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Sostenibilià e competitività: al centro dell’assemblea annuale di Confindustria Cuneo

3 luglio 2019 | 12:08
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Sostenibilià e competitività: al centro dell’assemblea annuale di Confindustria Cuneo

Ad Alba, la sede di Miroglio Group ha ospitato l’appuntamento privato e pubblico degli Imprenditori Cuneesi

Alba. “Senza bene comune, non c’è futuro per nessuno” è il messaggio del presidente Gola al termine della partecipata assemblea annuale di Confindustria Cuneo che si è svolta presso la sede di Miroglio Group ad Alba. Efficace e coinvolgente lo stile Ted Conference con il quale i relatori hanno portato alla platea i temi al centro dell’agenda 2030 dell’Onu sulla sostenibilità.

“I temi della responsabilità sociale d’impresa non sono disconnessi da quelli della competitività”, aggiunge il direttore Generale, Giuliana Cirio: “Siamo molto contenti di questa partecipazione e di aver introdotto un format nuovo che lascia il palcoscenico a chi ha raccontato i temi che gli stanno più a cuore: abbiamo coinvolto stakeholder, professionisti che hanno espresso la loro vision non prettamente confindustriale. Da questa volontà di inclusione nasce il significato migliore di questa assemblea declinata su i temi della responsabilità sociale”.

Mauro Gola, nel suo intervento, ha sottolineato i tre obiettivi prioritari individuati da Confindustria tra i 17 “Global Goals” inseriti nell’Agenda 2030 dall’ONU: buona occupazione e crescita economica, innovazione e infrastrutture, riduzione delle disuguaglianze.

Giuliana Cirio si è soffermata sulla disuguaglianza: un tema sotteso a tutti gli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu. “Tutti i relatori hanno parlato di disuguaglianze, in campo climatico, in campo etico, in campo sociale e nella giustizia. Il tema della disuguaglianza, dal punto di vista delle imprese, è anche un costo, perché causa instabilità e inefficienza. Combattere le disuguaglianze – oltre che fondamentale questione etica – è un fattore di competitività per le industrie”.

Città e Comunità Sostenibili sono state al centro dell’intervento di Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda. Secondo l’analisi delle aree urbane, nel 2050 vi saranno 50 grandi metropoli, di cui solo 9 nel continente occidentale e solo una in Italia: Milano. “Oggi le città nel mondo rappresentano il 3% della superficie, ma vi abita il 65% della popolazione, si crea il 70% del Pil e altro dato significativo, si produce l’80% dell’emissione di C02. Pur avendo una dimensione molto piccola, le città oggi rappresentano tanto per il futuro del mondo, un futuro su cui noi dobbiamo lavorare affinché sia sostenibile e che vede gli imprenditori non solo attori economici, ma sempre più attori sociali”.

Buona occupazione e crescita economica, i temi affidati a Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria: “Il lavoro dignitoso è alla base della coesione di un Paese e non a caso l’Italia ha scelto di metterlo in evidenza nel primo articolo della Costituzione. E, a questo proposito, è illuminante la scelta che fecero nel Dopoguerra due grandi personalità come l’allora presidente di Confindustria Costa e il segretario della Cgil Di Vittorio quando, ragionando su come ricostruire un Paese in macerie, si trovano d’accordo su un punto fondamentale: prima le fabbriche e poi le case. Perché le fabbriche sono il luogo del lavoro, della produzione, della creazione di ricchezza. Se ci sono le fabbriche, c’è occupazione, c’è dignità, c’è decoro, si riducono le distanze tra le persone, si possono costruire le case. Il lavoro riscatta dal bisogno e consente a tutti di sognare e sperare come nel discorso di fine anno ci ha ammonito a fare il Presidente della Repubblica Mattarella”.

Sull’istruzione di qualità, ha preso la parola Roberto Cavallo Perin, Professore dell’Università degli Studi Torino e Coordinatore per il Decentramento Universitario, condividendo con la platea una riflessione sull’Università, sempre di più al servizio dei territori, di cui innovazione e ricerca sono i capisaldi da raggiungere e consolidare lavorando insieme alle imprese.

“Dobbiamo cercare di seminare la bontà in tutti, facendo noi il primo passo – ha indicato don Antonio Mazzi -. Per raggiungere Pace e Giustizia (l’Obiettivo n 16 dell’Agenda 2030) dobbiamo essere seminatori di pace: nel cuore di ogni uomo c’è sempre un angolo in cui seminare la bontà, che non scende dal Paradiso né arriva dai Governi, ma deriva dal nostro impegno personale”.

Rossana Revello, presidente Gruppo Tecnico Responsabilità Sociale d’Impresa di Confindustria, si è concentrata su innovazione e infrastrutture: “Per Confindustria è importante far capire alle aziende come la sostenibilità sia una leva di competitività ed è vitale dare premi, voce e visibilità alle imprese che investono in sostenibilità. È necessario dare supporti tecnici e sottolineare quanto il rapporto tra grandi e piccole imprese sia importante perché una filiera virtuosa è una condizione abilitante per la crescita delle nostre PMI”.

Sullo “Sconfiggere la povertà e la fame nel mondo” è intervenuto Luigi Salvatico, psicologo e psicoterapeuta, presidente del Comitato Etico dell’Aso Santa Croce e Carle di Cuneo e delle Asl CN1, CN2 e AT, partendo da una riflessione sulle trasformazioni della specie umana nei millenni, che oggi si susseguono sempre più velocemente. “Dobbiamo curare il Pianeta e curare noi stessi”, la citazione finale di Massimo Musso, presidente del CNR.

“Occorrono imprese capaci di essere protagoniste dell’umanesimo industriale – ha indicato Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, che sul palco ha portato gli obiettivi del consumo e della produzione responsabili -. L’Italia è il secondo Paese europeo nel manifatturiero, ma siamo primi nella farmaceutica, in competizione con i tedeschi nella meccanica e nella meccatronica, con ottimi risultati nel mondo della chimica e della plastica, che ci consentono di competere in Europa. Questo è il concetto di ‘fabbrica bella’ che proponiamo. Le nostre industrie sono in buona parte e devono essere sempre più trasparenti, accoglienti, sicure: caratteristiche fondamentali per la competitività”.

“Accesso all’acqua, produzione di energia pulita e accessibile” sono stati al centro della riflessione di Roberto Della Seta, presidente della Fondazione Europa Ecologia, che ha citato il festival Circonomia, organizzato nel mese di maggio e giugno in collaborazione con Confindustria Cuneo: “Per quanto riguarda l’economia circolare, siamo maglia rosa, ci troviamo ai vertici in Europa. A parità di produzione e PIL, siamo il Paese che consuma meno. Però siamo anche ai primi posti nella capacità di farci del male da soli, in stile ‘Tafazzi’, perché la burocrazia strangola la crescita e non mancano i ‘Tafazzi’ tra gli ambientalisti, lo dico pur essendo un ambientalista”.

Alessandro Invernizzi, presidente onorario delle acque minerali Lurisia e amministratore delegato dell’istituto termale di Lurisia, ha sottolineato l’importanza di un cambiamento di mentalità per rendere possibile l’obiettivo numero 3, riferito alla “buona salute”. “Per vivere meglio il primo passo è avere buone relazioni umane e superare un sistema sociale basato sul conflitto”.

“Non abbiamo più molto tempo per invertire la rotta – ha detto Mafalda Collidà, studentessa, portavoce del collettivo SESAMO, che ha organizzato la manifestazione per il clima di Cuneo nel mese di marzo – prendendo la parola sugli obiettivi nella lotta agli effetti del cambiamento climatico: prendere consapevolezza e agire subito sono fondamentali per arginare fenomeni metereologici estremi sempre più numerosi e violenti, un forte impatto sulla biodiversità di flora e fauna, oltre che sul ciclo dell’acqua. Il tempo per agire è questo”.

A chiusura degli interventi, Giuliana Cirio, direttore di Confindustria Cuneo, che sulla parità di genere e sulla riduzione delle disuguaglianze, ha portato il video sull’opera “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, concludendo con una citazione di Charles Francis Kettering: “Il futuro mi interessa molto: è lì che passerò il resto della mia vita”.