A tu per tu Manuel Revelli, il campione esordiente con la passione per il deltaplano

12 agosto 2019 | 19:03
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A tu per tu Manuel Revelli, il campione esordiente con la passione per il deltaplano
A tu per tu Manuel Revelli, il campione esordiente con la passione per il deltaplano
A tu per tu Manuel Revelli, il campione esordiente con la passione per il deltaplano
A tu per tu Manuel Revelli, il campione esordiente con la passione per il deltaplano

“Quando ho ricevuto la chiamata dal Ct della nazionale Flavio Tebaldi quasi non ci credevo! Sono stato felice di aver partecipato ad una competizione del genere, non capita a tutti, ho imparato tanto e ho ancora tanto da imparare. Un’esperienza unica e spero sia solo l’inizio!” ha commentato sulla recente partecipazione ai campionati del mondo 2019

Cervasca. L’Italia ha ospitato per la quarta volta, dal 13 al 27 luglio, in Friuli Venezia Giulia il campionato del mondo di deltaplano 2019.

Tra i 125 piloti che hanno rappresentato 29 nazioni c’era anche un pò di Cuneo con il cervaschese, e unico piemontese, Manuel Revelli al suo esordio nella squadra di CT Flavio Tebaldi che ha conquistato il titolo di campione del mondo 2019.

Conosciamolo meglio. Chi è Manuel? Sono un muratore, lavoro che condivido con mio papà, abito a Cervasca e ho 35 anni. Per passione volo in deltaplano, una vita semplice tra lavoro, amici, famiglia e volo.

Quando hai “scoperto” il mondo del volo in deltaplano? Questa passione penso di averla sempre avuta, già da bambino stavo con gli occhi al cielo quando vedevo e sentivo passare gli aerei, quanti pensieri che volavano nella mia testa… poi da adolescente ho visto un deltaplano una di quelle volte con gli occhi al cielo. Mi informai su quei mezzi volanti e sono rimasto stupito delle prestazioni che avevano: con quel mezzo era possibile volare, spostarsi nel cielo, fare chilometri ed il tutto senza un motore e senza rumori, con la sola forza del vento e delle correnti, sono stato folgorato.

Come e quando ti ci sei avvicinato? Da lì al mio primo volo in delta sono passati ancora degli anni, cercando e chiedendo in giro ho scovato una scuola a Torino di Italo Tarasconi, dopo il primo volo in biposto mi sono subito iscritto alla scuola; la sera dopo il lavoro in settimana andavo a seguire le lezioni di teoria, nel week-end un po’ di pratica e poi finalmente nel 2006 mi sono brevettato! Finalmente potevo volare da solo, quando volevo, dove volevo… bhe diciamo dove riuscivo! Volare non è una cosa così facile ed immediata, le basi le impari, la teoria la sai, ma è con l’esperienza che si migliora e si riesce a fare un po’ di più quello che si vuole, poi certo ci sono sempre il meteo e le condizioni atmosferiche che fanno la differenza!

Quanto tempo hai dedicato a questo sport? Da quanto sono brevettato ho sempre cercato di volare il più possibile, in fondo è la cosa che più mi fa stare bene, prima con gli amici nel week-end qui in provincia, principalmente a Malanotte (Prato Nevoso), poi in Francia o in giro per il nord/centro Italia conoscendo così nuovi posti e soprattutto nuove persone con cui condividere questa passione ed esperienze.

Quando hai iniziato a gareggiare? Da un po’ di anni ho iniziato a fare delle gare e ad avvicinarmi alle competizioni che mi hanno portato quest’anno, con mio grande stupore e felicità, a partecipare ai Mondiali che si sono tenuti in Friuli Venezia Giulia a Tolmezzo dal 13 al 27 luglio.

Cosa ci racconti della tua prima esperienza in azzurro?Con mio grande stupore un po’ di mesi fa ho ricevuto la chiamata dal Ct della nazionale Flavio Tebaldi che mi diceva di esser interessato a farmi partecipare al mondiale, quasi non ci credevo! Non ci ho pensato due volte e subito ho accettato l’offerta: facevo così parte della squadra nazionale, non come pilota ufficiale ma comunque facendone parte. La squadra era composta da 6 piloti ufficiali: Davide Guiducci, Filippo Oppici, Christian Ciech, Alessandro Ploner, Suan Selenati, Marco Laurenzi; a loro sono stati conteggiati i punti per la classifica finale di squadra. Poi c’eravamo io e Tullio Gervasoni in squadra per dare una mano a portare a termine, nel migliore dei modi, il percorso di gara del giorno. Si sono svolte 10 manche nelle quali la squadra italiana ha sempre dato il meglio di se, la nostra nazionale è tra le più forti al mondo, direi la più forte ad oggi, ha vinto 10 mondiali, di cui 6 di fila, e portando a casa un oro e un argento nella classifica individuale con Alex Ploner (oro) e Christian Ciech (argento). Sono stato felice di aver partecipato ad una competizione del genere, non capita a tutti, ho imparato tanto e ho ancora tanto da imparare, ho condiviso i giorni e i voli con gente di tutto il mondo, conosciuto persone che volano dall’altra parte del mondo (cinesi, brasiliani), un’esperienza unica e spero sia solo l’inizio!

Prossimi obiettivi da raggiungere? Ora a breve, nella settimana di ferragosto, andrò a fare una gara in Umbria al monte Cucco, si tratta dei campionati italiani e dei pre-europei che si terranno poi l’anno prossimo. Il volo libero è uno sport molto attivo, quasi tutti i weekend ci sono gare in giro, competizioni, ma aimè non è molto conosciuto, non se ne parla tanto, anche se i risultati ci sono e si vedono, è uno sport minore, non stiamo parlando di calcio! Mi piacerebbe con queste poche righe dare un po’ di risalto a questo sport, a questa passione, non solo mia ma condivisa da tante persone che nel silenzio si divertono, gareggiano e portano a casa dei gran bei risultati. Io faccio parte del “delta club Mondovì” un bel gruppo di volatori, tra parapendio, deltaplano e ala rigida siamo un bella compagnia di amici che si ritrovano il weekend per condividere la stessa passione.
Abbiamo già organizzato come club per 5 anni una gara dal nostro sito di volo (Monte Malanotte, Prato Nevoso), è arrivata gente da tutta Italia e dalla vicina Francia, ogni anno è difficile da preparare e poi come quest’anno si mette di mezzo il meteo avverso e così è stata annullata. Nelle passate edizioni sono arrivati in molto anche curiosi per vederci volare e magari desiderosi di provare una volta a fare un biposto, per vedere il mondo dall’alto, da un’altra prospettiva, spostati dal vento, è una sensazione unica e bellissima: essere liberi!

Cosa ti auguri per il tuo futuro? Per il futuro spero di volare ancora tanto, di imparare a conoscere sempre di più questo fantastico mondo, spero di entrare come “pilota ufficiale” nella squadra nazionale, spero di divertirmi ancora tanto, conoscere nuove persone ed avere nuove esperienze, spero che questo sport diventi un po’ più famoso e che la gente ne parli e lo conosca meglio. Per ora continuo a volare, a fare le mie garette e condividere con i miei compagni volatori le giornate passate in cielo. Quando sono con i piedi per terra continuo ad essere con la testa lassù.