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Pietro Benotto da La Morra a Tel Aviv per le Olimpiadi Internazionali di fisica

14 agosto 2019 | 19:02
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Pietro Benotto da La Morra a Tel Aviv per le Olimpiadi Internazionali di fisica
Pietro Benotto da La Morra a Tel Aviv per le Olimpiadi Internazionali di fisica
Pietro Benotto da La Morra a Tel Aviv per le Olimpiadi Internazionali di fisica
Pietro Benotto da La Morra a Tel Aviv per le Olimpiadi Internazionali di fisica
Pietro Benotto da La Morra a Tel Aviv per le Olimpiadi Internazionali di fisica

Curiosità è la parola chiave.” questo il consiglio che il brillante studente offre a chi ha la sua stessa passione

La Morra. Pietro Benotto è un neo diplomato del Vallauri di Fossano ed è anche uno dei migliori studenti italiani di di fisica.

Numerosi i suoi successi in competizioni sia nazionali che internazionali. Tra queste la medaglia d’argento agli Internazionali di Astronomia in Russia (cat. Junior) nel 2015, il bronzo agli Internazionali di Astronomia in Bulgaria (cat. Senior) nel 2016, il bronzo alle Nazionali di Fisica del 2017 e l’argento nel 2018. Nella primavera di quest’anno si era aggiudicato la vittoria alle Olimpiadi nazionali di Fisica che l’ha portato a conquistare il bronzo in occasione delle Olimpiadi Europee della Fisica (EuPhO) conquistata insieme alla squadra italiana a Riga, in Lettonia. L’ultima in ordine di tempo lo vede partecipare e vincere il bronzo a Tel Aviv alle Olimpiadi Internazionali di fisica (IPhO), dal 7 al 15 luglio scorso.

Ma chi è Pietro? Sono nato e vissuto sulle colline delle Langhe. Vivo a La Morra da quando avevo 3 anni. Mia madre è insegnante e mio padre è consulente agricolo. Ho fatto elementari e medie vicino a casa, mentre per le superiori ho scelto l’ Istituto Vallauri di Fossano dove ho frequentato il Liceo scientifico Scienza applicate.

Quando hai “scoperto” il mondo dell’astronomia e della fisica? Come e quando ti ci sei avvicinato?La mia passione per l’Astronomia è nata in modo graduale all’età di 6-8 anni attraverso lo studio del cielo sui libri, ma le competizioni di Astronomia a cui ho partecipato mi hanno aiutato a concretizzare questa passione e ho iniziato così ad avvicinarmi all’osservazione del cielo stellato. La fisica è venuta dopo: l’astronomia utilizza moltissimi concetti fisici, perciò studiando astronomia mi ero già avvicinato molto al mondo della fisica (le due materie si “sposano” infatti nella disciplina chiamata astrofisica), dalla terza superiore in poi ho quindi deciso di espandere il mio oggetto di studi alla fisica intera. Inoltre la fisica è materia scolastica fin dalla prima superiore

Quanto tempo hai dedicato allo studio?Credo sia impossibile dare una risposta a questa domanda. Studiare queste discipline è stato sicuramente faticoso e impegnativo, ma è stato anche divertente, altrimenti non l’avrei fatto: nessuno mi ha obbligato. E quando ci si diverte non si misura il tempo.

La tua famiglia ti ha sempre appoggiato? Sempre.

Ricordi le tue prime esperienze alle competizioni? 4/5 anni sono lunghi. Qualcosa me lo ricordo, sono state comunque grandi emozioni, ma sono successe così tante altre cose dopo che non è facile avere un ricordo netto.

Uno dei successi che ricordi con piacere?Due momenti probabilmente: quando presi l’argento a Kazan: chiamavano in ordine di medaglia, prima quelli senza niente poi i bronzi ecc.. Quando hanno finito di chiamare i bronzi mi ricordo che mi partì un urlo di gioia. E’ stato bellissimo, conquistai l’argento. L’altro momento è stato l’ultimo (alle IPhO) quando, secondo la stessa modalità, hanno finito di chiamare i non medagliati. Mi sono venute le lacrime agli occhi. Non me lo aspettavo proprio di prendere una medaglia. Da qui si capisce come le olimpiadi “scolastiche” funzionino diversamente da quelle sportive: prendendo bronzo non vuol dire che sono 3°, ma attribuiscono un certo numero di medaglie a seconda del punteggio.

Cosa ci racconti dell’ultima Olimpiade internazionale?La migliore esperienza sicuramente. Innanzitutto perché tra le competizioni a cui ho partecipato questa è senza dubbio la più difficile, ma soprattutto perché è stata l’internazionale meglio organizzata da sempre, probabilmente. Le olimpiadi sono un’occasione anche per vivere un clima veramente internazionale (in questa edizione partecipavano 78 nazioni) e per visitare lo stato in cui ci si trova. Quest’anno ad Israele tutti questi fattori sono stati studiati in modo magistrale per regalarci un’esperienza veramente unica. Ricordo per esempio con gioia l’amicizia con gli argentini e il bagno nel Mar Morto.

Prossimi obiettivi da raggiungere? Cosa ti auguri per il tuo futuro?Vedrò dove mi porterà il mio futuro, non ho attualmente progetti a lunghissimo termine. Adesso sicuramente andrò a studiare fisica all’università. Tenterò in qualche università più prestigiosa (SNS e galileiana). Chissà…

Cosa consigli a chi volesse seguire in percorso simile al tuo? Innanzitutto di farlo per passione e per curiosità. Qualcuno intraprende la strada delle olimpiadi per altri scopi (come allenamento per altri test o per altri motivi). Secondo me invece queste competizioni hanno un senso se fini a sé stesse. Deve piacere farle non deve essere una imposizione che uno si dà. Poi un altro consiglio è sicuramente quello di buttarsi: spesso gente molto brava si limita all’apprendimento scolastico. Le olimpiadi sono in grado, secondo me, di darti una visione molto più globale delle cose e sicuramente sono un modo ottimale per capire quale è la strada che fa per te. Magari studiando fisica a scuola uno pensa di andare a studiarla all’università, poi uno guarda le olimpiadi e cambia idea. Qualunque sarà il tuo livello raggiunto (competizioni scolastiche, provinciali, nazionali o internazionali) e in qualunque materia tu competerai (dalla matematica alla filosofia) vale comunque la pena provare. A volte basta poco per alimentare la curiosità e per cambiare il tuo futuro. Curiosità è la parola chiave.