Beautiful Things di Giorgio Ferrero e Federico Biasin arriva a Dronero

5 giugno 2019 | 14:35
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Beautiful Things di Giorgio Ferrero e Federico Biasin arriva a Dronero

Prima proiezione in provincia di Cuneo

Dronero. Diretto da Giorgio Ferrero e Federico Biasin che hanno curato rispettivamente sceneggiatura, colonna sonora e produzione e presentato con esito positivo alla Biennale di Venezia ( Miglior film italiano 74a Mostra del Cinema di Venezia Giuria Arca, under 26 ) ma anche ai principali festival cinematografici e documentaristici italiani e stranieri, Beautiful things è un documentario sicuramente originale.
Sabato 8 Giugno alle ore 21.00 presso il Cinema Teatro IRIS di Dronero proiezione del film con la presenza in sala del Regista Giorgio Ferrero.
La serata e promossa dal Circolo Culturale Clandestino di Dronero.

Giorgio Ferrero è un compositore, regista e fotografo torinese. È il vincitore italiano dell’edizione 2016 di Biennale College Cinema. Ha composto e prodotto colonne sonore di decine di film, performance teatrali e installazioni. Ha collaborato con autori e artisti come Paolo Giordano, Daniele Gaglianone, Alba Rohrwacher, i fratelli De Serio, Marzia Migliora, Irene Dionisio, Stephen Fingleton.

TRAMA
Van è un manutentore di pozzi petroliferi. Lavora nel deserto, all’interno di un grande giacimento in Texas. Danilo è capo macchina su una nave cargo. Vive ogni giorno nel cuore dello scafo dove risiede un mastodontico motore. Andrea è uno scienziato. Ha passato la propria vita tra le formule matematiche e il silenzio delle camere anecoiche. Vito ha trascorso metà della propria vita gestendo slot machine. Oggi è il responsabile di un’immensa fossa di rifiuti in cemento armato. Questi uomini sono inconsapevolmente alla base della sequenza di creazione, trasporto, commercializzazione e distruzione degli oggetti che alimentano la bulimia del nostro stile di vita. Gli oggetti di cui pensiamo di aver bisogno ogni giorno iniziano e finiscono il loro viaggio all’interno di luoghi industriali e scientifici isolati e spettrali. Questi uomini sono monaci all’interno di templi di acciaio e cemento e ripetono ogni giorno nel silenzio e nella solitudine la stessa liturgia meccanica, convivendo con i propri fantasmi.
COMMENTO DEL REGISTA
Il film è dedicato a noi che non sappiamo vivere senza collezionare oggetti semi inutili. A noi tossici viziosi, bulimici accumulatori. A noi che non riusciamo a vivere nel silenzio. A noi che non riusciamo ad addormentarci senza Netflix nelle orecchie. A noi che accettiamo l’idea che la vita possa precederci ma non che i nostri oggetti ci possano sopravvivere. Questo film è un modo per sfuggire il nostro stile di vita da cui non riusciamo ad uscire in alcun modo.
 I brevi quadri della quotidianità di una coppia che si intersecano all’impianto narrativo principale del racconto sono le vite degli autori del film stesso. La generazione dei robottini, delle prime chat porno, dei peluche dell’Ikea. Abbiamo cercato attraverso la nostra malinconia di raccontare l’urgenza di un ritorno al silenzio, la ricerca di un respiro libero dalla compressione della vita immolata al rumore.