l'intervista

Cuneo 1905: Game Over

30 luglio 2019 | 18:02
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Cuneo 1905: Game Over

Lo scoramento dei Fedelissimi del Cuneo 1905 nelle parole del loro leader, Bruno Aragno, di fronte all’impossibilità di iscrivere una squadra del capoluogo a un campionato di Eccellenza o Promozione e soprattutto per l’immobilismo dell’imprenditoria locale restia a farsi coinvolgere in un progetto che permetta ai colori biancorossi di proseguire la loro storia

Bruno Aragno, presidente dei Fedelissimi del Cuneo, è il fallimento di un progetto, di un’idea.
Dopo 114 anni finire in questo modo… Ci sono persone che si stanno rivoltando nella tomba, come Giorgio Bocca, il famoso giornalista, che giocò nel Cuneo.

Il Cuneo ha avuto altri momenti di crisi, nella sua storia, compresa un’autogestione.
Negli anni ’70, se non sbaglio. Il sindaco Tancredi Dotta Rosso aveva inviato 200 lettere a imprenditori della zona chiedendo di dare una mano al Cuneo. C’è stato un anno di autogestione e poi i diritti sportivi erano stati comprati dal Busca per 5 milioni di lire, mi pare.

L’iniziativa del sindaco Dotta Rosso non portò risultati, un po’ come l’appello agli imprenditori fatto per salvare il Cuneo 1905. Che città è questa?
E’ una città dormitorio, che non ha passione per niente, che vivacchia. Non vuole avere musica, non vuole squadre. Quest’anno saranno tutti contenti perché non si chiuderanno le strade intorno allo stadio, visto che tanti protestavano anche per questo.

Il mancato fallimento, per assurdo, ha comportato l’impossibilità, nel caso si fossero reperite le risorse, di iscrivere la squadra all’Eccellenza o alla Promozione. A questo punto resterebbe solo la Terza categoria.
Sì, ma credo che non ci sarà nessuno che si prenderà la briga di partire dalla Terza categoria a Cuneo perché sarebbe una cosa allucinante. E poi il Paschiero sarebbe sprecato e, oltretutto, avrebbe dei costi tenerlo aperto tra riscaldamento, campo e il resto. La nostra paura è che tutto venga ceduto per anni all’Olmo, Paschiero e impianti del Parco della Gioventù, e così nessuno vorrà riprendere in mano il Cuneo, per la mancanza di queste strutture. Abbiamo sentito voci secondo le quali l’Olmo potrebbe ottenere la gestione per 5 o 10 anni.

L’alternativa sarebbe però quella di far diventare il Paschiero una cattedrale nel deserto, rendendo magari ambita quell’area, nuovamente, per costruirci sopra e stessa sorte per i campi del Parco della Gioventù.
Secondo me, se affidano le strutture all’Olmo solo per un anno può anche andare bene, altrimenti diventerebbe un problema per la rinascita di un Cuneo calcio.

Anche il settore giovanile merita qualche riflessione.
Ha anzi, aveva, una funzione sociale importantissima se pensiamo che erano oltre 200 i ragazzi di Cuneo che erano seguiti, che praticavano lo sport e che potevano anche avere un futuro nel calcio, sono pochi gli sport che possono contare su questi numeri.

Pensate a qualche iniziativa ulteriore?
Bisogna tenere alta l’attenzione, anche se per quest’anno ormai è tardi, ma la speranza di ripartire resta. Se fallisce questa società qualcuno può subentrare e creare una nuova realtà più seria e solida che l’anno prossimo potrebbe ripartire da una categoria che le potrebbe consentire di ritornare presto nei campionati che contano.

In questo momento i tempi non consentono speranze ma c’è quindi almeno la speranza di ripartire con una nuova situazione post fallimento.
Noi vorremmo lanciare un appello agli ex giocatori del Cuneo, i Fantini, i Garavelli, perché possano mettersi tutti insieme per provare a fare qualcosa, magari nelle giovanili per salvare il nome di questa società. Sarebbe una cosa bella…

Si riparte da un anno zero, in ogni caso.
Bisogna chiamare a raccolta chi può per dare una mano al Cuneo. Abbiamo ricevuto attestati di solidarietà da tanti ex giocatori però ci servirebbe qualcosa di più concreto. L’occasione giusta è questa: ora o mai più!

Non consola di sicuro, ma in questo momento sono tante le piazze calcistiche che si trovano in pessime acque.
Noi non abbiamo i numeri di altre città ma anche questi a volte non bastano perché vediamo cosa è successo a Palermo, che è finita a giocare in serie D, Foggia e altre ancora. C’è poca serietà anche da parte della Lega calcio. Anche in questo inizio di stagione, in serie C, vediamo ricorsi su ricorsi di squadre ammesse o escluse dai campionati come Cerignola, Paganese, Bisceglie, non se ne esce più. Fino a che non se ne vanno via i vecchi dirigenti federali politicizzati le cose non cambieranno.

E adesso la domenica voi Fedelissimi cosa farete?
Bella domanda… Magari organizzeremo qualche pic nic allo stadio. E’ abbastanza triste, comunque, ripensandoci. Poi a settembre sarà ancora più triste quando i campionati ricominceranno…per gli altri.

Intanto, il sindaco Borgna non riceverà i tifosi che volevano incontrarlo, in attesa di avere delle delucidazioni dalla Federazione, alla quale si deve l’attuale atteggiamento, dopo che aveva lasciato un margine di speranza per l’iscrizione, quantomeno alla Promozione, di una squadra del capoluogo.