Peveragno, buona la prima de “Gli amici corti”

29 giugno 2019 | 15:07
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Peveragno, buona la prima de “Gli amici corti”

Intensa serata in Piazza Toselli, venerdì 28 giugno, della finale con le dodici opere selezionate del «Festival cinematografico del Cortometraggio»

Peveragno. Meritata soddisfazione, per tanto lavoro, ha raccolto l’Associazione Ricreativa Culturale «Gli Amici» di Peveragno, organizzatrice, con il patrocinio comunale e provinciale,  della prima edizione di «Gli AmiCorti», «Festival del Cortometraggio», «Concorso nazionale di cortometraggi». La, intensa, impegnativa, serata finale è stata  la sera di venerdì 28 giugno, dopo giornata torrida, in piacevole momento di frescura, fortunatamente prima di pioggia notturna, nella centrale Piazza Pietro Toselli, davanti al Municipio.

Si son proiettati i dodici «corti» semifinalisti e son state fatte le varie premiazioni (con «targhette»). Ha introdotto il presidente della Associazione, de «Gli Amici», Patrick Beraudo. Al suo fianco, in abito rosso mozzafiato, era la segretaria, e vera mente dell’iniziativa, Ntrita Rossi. Hanno presentato Mariella Trapani, notissima cantante locale, ed il giovane Antonino Daidone. A consegnare cartelline ai giurati e premi ai vincitori erano le, giovanissime e belle, «Miss Fragola» e «Miss Sorriso».

Saluto della Comunità peveragnese è stato portato dal Sindaco, molto presente, anche sul palco, ed attento. Ha sottolineato come la manifestazione risponda ad una esigenza sempre espressa a Peveragno, quella del «Cinema in piazza». Collaborazioni sono arrivate da molte organizzazioni locali, da «Ars Nova», a «Pevecomm», alla Pro Loco…

Nella giuria, undici componenti, presieduta dal produttore siciliano, trapiantato a Verona, Michele Calì,  accanto ad appassionati di cinema e musica, addetti ai lavori  (il critico Roberto Dutto, il tecnico Fabrizio Barale, il «videomaker» Mattia Napoli, Flavio Nicolino presidente di «Ars Nova», lo storico, cinefilo e musicista Ernesto Zucconi, il rappresentante di «Pevecomm» Daniele Garelli…), vi erano il vicesindaco Vilma Ghigo ed il consigliere provinciale Bruno Viale.

Il premio «PeveCorti», riservato a cartoni animati od opera di autore locale, è stato ritirato dal giovane regista cuneese Pietro Civalleri, per «Un passo soltanto», di Antonio Scrimieri, cui ha collaborato, con «lavoro di gruppo», ben degno di essere incluso della dozzina di selezionati alla finale (passaggio davvero difficile), tra trentina di partecipanti, alcuni davvero «professionali», molto più che amatoriali (come sottolineato da Calì), tutti di ottimo livello (sia per le riprese, che per le trame, che per la recitazione, che per la colonna musicale). «Un passo soltanto» mostra come coltissimo ed esperto psicologo niente capisca di giovane in profonda crisi esistenziale che gli si rivolge prima di suicidarsi. Il «Corto», da cui è partita la storia del cinema, deve superare il poco tempo a disposizione con l’intensità capace di esprimere tanto contenuto.

Pietro Civalleri ha vinto anche la sezione dedicata ai «videoclip», «Musicorto», video musicali, con Barcellona, di Rosso Malpelo, su contemporanea, italianissima, festa tra giovani, tra tanti sogni ed attese e bruschi risvegli, ben studiata come costruzione della scena, riprese, dal testo vivace ed orecchiabile, che si imprime nella memoria…

Il premio «Ars Nova», per il valore sociale, è andato a video «La Differenza», di cooperativa sociale milanese, firmato da Giorgio Crespi, nato, con belle immagini, con scopi terapeutici («La differenza non c’è»).

Il premio «Lorenzo Ambrosino», magistrato e benefattore peveragnese, morto stroncato da infarto dopo essersi prodigato, già anziano, a mediare con i tedeschi durante la feroce rappresaglia sul paese il 10 gennaio 1944, è stato assegnato, da «Gli Amici», a «Sono fatto di te davanti a buon  (inclusa consegna di premi speciali, dedicati ad «Ars Nova» e a «Lorenzo Ambrosino», per il contenuto sociale). Presenti, entusiasti, applauditissimi, erano molti dei protagonisti, della Pro Loco di Cernusco sul Naviglio, il «paese dei liberi», alle porte di Milano (una storia d’amore, raccontata con semplicità ed efficacia, tra ragazza locale «bene» e tormentato giovane spacciatore, anche registi, Luisa Gauzzi e Nicholas Ben Dadr).

Nella sezione principale ha nettamente vinto il palermitano «Parru pi tia», «Parlo per te», di Giuseppe Carleo, molto siciliano, su rituale magico, finito piuttosto male, di nonna per far riconquistare alla nipote l’amato fidanzato, «ottimo partito». Ha fatto un vero «pieno» di voti della giuria, superando il pugliese «Il mondiale in piazza», di Vito Palmieri (altra opera solare su una competizione organizzata in una cittadina meridionale per dimenticare l’esclusione della nazionale italiana ai «Mondiali 2018», in Russia, conclusosi con scontro «fratricida» tra locali e figli di immigrati. Apprezzato è stato il delicato «horror soft», pieno di evocazioni demoniache, di ambientazioni paesane ottocentesche, atmosfere da provincia francese, «La bete», «La bestia», di Filippo Meneghetti. Ha preceduto «Come un rinoceronte», toscano, di Ines Cattabriga (testamento di nonna forte che si sacrifica nell’interesse della famiglia, della figlia e della nipote), poetico, pieno di tanto pathos, lo spagnolo, originale e creativo, «nichettiano», «Lucy», di Roberto Gutierrez (l’amore vissuto da un «rumorista»), il bianco e nero de «Il migliore», di Juan Joaquim (ambientazione romana e felliniana per la storia di un artista di strada che cerca la grande «performance» che sente di avere dentro), lo stupendo «Il nostro concerto» di Francesco Piras (molto apparezzato da Calì), amore vissuto on line, tra la Sardegna e la Germania, tra sogni di futuro e sensi di colpa del passato, immersi, a comunicare, così «da lontano», in tanta musica… Applauditi sono stati «Cooperativa Diogene», di Antonio Marino (donne di successo alla ricerca di piacere ed amore, anche mercenario, nella notte), «Come in certi romanzi russi» di Rosanna Reccia e Alberto Vianello (toscano dramma dei sensi di colpa dopo un furto in casa nel quale scappa il morto), «Mon clochard» di Gian Marco Pezzoli (milanese, la gelosia di austero insegnante di fronte a tutte le attenzioni riservate, estemporaneamente, ad un barbone accampatosi nel cortile condominiale, «Abbassa Italia» di Giuseppe Cacace ed Alfredo Fiorillo (con Luca Telese a portare avanti geniale satira sulle paure xenofobe attuali e su certo modo di «far informazione»)…

Già con questa prima edizione «Gli Amici» si son creati una grande «videoteca», che può servire in altre iniziative e collaborazioni. L’appuntamento è già per il prossimo anno, in cui si pensa ad una finale, dopo selezione ancora più dura, limitata a sei opere…