il personaggio |
Altre News
/
Società
/

Chi è Matteo Cuniglio, il fantino che ha vinto la gara dei cavalli del Palio di Fossano 2019

18 giugno 2019 | 19:34
Share0
Chi è Matteo Cuniglio, il fantino che ha vinto la gara dei cavalli del Palio di Fossano 2019
Chi è Matteo Cuniglio, il fantino che ha vinto la gara dei cavalli del Palio di Fossano 2019
Chi è Matteo Cuniglio, il fantino che ha vinto la gara dei cavalli del Palio di Fossano 2019
Chi è Matteo Cuniglio, il fantino che ha vinto la gara dei cavalli del Palio di Fossano 2019
Chi è Matteo Cuniglio, il fantino che ha vinto la gara dei cavalli del Palio di Fossano 2019

Da Monsola passando per le arene, attraverso i palii: quando la passione per i cavalli diventa un mestiere

Fossano. Il borgo di Sant’Antonio si è aggiudicato il Palio 2019. Fossano nello scorso week end si è quindi tinta di bianco verde.

Vogliamo oggi parlare in particolare della sfida tra i cavalli. L’edizione di quest’anno sarà ricordata con il più alto numero di partenze false, sei quelle contate. La classifica finale, per stabilire la quale è stato necessario il fotofinish per stabilirne il vincitore è risultata la seguente: San Bernardo seguito dal Sant’Antonio e, al terzo posto, dal Romanisio; seguono Salice, Vecchio, Piazza e Nuovo costretto a rinunciare.

Matteo Cuniglio, giovane promessa del Reining, disciplina sconosciuta ai più, letteralmente significa “lavora di redini” e che trae le sue origini dal lavoro con il bestiame svolto dai cowboy che utilizzavano i cavalli per radunare, muovere e contenere le mandrie di bovini nelle vaste praterie, è il fantino che si è aggiudicato la gara.

Abbiamo deciso di conoscerlo meglio. Presentati.Mi chiamo Matteo Cuniglio, abito a Monsola, piccola frazione di Villafalletto. Ho 32 anni e sulla carta dovrei essere un geometra!

Quando hai “scoperto” il mondo dei cavalli?Quando avevo un anno mio padre comprò il suo primo cavallo e da lì in poi ho avuto la fortuna di crescere sempre a contatto con questi splendidi animali.

Ricordi le tue prime esperienze a cavallo?Le mie prime esperienze a cavallo me le ricordo benissimo: sempre in due in sella con mio papà che mi portava a fare le passeggiate al fiume con i suoi amici.

L’esperienza che ti ha emozionato di più?All’età di 14 anni ho avuto in regalo la mia prima cavalla “Luna” che non era ancora domata e così, senza sapere da che parte incominciare, ci siamo improvvisati addestratori ottenendo buoni risultati. Quell’esperienza mi ha fatto vivere forti emozioni che mi hanno spinto anni dopo a cercare di addestrare altri cavalli, sempre sotto la guida di papà Livio e lo sguardo preoccupato di mamma Iva.

Come sono cambiate le cose negli anni? Crescendo ho deciso di frequentare la scuola per diventare geometra, ma in terza superiore durante il primo stage ho capito che l’ambiente dell’ufficio non faceva per me e ho avuto la fortuna di poter andare a lavorare per tre estati consecutive a Termine di Villafalletto presso la Roberta’s Stable di Claudio Risso e così ho potuto fare esperienza con moltissimi puledri. Da passione a lavoro il passo è breve… Dopo aver conseguito il diploma da geometra, sono andato a lavorare a tempo pieno presso questa struttura dove ho incominciato a praticare una disciplina della monta western chiamata Reining ed ho iniziato con le prime esperienze in gara… ma non sapevo ancora che una volta iniziato non sarei più riuscito a smettere! Infatti, dopo una pausa di due anni in fabbrica presso la famiglia Capello di Busca, ho ricominciato a lavorare con i cavalli presso la Scuderia San Quintino per due anni e mezzo, immersa all’interno del fantastico San Quintino Resort a Busca di proprietà della famiglia Degiovanni Sandro, Sandra, Giulia e Umberto… e finché potrò continuerò per questa strada grazie sempre al costante e importante appoggio di mia moglie Maria Chiara e di mio fratello Marco che come me è molto appassionato di equitazione anche se di un’ altra disciplina chiamata Monta Vaquera. Poi sono ritornato a Termine di Villafalletto presso la Roberta’s Stable di Claudio Risso dove lavoro tuttora. 

Quanto tempo dedichi ai cavalli e come riesci a conciliare gli impegni tra allenamenti, gare e lavoro? L’addestratore e l’istruttore sono per me un lavoro a tempo pieno e la testa è sempre impegnata 24 ore su 24 per continuare ad imparare, migliorare e capire sempre di più questo fantastico animale. Purtroppo questa disciplina è molto impegnativa perché le trasferte in gara durano dai 3 ai 10 giorni e spesso più a volte al mese ed è quindi difficile gestire tutti gli altri impegni della vita relativi alla casa, alla famiglia e agli amici. Fortunatamente con l’ ottimo supporto delle persone che ho accanto riesco a fare del mio meglio.

E a proposito del Palio appena vinto cosa ci dici?Per 7 anni ho gareggiato per Borgo San Bernardo, decidendo di sospendere ma dopo aver vissuto da spettatore il Palio del 2018 ho scelto di tornare a gareggiare. Ho affittato da Fabrizio Ghigonetto il cavallo Birbo, un incrocio siccome non sono più ammessi i purosangue; si è dimostrato un cavallo molto onesto e competitivo tanto da portarmi alla vittoria della gara tra i cavalli. Purtroppo per via della sommatoria dei punti non è stato possibile portare a casa il drappo. Un grande grazie da parte mia al gruppo, al Borgo che è una grande famiglia, al tifo e l’affetto che mi sono arrivati in questa edizione 2019 e nelle passate. Questa era la mia terza vittoria nella gara tra i cavalli, a mancarmi è la vittoria del Palio, ma mai dire mai.

Obiettivi da raggiungere per il futuro?Gli obiettivi che vorrei raggiungere sono: continuare a lavorare per migliorare i metodi di addestramento e conoscere al meglio il cavallo nella sua natura. Spero di poter continuare a gareggiare in questa disciplina che mi appassiona molto e crescere come istruttore, allenatore e addestratore.

_Foto con fantino e cavallo in corsa di Federico Fulcheri_