Unione dei comuni del Monviso

26 giugno 2019 | 18:28
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Unione dei comuni del Monviso

Rifreddo disponibile ad entrare per Protezione civile, Catasto, Servizi socio assistenziali, rifiuti e trasporti scolastici, ma serve un modello funzionale ed al servizio dei comuni

Rifreddo. Il sindaco di Rifreddo Cesare Cavallo aveva promesso prima delle elezioni che sarebbe tornato sul tema delle gestioni associate dei comuni ed in particolare dell‘Unione del Monviso per proporre un’idea diversa è più funzionale del sistema di gestione dell’ente sovra-comunale della Valle Po è puntualmente, negli scorsi giorni, ha lanciato la sua idea. “In questi anni – ci ha spiegato – molte volte mi è stato attribuito un atteggiamento ostile verso le Unioni ed un rifiuto a priori di quella creata in Valle.

Nulla di più falso in quanto semplicemente io ho sempre manifestato le mie perplessità sul modello creato e sul fatto che lo stesso non era funzionale “ingessando” l’attività dei comuni ed arrivando addirittura a sottrarli il personale. Allo stesso tempo ho sempre detto che l’Unione è un buon modo per ottenere contributi e per gestire alcune specifiche funzioni facendo economie di scala. Un ragionamento che adesso, finita la campagna elettorale dove qualcuno doveva per forza difendere ciò che aveva creato, vorrei proporre a tutti i sindaci della Valle e che si concretizza in un modello meno estremo e molto diffuso in altre realtà del Piemonte.

Di cosa si tratta? Sostanzialmente di mettere insieme le funzioni di Protezione civile, Catasto, Servizi socio assistenziali, rifiuti e trasporti scolastici mantenendo in capo ai comuni, invece, quelle legate all’urbanistica, ai servizi tecnici ed al bilancio con conseguente ritorno del personale di questi servizi in capo all’ente originario. In questo modo si eviterebbero le folli duplicazioni sul bilancio, ogni ente disporrebbe di progettisti ed operai propri.

Ovviamente poi gli enti partecipanti metterebbero a dispostone risorse umane e finanziarie per gestire in Unione la partecipazione a bandi pubblici e tutta la gestione legata ai fondi Ato ed al piano che ne consegue. Un modello che metterebbe in chiaro immediatamente che l’Unione è al servizio dei comuni e non viceversa e che, a mio avviso, consentirebbe di mantenere quanto si è costruito di buono in questi anni e di porre rimedio, invece, alle storture che si sono manifestate. Se se ne vuole discutere noi come amministrazione rifreddese ci siamo se, invece, si preferisce continuare come adesso ovviamente con un Unione onnivora ovviamente continueremo a starne fuori.

Questo non per fare di bastian contrari come sostiene qualcuno ma semplicemente perché come ho già detto in passato o si crea un modello in grado di portare efficienza e risparmio che si traducono in migliori servizi e minori tasse oppure è inutile creare nuovi enti”.