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Oggi, festa dei lavoratori, raccontiamo di alcune professioni che non esistono più

1 maggio 2019 | 11:19
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Oggi, festa dei lavoratori, raccontiamo di alcune professioni che non esistono più

Il progresso ha migliorato le condizioni generali e mandato definitivamente in pensione alcuni mestieri

Oggi, primo maggio, è la Festa del lavoro. Oggi è cambiato il mondo del lavoro e dei lavoratori stessi. Il progresso ha migliorato le condizioni generali e mandato definitivamente in pensione alcune professioni che oggi non avrebbero più ragione di esistere. Un articolo della nota rivista Focus (da cui è tratta la fotografia) ha individuato alcune attività dimenticate.

La sveglia umana. I lavoratori poco mattinieri sono sempre esistiti, e prima che le sveglie si diffondessero nelle case, il rischio di arrivare tardi al lavoro era concreto. Durante la Rivoluzione industriale, si diffuse così il mestiere di svegliatore. Queste persone andavano di casa in casa e bussavano a porte e finestre con lunghi bastoni, per pochi centesimi alla settimana. Non si muovevano di lì finché non avessero la certezza di aver buttato gli operai giù dal letto.

Raccoglitore di birilli del bowling. Il primo raccoglitore automatico di birilli risale al 5 aprile 1946. Prima di quella data, a recuperare quelli caduti e riposizionarli in fondo alla pista erano i “pin’s boy”, ragazzi, in genere adolescenti che si occupavano anche di restituire le palle ai giocatori.Accenditore di lampioni. Prima dell’avvento dell’illuminazione i primi lampioni richiedevano l’intervento di una persona che li accendesse. Oggi questo mestiere si conserva soltanto in alcuni luoghi come eredità storica o attrazione turistica.

Tagliatore di ghiaccio. Prima dell’avvento delle moderne tecniche di refrigerazione, chi praticava questa attività segava grossi blocchi di ghiaccio per rivenderli a quanti li richiedevano per mantenere il cibo al fresco. Compito rischioso per la precarietà del ghiaccio, gli strumenti utilizzati e il peso del carico finale.Centralinista telefonica. Nelle prime fasi di storia della telefonia, queste figure erano indispensabili per realizzare chiamate su lunghe distanze, perché mettevano in comunicazione due interlocutori remoti. Le telefoniste avevano il compito di connettere manualmente, inserendo ed estraendo prese, due utenti.

Derattizzatore. In questo caso a scomparire non è stato il mestiere, ma le modalità con cui veniva svolto. Queste figure catturavano i ratti a mani nude, con l’aiuto di trappole o cani appositamente addestrati.

Trasportatore di polvere da sparo. Un lavoro terrificante spesso riservato ai bambini poco meno che adolescenti perché agili e di bassa statura: caratteristiche che permettevano alle “powder monkeys” (“scimmie della polvere”, come erano soprannominati) di muoversi senza fatica negli spazi angusti delle navi, evitando di essere colpiti dai nemici.

Lettore nelle fabbriche. Questo impiego consisteva nel leggere a voce alta quotidiani, libri e, più tardi, testi sindacali agli operai nelle fabbriche, per rendere il lavoro manuale meno monotono e noioso.

Trasportatore di tronchi su fiume. Prima che fosse possibile trasportare il legname su strada attraverso autocarri, i tronchi si spostavano via fiume, grazie a guide esperte che riuscivano a condurre il carico fino alle segherie.