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Alba, la Parrocchia e la Cooperativa Alice insieme per accorgliere le donne vittime della tratta

21 agosto 2019 | 17:32
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Alba, la Parrocchia e la Cooperativa Alice insieme per accorgliere le donne vittime della tratta

Si chiamerà Cascina Valore, in memoria di Loredana Valsania

Alba. Una casa vuota ormai da alcuni anni che riprende vita per diventare un rifugio per donne vulnerabili, in particolare giovani vittime della tratta, e per i loro bambini. Il terreno intorno all’abitazione trasformato in un grande orto sociale dove persone in difficoltà potranno imparare un mestiere, riprendendo in mano giorno dopo giorno la propria vita.
La parrocchia del santuario della Moretta e la cooperativa sociale Alice hanno unito le forze per creare un nuovo progetto di solidarietà ad Alba.

Si chiamerà Cascina Valore, in memoria di Loredana Valsania, socio storico e a lungo presidente della cooperativa albese. La casa, lasciata in eredità nel 2016 alla chiesa dalla famiglia Boffa – Giachino (cui sarà dedicata una targa), dopo lunghi iter burocratici, ora può finalmente essere usata per fare del bene. “Abbiamo ascoltato alcune idee in questi anni – dice il parroco don Lino Mela – e quando la cooperativa Alice, da sempre in prima linea per gli utenti fragili come persone con disabilità e stranieri, ci ha presentato una proposta ben definita, pronta per diventare realtà, con la Diocesi abbiamo deciso di dare al sodalizio l’abitazione in comodato d’uso gratuito”.

Il progetto, messo a punto dalla cooperativa Progetto Tenda di Torino, riguarda una rete di realtà della provincia di Cuneo che si impegna ad accogliere 30 donne, in particolare vittime della tratta, presenti sul territorio regionale e individuate dalla Prefettura di Torino. Alba metterà a disposizione 6 posti letto nella casa del quartiere Moretta. “Un fenomeno quello della tratta che ha subito nel tempo profonde trasformazioni – spiegano dalla coop albese -. L’inganno del reclutamento, l’assoggettamento “magico”, il terribile viaggio, il debito, le minacce alla famiglia e la scoperta del reale obiettivo del loro arrivo in un paese straniero, accomunano queste storie e rendono queste donne, spesso giovanissime, altamente vulnerabili”. L’obiettivo è accompagnarle nel difficile recupero delle condizioni psico-fisiche e delle capacità relazionali, ma anche quello di riuscire a far emergere e definire attraverso i loro racconti i contorni di un fenomeno, quella tratta degli esseri umani, non facile da combattere.

Dopo alcuni lavori di ristrutturazione a inizio estate, dal 12 agosto l’abitazione è disponibile per le prime accoglienze. Ad occuparsi della gestione la cooperativa sociale Alice: i progetti avranno durata semestrale e, dopo un primo colloquio conoscitivo, inizieranno con la firma di un accordo tra l’ospite e l’ente sui reciproci impegni. Il percorso prevede l’accompagnamento alle cure sanitarie e al sostegno psicologico, all’acquisizione dei documenti, all’istruzione e alla formazione professionale, all’inserimento lavorativo e sociale. “Qui entra in gioco il ruolo della comunità e della parrocchia, che per prima cercherà di coinvolgere le giovani donne in alcune sue attività – spiega Valentina Ambu, referente del progetto per Alice -. Per creare un legame positivo con la città e il quartiere, ogni idea è ben accetta: proposte per coinvolgere le ospiti nella vita del quartiere, volontari per organizzare laboratori e per darci una mano ad avviare l’orto o, quando sarà in funzione, per creare un Gruppo di acquisto solidale”.

Il progetto di agricoltura sociale si rivolgerà non solo alle donne della casa ma a persone in difficoltà in carico a diversi servizi del territorio, come servizi sociali, accoglienze, emporio della solidarietà, nell’ambito dell’iniziativa We.Ca.Re, strategia regionale di innovazione sociale. Ad Alba, sono in fase di avvio tre progetti: uno guidato dal Consorzio socio-assistenziale e due dalle cooperative sociali Alice ed Emmaus, con attività di animazione territoriale in alcune aree residenziali e attività di formazione e inclusione sociale in agricoltura. In particolare, i terreni di Cascina Valore saranno coltivati ad orto, con la realizzazione anche di alcune serre: parallelamente verranno organizzati corsi di formazione di viticoltura, corilicoltura, orticoltura per professionalizzare le persone e migliorare le loro possibilità di trovare un lavoro.