Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese Consuntivo di attività per l’anno 2018

28 giugno 2019 | 19:05
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Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese Consuntivo di attività per l’anno 2018

Tutti i dati sull’attività degli operatori del servizio piemontese del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese). Record di chiamate presso la Centrale Operativa, di missioni di soccorso effettuate e di utilizzo dell’eliambulanza

Per il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (SASP) il bilancio delle attività svolte nel corso dell’anno 2018 ha segnato alcuni picchi dimostrando un andamento progressivo in crescita in tutti gli ambiti di intervento su terreno impervio, compito attribuito dalla Repubblica Italiana al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) con la legge 74 del 21 marzo 2001.
Analizzando innanzitutto il primo anello della catena dei soccorsi, cioè la Centrale Operativa del SASP (attiva presso la Centrale dell’emergenza sanitaria di Grugliasco h24) a cui vengono attribuiti tutti gli interventi di soccorso sanitario provenienti dalle aree montane e impervie della Regione Piemonte, il 2018 segna nuovamente un aumento di chiamate gestite: 1900. Si tratta del dato più elevato mai registrato, erano state 1806 nel 2017, e conferma un trend di crescita costante che prosegue da oltre 10 anni. Sostanzialmente questo aspetto si può considerare positivamente come una sempre più radicata propensione nei frequentatori della montagna a rivolgersi ai numeri di emergenza in caso di bisogno e una sempre maggiore copertura della rete telefonica mobile nelle zone montane piemontesi.

L’aumento delle chiamate in centrale corrisponde anche al record di interventi effettuati dalle squadre del SASP che nel 2018 sono saliti a 1210 rispetto ai 1173 del 2017. Tuttavia il numero di persone soccorse nel 2018 è leggermente diminuito rispetto all’anno precedente: 1386 contro 1449. Se a quest’ultimo aspetto non è facile dare una spiegazione, bisogna osservare come siano ulteriormente aumentati gli interventi risolti direttamente dagli Operatori di Centrale o passati ad altri enti. Infatti, grazie al miglioramento delle tecnologie cartografiche e agli strumenti di localizzazione tramite rete GPS, un numero sempre maggiore di interventi viene risolto telefonicamente dagli operatori senza l’invio dell’elicottero o delle squadre a terra consentendo di non disperdere forze e mezzi e comportando un notevole risparmio di risorse pubbliche.

In seguito all’allertamento della Centrale Operativa, lo step successivo in una missione di soccorso è l’invio dell’eliambulanza dell’emergenza sanitaria piemontese (con il Tecnico di Elisoccorso del SASP sempre a bordo) oppure delle squadre a terra del SASP. Confermando un trend ormai pluriennale, il 2018 ha segnato l’ulteriore incremento di missioni effettuate con l’ausilio del mezzo aereo, salite all’80% del totale rispetto al 77% del 2017. Questo dato può essere spiegato con il costante miglioramento delle tecnologie a bordo delle eliambulanze che consente di volare in sicurezza anche in condizioni meteorologiche marginali. Tuttavia il ruolo delle squadre a terra rimane imprescindibile come mostra il dato sul numero delle persone soccorse: il 38% viene tratto in salvo dagli operatori senza l’utilizzo dell’elicottero. Una squadra a terra è in grado di soccorrere un numero maggiore di persone rispetto all’elicottero che può imbarcare un massimo di due pazienti.

Per quanto riguarda i codici di gravità delle persone soccorse nel 2018 dal SASP, è stata registrata una lieve diminuzione degli illesi a fronte di un aumento di tutte le altre categorie. Su questo tipo di statistiche non è possibile tracciare dei trend di lunga durata perché nell’arco degli anni presentano dati molto altalenanti. Ma è interessante osservare che la categoria maggiore di persone soccorse (34%) presenta un codice di gravità verde. In territorio impervio dove si trovano spesso condizioni climatiche ostili, un infortunio o una patologia che non vengono trattati tempestivamente hanno una maggiore rapidità di peggioramento. Si tratta di quello che in ambito di soccorso alpino si definisce come rischio evolutivo e su cui si misura l’efficienza e l’efficacia di una missione.

Infine, è interessante segnalare che il 93% (nel 2017 erano l’88%) delle persone soccorse ha richiesto un intervento di soccorso mentre effettuava attività ricreative contro il 4% di residenti e il 3% di infortunati durante attività lavorative. Il 73% erano maschi contro un 27% di femmine (in leggero aumento). I periodi di maggior lavoro per i tecnici del SASP sono le vacanze estive e natalizie e i fine settimana quando un maggior numero di persone frequenta le montagne.

Anche nel 2018 non è stata applicata Legge Regionale sulla compartecipazione ai costi per gli interventi di soccorso su terreno impervio immotivati, inappropriati, o generati da comportamento imprudente