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Cuneo e Lucchese: due disastri (societari) a confronto

18 luglio 2019 | 12:05
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Cuneo e Lucchese: due disastri (societari) a confronto

In Toscana stanno reagendo al fallimento seguìto al caos societario. E a Cuneo? Quale futuro per i biancorossi?

Cuneo. Le uniche certezze sono: nessuna iscrizione al campionato di serie D, un amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Torino nel tentativo di recuperare i crediti e appianare le perdite accumulate sotto la gestione Lamanna e i Fedelissimi della Matteotti lasciati da soli a sperare in qualche miracolo.,Questa, in sintesi, la situazione attuale del Cuneo 1905. E mentre il responsabile di questo scempio, alias Roberto Lamanna, continua ad addossare le colpe di questa stagione scellerata a chiunque, fuorché a sé stesso, il sindaco di Cuneo Federico Borgna, seppur tardivamente, riconosce che la situazione creatasi arreca un grave danno all’immagine della città. Purtroppo questa immagine si stava deteriorando da tempo e l’Amministrazione comunale poteva chiedere lumi alla società ben prima che succedesse l’irreparabile.

Il discorso che il Cuneo è una società privata, per cui il Comune non poteva mettere becco nelle sue faccende, non regge. Basta guardare cosa succede a Lucca, città con la quale si è condivisa la palma di squadre più penalizzate della serie C. Molti i punti in comune: entrambe le società hanno “goduto” di proprietà inesistenti, tutte e due hanno accumulato multe e punti di penalizzazione, la Lucchese squadra si è salvata miracolosamente sul campo per poi fallire, come società, in tribunale. Il Cuneo è a un passo dal fallimento, dopo essere retrocessa immeritatamente come squadra. Cose mai viste per entrambe le società nei loro 114 anni di storia, altro dato in comune.

A Lucca, però, il sindaco Tambellini, per altro neppure tanto amato dai tifosi rossoneri, si è deciso a muoversi e ha dato mandato agli uffici comunali di pubblicare un’indagine conoscitiva per verificare l’esistenza di soggetti interessati a rappresentare la città di Lucca in un campionato di calcio. Nel frattempo è stata avanzata la richiesta alla FIGC di poter iscrivere la squadra in sovrannumero al campionato di serie D. E’ una delibera, quella del sindaco toscano, che serve a valutare progetti solidi e sostenibili in grado di salvaguardare la lunga tradizione calcistica della città e raccogliere il patrimonio sportivo della Lucchese Libertas 1905.

Gli interessati dovranno presentare un progetto sportivo, gli obiettivi da raggiungere anche per quanto concerne la promozione del settore giovanile e i possibili interventi di valorizzazione degli impianti. Perché è anche questo il punto, a Lucca chi prenderà in mano la società potrà anche contare sulla gestione dello stadio, per il quale dal Comune verrà chiesto un canone annuo simbolico. Chi vorrà la Lucchese dovrà presentare un bussines plan della durata di tre anni legato al progetto sportivo e segnalare coloro che faranno parte della compagine societaria con allegata la documentazione relativa alla solvibilità finanziaria e l’insussistenza di motivi di esclusione di ciascun soggetto; una relazione che dia conto, per ogni soggetto che farà parte della compagine societaria, delle precedenti esperienze e del curriculum maturato nell’ambito di progetti sportivi.

E alla fine di questo iter, se tutto andrà bene, spetterà ai tifosi concedere l’uso del vecchio marchio della Lucchese Libertas che venne acquistato dal Lucca United, associazione di azionariato popolare, caso unico in Italia. Ad oggi risultano esserci tre diverse cordate interessate a partecipare al bando comunale.Tutto questo per dire che anche a Cuneo si dovrebbe seguire la strada della programmazione a lungo termine, partendo proprio dall’anno 0 in cui il Cuneo 1905 è stato ridotto dalla gestione Lamanna. Non serve, infatti, che il sindaco Borgna si arrabatti alla ricerca di qualcuno, pur che sia, che voglia accollarsi oneri, soprattutto e onori, molti meno, di una società che comunque sia rappresenta la città in uno degli sport più seguiti.

Quello che è necessario reperire non sono risorse momentanee ma qualche imprenditore che voglia investire in questo settore e che progetti l’impegno a lunga scadenza, tanto per evitare che certe situazioni tornino ad agitare i sogni degli appassionati. Certo, si parla sempre e solo di sport e i veri problemi da risolvere sono ben altri, ma è inutile riempirsi la bocca con la valenza sociale dello sport se poi questo, a Cuneo, rappresenta sempre e solo un problema da risolvere. A Lucca hanno tracciato una via, a Cuneo si può iniziare almeno da un sentiero?