mostra fotografica

Boves, all’Antica Osteria espone Andrea Costamagna

11 giugno 2019 | 09:08
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Boves, all’Antica Osteria espone Andrea Costamagna
Boves, all’Antica Osteria espone Andrea Costamagna
Boves, all’Antica Osteria espone Andrea Costamagna

Boves. Continuano le esposizioni artistiche mensili in Antica Osteria di Madonna dei Boschi (Via Fratelli Marquet). Dopo la grande iniziativa di Rocco Chinni e Alberto Franco, uniti in «AnimaRubata-Photo», partita ad aprile e proseguita, visto il richiamo, sin a fine maggio, ora lo spazio è affidato alle opere (la solita trentina di capienza delle pareti del locale) del fotografo cuneese Andrea Costamagna, gradito ritorno.

Con scatti a colori ed in «bianco e nero» racconta «Mein Deutschlnd», «La mia Germania», i suoi viaggi, fatti di paesaggi, dettagli e ritratti, nel grande Paese dell’Europa Centrale. Con ottimo occhio fotografico coglie dettagli ed inquadrature deliziosi, che sfuggirebbero ai più, immortalando bellezze naturali e ricchezze artistico-storiche, accanto ai tanti aspetti di una Nazione che sa essere sempre al passo coi tempi ed all’avanguardia, con razionalità e lucidità, ai tanti profili umani, attuali e anticonformisti, pure con radici in un profondo passato sociale.

Focalizza (pur non ponendo didascalie alle sue immagini) la differenza tra il sud del grande Stato, non a caso federale da sempre, con solo pausa «unitaria» tra il 1933 ed il 1945, durante il regime hitleriano. Il Sud, Baviera in testa, era inclusa nei «limes», nelle frontiere, dell’impero romano, che correvano tra Reno e Danubio, risulta più «latina», «frenetica e chiassosa», cattolicissima. Il Nord, dominio per secoli dell’ordine cavalleresco militare teutonico (cavalieri cristiani reduci dalla Terrasanta che convertirono, ormai nel cuore del Medioevo, gli ultimi «pagani» d’Europa, i prussi), vista come «morbida e silenziosa», certo con quella certa disciplina, entrata nello spirito nazionale tedesco, «da caserma».

Il binomio, direbbero i filosofi la «dicotomia», è di «caldo-freddo», «festa e silenzio», «grandezza e quotidianità», «immensità pianeggiante dell’occhio» ed «improvviso groviglio di foreste», sostanzialmente, alla cinese, «Yin e Yang», «bianco e nero», «luce» ed «ombra», alla greca «Apollo» (dio luminoso, solare) e «Dioniso» (dio più cupo, complesso e notturno), uno parte, aspetto, dell’altro. Come molto spesso capita, specie di questi tempi, le immagini sanno raccontare molto di più delle parole, e con maggior efficacia, son da vedere…

L’inaugurazione sarà giovedì 13 giugno alle 21. Informazioni si possono avere sul sito www.madonnadeiboschi.it o al numero telefonico 0171.380388.