Pronto soccorso di Bra: assurdo pensare ad una chiusura, anche solo notturna

18 giugno 2019 | 12:35
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Pronto soccorso di Bra: assurdo pensare ad una chiusura, anche solo notturna

Il Nursing Up: “Le cifre sugli accessi diffuse sono sbagliate e sminuenti, la decisione di ridurre gli orari sono poco comprensibili”

Bra. Il segretario Regionale Nursing Up Piemonte Claudio Delli Carri scrive:

Abbiamo appreso, nei giorni addietro, dalla carta stampata, dell’allarme lanciato sul Pronto Soccorso di Bra, stimolato dall’associazione dei medici e rilanciato addirittura dal direttore sanitario dell’Asl To2.

Sottolineiamo tutta la nostra preoccupazione sia per la grossolana inesattezza dei dati diffusi sugli accessi al Pronto Soccorso, che sono sminuenti visto che si tratta di 21.579 accessi reali nel 2018 e non “circa 16mila” citati incredibilmente dal direttore sanitario, sia per la gestione del Pronto Soccorso che fornisce, invece, un servizio fondamentale per la popolazione braidese.

Vogliamo sperare, dunque, che la voce di una possibile chiusura, anche solo notturna, del Pronto Soccorso sia del tutto infondata. E ci domandiamo, a che gioco stanno giocando nella dirigenza dell’Asl?

Il Nursing Up Piemonte, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, ribadisce che al Pronto Soccorso di Bra i problemi ci sono, ma possono essere affrontati. Va sottolineato che tutte le persone sono state visitate nonostante le risorse sempre più ridotte di cui l’ospedale, e non per scelta del personale, dispone, con la massima professionalità ed efficienza.

La decisione di ridurre gli orari di specialisti e servizi, dunque, senza oltretutto che l’utenza sia stata adeguatamente informata, è poco comprensibile e arriva “dall’alto” senza una chiara motivazione.

Facciamo un po’ di chiarezza sui servizi così come sono oggi:

Come detto i passaggi nel 2018 sono stati 21579, quasi 6mila in più di quelli descritti. Nell’arco temporale dal 2014 al 2018 si evince che il dato minore riscontrato risulta solo nel 2014 con 19985 passaggi.

– pediatra, radiologo e ginecologo sono presenti in struttura dalle ore 8 alle ore 16 dal lunedì al venerdì, senza reperibilità nelle ore di assenza, fatta eccezione per il radiologo;

– l’ortopedico è presente in struttura dalle ore 8 alle ore 18, senza reperibilità su Bra nelle ore di assenza;

– il cardiologo è presente in struttura dalle ore 9 alle ore 16, senza reperibilità nelle ore si assenza;

– il laboratorio analisi per gli esami ematici urgenti è attivo dalle ore 7 alle ore 16 tutti i giorni, in altri orari si eseguono prelievi ematici che verranno inviati al laboratorio analisi di Alba.

Cosa comporta tutto ciò per il cittadino? La persona che si rivolge al pronto soccorso di Bra verrà sempre accolta dal personale con professionalità e gentilezza, ma si troverà ad affrontare tempi di attesa più lunghi, sia per la prima visita che per la rivalutazione ed eventuale dimissione. Inoltre, qualora si renda necessaria una consulenza specialistica, l’utente dovrà essere trasportato, tramite ambulanza, presso il presidio albese. Mentre per i professionisti del pronto soccorso vi è una grande difficoltà nel gestire procedure burocratiche (a volte anche complesse) che esulano e distolgono l’attenzione dall’assistenza alla persona, provocando demansionamento e malumore. Tutto ciò si scontra con il malcontento e lo sconcerto dell’utenza.

Il pronto soccorso in questo modo risulta “congestionato” anche da utenti che in una situazione normale risulterebbero velocemente risolvibili a cui si aggiunge la mancanza di barelle o carrozzine libere.

Non si devono scoraggiare le persone ad accadere al Pronto Soccorso di Bra, nonostante le crescenti difficoltà, a questo punto imposte. Il cittadino però deve sapere a cosa va incontro, sapendo anche che tutti noi infermieri e professionisti siamo pronti a compiere ogni giorno il nostro lavoro con dedizione.

Parlare di chiusura ci pare assurdo, visto anche l’enorme disagio per la popolazione braidese che ciò comporterebbe. Confidiamo che la nuova presidenza della giunta Regionale con il nuovo assessore Icardi, che conoscono bene questa zona, agiscano senza indugio per risolvere il problema.