intervista esclusiva

Cuneo 1905: imprenditori, se ci siete battete un colpo!

28 maggio 2019 | 18:01
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Cuneo 1905: imprenditori, se ci siete battete un colpo!

La doppia sconfitta con la Lucchese ha messo la parola fine sul campionato del Cuneo, retrocesso in serie D come società, ma uscita a testa alta come squadra e staff tecnico. Il punto sulla situazione nelle parole dell’avvocato Nitti

Avvocato Nitti, se la missione della dirigenza del Cuneo 1905 era quella di far retrocedere la squadra possiamo dire ’missione compiuta’.
Penso che non fosse la volontà di nessuno quella di far retrocedere il Cuneo ma, onestamente, mi sento di dire che purtroppo i soci, la proprietà, hanno fatto degli errori, indubbi.

Lei è l’unico che continua a metterci la faccia.
Io mi sono affezionato al Cuneo, mi sono dato da fare come un’attività di pro bono perché la parola che si dà alle persone deve ancora avere un valore. Ho contribuito, insieme al direttore sportivo Borgo e al mister Scazzola, a portare i vari giocatori, e nel momento in cui uno coinvolge delle persone, dei professionisti, in un’avventura è anche corretto che ci metta la faccia. Poi ci sono i problemi a livello societario, per cui sono rimasto sino alla fine. Ma come me hanno fatto in tanti, c’è gente come Borgo che non ha preso un soldo, Sivieri che si è fatto un mazzo tutto l’anno, tutta gente che poteva essere un valore aggiunto per costruire una grande società ed tutta gente, mi consenta di dirlo, che non è di Cuneo.

E ora cosa succede, sia a livello societario che di squadra?
A livello societario succede che si sta provando a organizzare un’assemblea per vedere chi c’è e chi non c’è per un aumento di capitale, e se i soci sostengono la società anche nel processo di iscrizione alla serie D. Intanto, questa squadra l’anno prossimo farà un campionato di serie D ma non è retrocessa, si iscrive a un campionato diverso senza essere retrocessa sul campo perché con i 50 punti realizzati faceva tranquillamente i play off. E’ stata l’ultima cosa che ho detto ai ragazzi sabato sera quando li ho salutati. Loro devono essere orgogliosi e andare a testa alta perché sul campo non sono retrocessi.

Una curiosità: i giocatori, a fine campionato, non hanno avuto niente da dire alla dirigenza per come si è comportata, da vero avversario alle spalle, portandogli via, con le penalizzazioni, i punti conquistati sul campo?
Lamanna non era presente e le persone che avevano intorno avevano dato il loro contributo come i ragazzi: Sivieri, Peano, Borgo, Scazzola, i magazzinieri, tutta gente che ha lavorato 24 ore al giorno per il Cuneo, dando l’anima, ma purtroppo non è bastato. La cosa brutta è questa qua e a me spiace molto.

Dei ragazzi resterà qualcuno anche in serie D?
Io ho la speranza che se si affacciasse, nell’ambito della governance, un socio di maggioranza nuovo si potrebbe convincere  sia Borgo che Scazzola che alcuni giocatori a rimanere anche l’anno prossimo, per vincere il campionato. Però bisogna farlo subito, perché altrimenti i giocatori poi si accasano, dato che hanno fatto tutti molto bene.

E’ Rosso, l’ex presidente, l’azionista a cui fa riferimento?
Principalmente a lui, magari aggiungendo qualche altro imprenditore, che a Cuneo non mancano. Francamente, con una società nuova, gestita in maniera trasparente, con professionisti, ci sono tanti imprenditori che potrebbero dare una mano, per cui basterebbe un piccolo gruppo per poter fare una squadra che disputi un campionato di vertice.

Tornando alla cuneesità, forse anche questa è mancata. Nella partita con la Lucchese c’erano oltre 500 tifosi toscani contro i soliti, pochi, appassionati, cuneesi. L’Amministrazione comunale è stata assente, salvo nell’occasione della presentazione in commissione del progetto stadio, fantasma aggiungerei, e poi una volta, durante un Consiglio, c’è stata l’interrogazione di un consigliere di minoranza sulla situazione societaria. La squadra non è mai stata ricevuta in Comune, anche solo per un ringraziamento dopo questa disgraziata stagione. Per non parlare degli imprenditori, che preferiscono dirottare altrove le loro iniziative.
Dell’amministrazione comunale non posso parlare perché ho fatto il dirigente del Cuneo dando una mano e stando vicino a Borgo e a Scazzola, ma non ho fatto il rappresentante della società e non ho parlato con le istituzioni per cui non posso sapere del loro comportamento. Certamente avranno avuto le loro ragioni per non farsi sentire, io posso solo dire che l’Amministrazione comunale sicuramente non è stata presente, ma non ne conosco le ragioni. Così come non so perché gli imprenditori non sostengono il Cuneo perché avere la squadra nei professionisti significa avere ogni quindici giorni squadre e tifosi di altre città che occupano alberghi e ristoranti, con un ritorno per la collettività, quindi non le so dire perché non si sono avvicinati, ma la verità è che non si sono avvicinati.

I tifosi però una cosa la vorrebbero sapere: Lamanna, resta o se ne andrà?
E’ una bella domanda… Lamanna ad oggi è il socio di maggioranza del Cuneo, a meno che decida di cedere le sue quote o farsi da parte, ma a questo non so rispondere, bisognerebbe chiederlo a lui.

A trovarlo… E Cuneo, bisogna ricordarlo, è una piazza tranquilla, gli ultras sono un gruppo esiguo, purtroppo per loro, ma hanno messo tanta passione nel seguire la squadra.
Li ho conosciuti tutti personalmente e sono persone eccezionali. Secondo me è la base, lo zoccolo duro su cui costruire il futuro del Cuneo dal punto di vista dei supporter. Alla fine della partita di sabato hanno organizzato un banchetto per salutare uno a uno i giocatori, se si pensa che la società è retrocessa e potevano essere molto arrabbiati e non solo con la proprietà, è stato qualcosa di veramente meraviglioso. Hanno apprezzato la qualità della rosa, la qualità dei ragazzi, alcuni dei quali nel prossimo futuro calcheranno palcoscenici decisamente importanti.

Come Di Lorenzo, magari, ex del Cuneo e appena passato dall’Empoli al Napoli.
Assolutamente. Il Cuneo deve ripartire da qui. Io sono estremamente convinto che con una società con due o tre imprenditori forti e persone serie di fianco, il Cuneo potrebbe fare tranquillamente la serie C se non la serie B, non si capisce perchè lo possono fare piazze come Chiavari, tanto per dirne una.

Visto che tutti gli anni ci sono società che non si iscrivono alla serie C, non è che ci potrebbe essere uno spiraglio per un ripescaggio del Cuneo?
Posso dirle che per un senso di pulizia spero che non ci sia questo ripescaggio perché sicuramente chi è in grado di fare la serie D, che è molto costosa, onerosa, è qualcuno che ha un impegno forte e serio per cui un ripescaggio potrebbe far tornare situazioni…singolari.

Qualche rammarico, sportivamente parlando?
Tutti continuavano a parlarmi della Lucchese, che doveva essere esclusa, poi che dovevano ridarci dei punti, ma io ho sempre detto che dovevamo pensare al campo. Noi, nell’ultimo periodo, ed è una critica che devo rivolgere a tutto l’ambiente, abbiamo sempre pensato che ci avrebbero ridato dei punti. Se, invece, avessimo pensato di più al campo avremmo magari fatto un gol di più con l’Albisola, piuttosto che un pareggio a Piacenza o con la Carrarese, questi due o tre punti che mancavano ci avrebbero salvati. Per cui, non so se ci riscriveranno alla serie C, ma direi che il Cuneo deve pensare alla nuova governance, ai nuovi soci forti, pensare di fare una serie D al vertice. Poi un anno passa velocemente.

La vedremo ancora a Cuneo in qualche veste?
Io , se ci sono degli imprenditori seri che hanno voglia di rilanciare il Cuneo, mi sono appassionato a questa società e spero di poter dare il mio contributo come già quest’anno. Per cui, se c’è un progetto serio non vedo perché non posso rimanere a Cuneo dove ho trovato delle persone meravigliose, dei veri amici.