«Funambolo», omaggio artistico a «Vie di jazz» di Daniela Dell’Orto

18 agosto 2019 | 18:02
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«Funambolo», omaggio artistico a «Vie di jazz» di Daniela Dell’Orto

«Il musicista è come un funambolo che si destreggia sul filo della melodia»

In Santa Croce, come capita quasi in ogni edizione di «Vie di jazz», dal 16 al 18, è stata allestita anche esposizione di arte contemporanea di Daniela Delfina Dell’Orto, «Funambolo», una «ricerca informale», visitabile durante i concerti (sottotitolo: «Il musicista è come un funambolo che si destreggia sul filo della melodia»).

L’artista, di origine milanese, «nipote d’arte» (una zia era pittrice di soggetti sacri), dipinge sin da giovanissima, risiede nelle Langhe e vanta varie esposizioni in tal zona, che le hanno permesso di essere conosciuta da critici ed invitata alla «Biennale di Venezia», con tre opere, «Origini». Prevista nella città lagunare è prossima personale, in galleria (tema, liberamente sviluppato, «I muri di Venezia»).

L’approccio all’informale è sviluppo di un debutto figurativo (che in qualche opera resta almeno in traccia), una scelta di maggiore libertà espressiva, di completa comunicatività emotiva. Con esso vi è stato il passaggio da olio ed acquerello alla scelta dell’acrilico e di talune «tecniche miste».

Le sue opere hanno, generalmente, titolo, certa serenità, fatta di almeno accenni, in quasi ognuna di esse, di colori «caldi» (rossi che son come quelli di papaveri in un campo, più che di sangue), un senso «ascendente», una evoluzione temporale da sinistra a destra, da passato a futuro… A Boves è arrivata con invito direttamente giunto dal Sindaco. Propone stampa di elaborazione, chiestagli a Venezia, del manifesto della prima «Biennale» (1895), personalizzate ognuna con tocchi di rosso.