ altro. A questo punto, ormai avevo preso confidenza mi permetto per terminare in bellezza di farli assaggiare un vino ancora, ma proponendo un gioco. A bottiglia coperta scelgo il vino, il problema era che il marito apprezzava vini più duri, corposi e amava i tannini mentre la moglie vini sì corposi ma dai tannini più morbidi. È bastato cosi servire lo stesso vino in due bicchieri diversi. Per lui ho utilizzato il bicchiere da Borgogna grande e largo anche in cima con delle innovative zigrinature all’ interno che permette di aprire velocemente il vino far rilasciare lentamente i profumi primari ma esaltare i tannini.

Mentre per la signora un calice più alto e allungato quasi da cabernet, comunque aperto sulla base (a goccia) per permettere al vino di aprirsi ma chiuso in cima in modo da esaltare l’eleganza con i profumi e le parti morbide che coprivano i tannini.

Ovviamente aprire un annata 2006, giudicata 5 stelle e pronta da bere ha dato il suo contributo; lasciando i clienti a bocca aperta e soddisfatti.