Confindustria Cuneo: “Un segnale importante la grande partecipazione alla prima edizione degli “Stati Generali del legno”, quarto comparto del made in Italy”

16 maggio 2019 | 09:23
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Confindustria Cuneo: “Un segnale importante la grande partecipazione alla prima edizione degli “Stati Generali del legno”, quarto comparto del made in Italy”
Confindustria Cuneo: “Un segnale importante la grande partecipazione alla prima edizione degli “Stati Generali del legno”, quarto comparto del made in Italy”
Confindustria Cuneo: “Un segnale importante la grande partecipazione alla prima edizione degli “Stati Generali del legno”, quarto comparto del made in Italy”

Per la prima volta tutti i soggetti della filiera si sono incontrati e hanno condiviso progett

Cuneo. Grande partecipazione ieri agli Stati Generali del Legno organizzati dalla Sezione Legno di Confindustria Cuneo al Museo dell’Arpa Salvi Harps di Piasco: l’evento ha coinvolto oltre 40 imprese del settore, enti, associazioni di categoria e liberi professionisti, che hanno seguito i qualificati interventi dei relatori.

Per la prima volta, tutti i soggetti della filiera si sono incontrati e hanno condiviso progetti, valutato strategie e guardato insieme al futuro del comparto. Una premessa indispensabile per fare rete e affrontare con successo le sfide del mercato interno ed internazionale.

Dopo i saluti istituzionali del direttore Generale di Confindustria, Giuliana Cirio, ha aperto i lavori Lorenzo Elia, presidente della Sezione Legno di Confindustria Cuneo, che ha più volte sottolineato la necessità di fare sistema, e hanno preso la parola i relatori, moderati da Elena Angaramo, responsabile Centro Studi Confindustria Cuneo.

Francesco Persichetti per il Centro Studi “FederlegnoArredo” è intervenuto sugli scenari della filiera legno-arredo con un focus sul posizionamento internazionale del Piemonte e delle province piemontesi. Carlo Piemonte, direttore del “Cluster Arredo/Casa” del Friuli Venezia Giulia, ha presentato un cluster di 2.200 aziende che lavorano nel settore del legno, esempio virtuoso di come fare rete sia la strategia vincente per essere rappresentativi. “Continuare ad essere protagonisti sul mercato – ha sottolineato Piemonte – è la sfida da raccogliere per il futuro del settore”. Ines Gaveglio, responsabile Servizio Unimpiego di Confindustria Cuneo, ha presentato la mappatura dei fabbisogni di assunzione, l’indagine che ha coinvolto le aziende della Sezione Legno, da cui emergono i profili delle figure professionali maggiormente richieste. Sul fronte della formazione, Confindustria Cuneo è a fianco delle imprese e degli istituti scolastici per ottimizzare le sinergie che già esistono e formare gli operatori e le figure specializzate che il settore richiede. Una vision condivisa da Guido Callegari, coordinatore del “master” in “Architettura delle costruzioni in legno” del Politecnico di Torino DAD, che ha sottolineato quanto la nostra provincia vanti una produzione di eccellenza nel legno grazie alla grande capacità di innovare e alla forte digitalizzazione. Sulla sostenibilità è intervenuto Gianluca Amati, referente dell’area tecnica “Rilegno” che ha lanciato il tema dell’economia circolare: riciclare il legno permette di risparmiare energia, migliorare lo stato qualitativo dell’aria e al contempo evitare gli sprechi, grazie al suo ciclo vitale che può durare all’infinito. Un viaggio visivo con l’architetto Duilio Damilano ha permesso di scoprire i molteplici impieghi di questa risorsa preziosa nell’architettura: abitazioni, uffici, complementi d’arredo interni ed esterni dove la bellezza estetica si accompagna al benessere che premia chi sceglie materiali naturali. Il tema dell’“Internazionalizzazione della filiera del legno” è stato approfondito da Bianca Revello, responsabile internazionale di Confindustria Cuneo. E per concludere, i progetti virtuosi del territorio: “A scuola di legno”, “Ecobati” e “Polo formativo legno, edilizia, design”.

“Dopo aver superato un periodo di crisi, il settore Legno è destinato ad un’importante rinascita, poiché è un settore già maturo sui temi della sostenibilità – commenta il Direttore Generale di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio –, lo conferma il fatto che per export sia uno dei quattro settori più importanti del Made in Italy, insieme ad abbigliamento, alimentare e apparecchiature meccaniche. Mentre altri comparti si sono visti riconoscere da subito un peso di rappresentanza importante, quello del legno non ha ancora visto riconosciuta l’importanza che merita. L’impegno di Confindustria Cuneo è quello di supportare il comparto con una forte attività di rappresentanza e con i propri servizi: da Unimpiego per la ricerca e la formazione del personale, al servizio dedicato alle fiere e all’internazionalizzazione”.

“In questo evento – prosegue il Direttore degli Industriali – abbiamo voluto dare attenzione all’innovazione, ai trend e ai nuovi impieghi di questa risorsa: è un bel segnale che l’invito sia stato colto da tutti i rappresentanti di questa filiera, che ha un grande potenziale e il pregio di raccogliere competenze diverse. Guardiamo al futuro con la certezza che sull’industria del legno si possa e si debba puntare molto”.

Tanti i primati dell’industria italiana in questo ambito: il nostro Paese, con una quota del 30% di quanto esportato dall’UE, è la prima nazione esportatrice europea del settore, grazie anche alle scelte ambientali delle sue imprese. Siamo leader europei nell’impiego di legno riciclato per la produzione di pannelli truciolari, con una quota del 90% di materia da riciclo.

“Siamo i più efficienti – evidenzia il Presidente della Sezione Legno degli Industriali Cuneesi, Lorenzo Elia – nei consumi energetici per unità di prodotto (30,5 tonnellate equivalenti di petrolio ogni milione di euro, contro le 68,1 della media Ue e le 63 della Germania) e con quasi 10 miliardi di surplus, l’industria del Legno Arredo è seconda nella graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina (85,3 miliardi), ma davanti ai competitor polacchi (9,7 miliardi), messicani (6,8 miliardi), vietnamiti (5,2 miliardi) e tedeschi (-3,5 miliardi). Siamo anche al quarto posto in Europa tra i produttori di edifici in legno, alle spalle di Germania, Regno Unito e Svezia con una crescita superiore alla media. Ora dobbiamo lavorare sull’inserimento dei giovani nei nostri processi produttivi e sulla formazione hi-tech degli addetti. La scuola e l’università avranno un grande ruolo in questo processo”.