sul tetto del mondo |
Altre News
/
Sport
/

Francesco Becchis, chi è il bovesano che ha conquistato il titolo iridato ai Mondiali di skiroll

13 agosto 2019 | 19:32
Share0
Francesco Becchis, chi è il bovesano che ha conquistato il titolo iridato ai Mondiali di skiroll
Francesco Becchis, chi è il bovesano che ha conquistato il titolo iridato ai Mondiali di skiroll
Francesco Becchis, chi è il bovesano che ha conquistato il titolo iridato ai Mondiali di skiroll

Una passione di famiglia, Francesco è il fratello minore di Emanuele il recordman che detiene il titolo del più veloce al mondo sugli sci da fondo sui 100 metri a tecnica libera

Boves. Domenica 11 agosto in quel di Sigulda la Granda c’era. Grazie alla prova di Francesco Becchis, atleta bovesano portacolori dello Ski Avis Borgo Libertas, che in coppia con Matto Tanel ha conquistato la Team Sprint ai Mondiali di skiroll nella categoria Senior.

Per la prima volta nella storia dei Mondiali FIS l’Italia ha conquistato la sua prima Team Sprint.

Conosciamo meglio Francesco.Sono nato a Cuneo nel 1997, residente a Boves dove ho frequentato scuole elementari e medie. Come istituto superiore ho scelto il Liceo Musicale di Cuneo. La mia famiglia è composta oltre che da mamma e papà da due sorelle, una più grande e una più piccola e un fratello maggiore a cui sono molto legato. Con due di loro, il fratello maggiore e la sorella minore, condivido la passione per lo sport, gli allenamenti, i successi e le sconfitte.

Quando ti sei avvicinato e appassionato al mondo dello skiroll? Fin da piccolino, con gli altri sportivi della famiglia, facevamo pattinaggio a rotelle in linea, già prima dei 10 anni, mentre in inverno praticavamo lo sci di fondo. Grazie a questa disciplina con la squadra di cui facevamo parte abbiamo scoperto lo skiroll e ci siamo appassionati. Perchè lo skiroll è uno sport a metà tra lo sci di fondo e pattinaggio: il gesto tecnico è lo stesso dello sci di fondo con alcuni adattamenti. La parte del pattinaggio è stata sicuramente molto utile nel tipo di gara, la Team Sprint, che ho vinto agli ultimi Mondiali perchè ti consente di avere un’agilità all’interno del gruppo, quindi saperti muovere e risparmiare le energie, per uscire al migliore dei modi nella volata finale. Una pecca è che non esiste attualmente la figura dell’atleta professionista all’interno dei Corpi dello Stato, Finanza piuttosto che Forestale o altro, come per numerose altre disciplina, dallo sci al nuoto. Ci auguriamo che qualcosa possa cambiare sotto questo aspetto.

Come riesci a conciliare vita privata, ai tempi impegni scolastici e ora lavorativi con questa passione? Non è stato semplice soprattutto ai tempi delle superiori, al momento della classe terza quando l’intensità degli studi andava intensificandosi non sempre gli insegnanti hanno compreso il mio impegno dei weekend con le gare. E per il futuro spero di affiancare al lavoro e poter portar avanti la mia passione da atleta. Nell’autunno concluderò il corso come maestro di sci di fondo e sto cercando appunto di elaborare e pianificare un progetto che mi permetta di realizzare il sogno di poter proseguire la carriera di atleta anche se, mi rendo conto, non è semplice conciliare.

Cosa ci dici di questo titolo appena conquistato? I Mondiali sono una gara secca, il risultato non è mai scontato. Questo era il mio terzo mondiale ma il primo nella categoria Senior. La prima non era la mia specialità e anche mio fratello Emanuele è stato penalizzato dalla pioggia. Nella, non era scontato. Nella Mass Start su cui contavo non sono riuscito a tenere il gruppo fino alla fine, mi sono staccato all’ultimo dei sei giri. Infine la Team Sprint specialità avevo già conquistato il titolo sia nel 2015 che nel 2017 nella categoria Junior. Si tratta di una gara a coppie, una specie di staffetta, sono cinque giri di circa 2 km; con il mio compagno Matteo Tanel siamo riusciti a rimanere nel gruppo, mi sono giocato la carta finale della volata ed è andata al meglio.

Consigli per chi volesse seguire il tuo esempio? Diciamo che è importante non perdere mai l’attenzione. Sicuramente devo ringraziare la mia famiglia, per il sostegno nei momenti di crollo e cedimento che mi ha incoraggiato sempre. In particolare mio fratello proprio perché facciamo le stesse cose, insieme e mi dà sempre ottimi consigli.