Saluzzo, Carmen Consoli in concerto

27 giugno 2019 | 09:58
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Saluzzo, Carmen Consoli in concerto
Saluzzo, Carmen Consoli in concerto
Saluzzo, Carmen Consoli in concerto

L’8 luglio un mix di rock e folk nel cortile della Fondazione Amleto Bertoni

Saluzzo. E’ stata la prima artista italiana a calcare il palco dello Stadio Olimpico di Roma, l’unica italiana a partecipare in Etiopia alle celebrazioni dell’anniversario della scomparsa di Bob Marley, si è esibita come headliner a Central Park, ha segnato 3 sold out di fila a New York, ha fondato una sua etichetta – la Narciso-, si è ispirata a Verga e alla mitologia, ha portato nelle sue canzoni anche l’arabo e il francese, è stata la prima donna nella lunga storia del Club Tenco a vincere la Targa Tenco come Miglior Album dell’anno con Elettra e la prima donna investita del ruolo di Maestro Concertatore per il Concertone della Notte della Taranta, è stata nominata Goodwill Ambassador dell’Unicef e Ambasciatrice del Telefono Rosa, ha vinto il premio Amnesty Italia per il brano Mio zio: la carriera di Carmen Consoli è costellata di primati.
Ma soprattutto Consoli è una “magnifica combinazione tra una rocker e un’intellettuale… una voce piena di dolore, compassione e forza” (Jon Parelles, New York Times).
Carmen Consoli sarà l’artista clou di Occit’amo 2019, quinta edizione del Festival delle Terre del Monviso. Mancava, tra i grandi ospiti internazionali di questi 5 anni, una donna. Eccola. Un mix di rock e folk, attenzione alla cultura popolare e suggestioni letterarie.

Il festival
«Occit’amo è una grande occasione per affermare, attraverso la cultura e la musica, l’identità e la tradizione della nostra storia. La musica popolare, i balli, la letteratura hanno profonde radici in tutte le regioni italiane e in tutti i paesi del mondo. Queste culture possono convivere e possono arricchirsi reciprocamente: le radici, se condivise, aiutano la propria identità e la propria cultura ad aprirsi al mondo». Questo è il biglietto da visita della kermesse che alla quarta edizione cresce ancora. Si conferma il format cultural-turistico che dedica a ogni vallata un intero weekend di spettacolo, si arricchiscono le collaborazioni con importanti Festival italiani e francesi che raccontano la montagna e la tradizione, arrivano grandi ospiti nelle Terre del Monviso.

Dove e quando
Le Valli Stura, Maira, Po-Bronda e Infernotto, la Pianura del Saluzzese, le Valli Varaita e Grana dal 5 luglio 2019 (con una serie di appuntamenti “anteprima”) sono pronte ad accogliere oltre 20 gruppi musicali provenienti da tutta Italia e Francia, scrittori e cantanti che fanno letteratura.

Un focus su sonorità che vedranno rappresentate Provenza e Lengua Doc, visione plastica di un arco latino dove sono emigrate le nostre genti. La novità dei matinè in Rifugio, un concerto i collaborazione con la casa Circondariale Morandi che porterà Sergio Berardo e Madaski all’interno della struttura penitenziaria.
Il format Danza e musica popolare, abbracci collettivi a ritmo condiviso, voglia esuberante di suonare ma anche passeggiate alla scoperta delle malghe o tour in bicicletta per scoprire sentieri e prodotti delle vallate o agri-gelaterie che hanno ridato vita e gioia ad antiche borgate. Sei week-end e tanti “fuori programma” che non vogliono essere dei singoli appuntamenti di intrattenimento, ma una serie di eventi legati tra loro e inseriti all’interno di una vera e propria offerta turistica.
Il “personale” del Festival lo si trova paese dopo paese, sono coloro che hanno scelto la montagna come casa, che hanno investito sulla tradizione innovandola. Un birrificio, uno chef stellato, un gruppo di operatori che promuove una nuova destinazione turistica, cuochi che mettono in gara le ricette di Valle in una sera d’estate, il Monviso ad unire. Insomma, le forze non mancano. Come la passione d’altronde. Protagoniste assolute saranno ovviamente la musica e la cultura occitana, declinate in molteplici forme d’arte che vanno dalla danza alla rappresentazione, canora e corale, fino al cinema e alla parola, e saranno legate tra loro da un vincolo strettissimo con il patrimonio paesaggistico e artistico locale: i sentieri, le baite, i colli, le chiese, le cappelle, i conventi, siti storici e architettonici di pregio saranno palco naturale.