Funziona la Legge Regionale contro il gioco d’azzardo?

3 agosto 2019 | 10:31
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Funziona la Legge Regionale contro il gioco d’azzardo?

Mentre c’è chi aspetta con ansia l’estrazione milionaria del Superenalotto, la legge regionale di contrasto al gioco d’azzardo patologico sta confermandosi un mezzo valido per combattere il vizio dei piemontes

Cuneo. Nel 2016 la Regione Piemonte ha approvato una legge di contrasto al gioco d’azzardo patologico allo scopo di tutelare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione. Tra i vari aspetti considerati dalla legge sono particolarmente volti alla prevenzione e alla riduzione delle situazioni croniche di dipendenza dal gioco due articoli: l’articolo 5, che vieta la collocazione di apparecchi, in particolare slot machine e video lottery, entro una certa distanza (500 metri nei Comuni più grandi) da luoghi considerati sensibili, come scuole, banche e strutture residenziali per anziani. Si tratta del cosiddetto “distanziometro”. L’articolo 6 prevede invece che i Comuni piemontesi dispongano limiti temporali al gioco per una durata non inferiore a tre ore nell’arco della giornata.

Quali sono le dimensioni del gioco d’azzardo in Piemonte?  Nel 2016 il volume complessivo di gioco legale era superiore a 5 miliardi di euro, con riferimento solo al gioco distribuito su rete fisica, con un incremento del 4,6% in quattro anni, da 4,9 a 5,13 miliardi, crescita inferiore a quella media nazionale pari al 7,4% (da 69,6 a 74,7 miliardi). Il gioco online è invece cresciuto ad un ritmo molto superiore con un aumento, nel quadriennio, del 44,5%. Si stima che in Piemonte siano almeno un milione e mezzo le persone che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nei 12 mesi.

Le perdite registrate dai giocatori piemontesi sono state stimate, con riferimento al 2016 anno di approvazione della legge regionale, in 1,2 miliardi di euro complessivi. Nei giochi telematici le perdite sono state quantizzate in 58,7 milioni. In totale,in Italia, le perdite derivanti da gioco su rete fisica sfioravano i 18 miliardi di euro mentre le perdite per il gioco a distanza passavano da 726 milioni di euro a 1.020 milioni di euro, con una variazione di circa il 40%.

Si gioca di più online o alla ricevitoria o nelle agenzie di scommesse?  In Piemonte, come del resto in Italia, per il gioco online si è sviluppato un volume di gioco assai elevato: nel 2016 l’importo totale era pari a 3,7 miliardi di euro, circa il 72% del gioco complessivamente svolto in Piemonte, con perdite attribuibili pari a 777 milioni di euro, poco più del 62% del totale. Una proporzione lievemente più alta rispetto alla media nazionale.

La legge regionale è servita, in qualche modo, a contenere il problema? La normativa prevedeva che gli esercenti si adeguassero a quanto previsto dall’articolo 5 entro i 18 mesi successivi all’entrata in vigore della legge, cioè alla data del 20 novembre 2017. Nel marzo del 2017 le slot machine attive erano 26.134, distribuite su 5.763 esercizi commerciali. In media ogni esercizio aveva 4,5 apparecchi. Nel settembre del 2018 si è registrato un dimezzamento (- 52%): gli apparecchi attivi sono 12.468, distribuiti su 1.857 esercizi (in media 6,7 apparecchi per esercizio). Tra le provincie piemontesi la riduzione maggiore si registra in provincia di Torino, la quale passa da 12.016 a 5.249 apparecchi (- 56%). In provincia di Cuneo nel marzo 2017 gli esercizi commerciali con slot machine e similari erano 642 con 2.643 apparecchi che nel settembre 2018 sono diventati rispettivamente 219 e 1.611. In totale, nella Granda gli esercizi commerciali si sono ridotti del 66% mentre gli apparecchi sono diminuiti del 39%. Complessivamente, in Piemonte si è registrata una riduzione del volume di gioco nel primo semestre 2018 di 225 milioni. Da considerare che l’introduzione del distanziometro ha sì spostato i giocatori verso l’online, senza però compensare le perdite dovute alla riduzione del numero di apparecchi operanti.

Queste prime analisi mostrano che in concomitanza con l’attuazione delle politiche di regolazione dell’offerta del gioco d’azzardo i volumi del gioco su rete fisica e le relative perdite si sono ridotte del 13,5% nel corso del primo semestre 2018. Si tratta di primi indizi che fanno pensare che le norme introdotte stiano operando come atteso in termini di riduzione delle perdite complessive da gioco d’azzardo.

Ovviamente resta aperto il capitolo legato al gioco clandestino che ha sicuramente una incidenza non trascurabile.