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“Chiarezza su Ping e ruolo assessore Giraudo”: lo chiede Cuneo per i Beni Comuni

2 maggio 2019 | 15:54
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“Chiarezza su Ping e ruolo assessore Giraudo”: lo chiede Cuneo per i Beni Comuni

“La Giunta verrà sicuramente chiamata in causa non solo da noi ma anche da altri gruppi presenti in Consiglio comunale”

Dopo che tre amministratori della Ping sono stati sospesi dal Tribunale delle imprese di Torino è sull’assessore Domenico Giraudo, le cui deleghe riguardano, tra le altre, Politiche giovanili, Smart City, Innovazione nei servizi, che si sposta il dibattito politico in Consiglio comunale. C’è incompatibilità tra il ruolo di amministratore pubblico e quello di amministratore di Ping o si tratta di questioni di opportunità? Lo abbiamo chiesto a Ugo Sturlese, consigliere comunale del gruppo ‘Cuneo per i beni comuni’ che per primo aveva sollevato il problema della gestione di Ping Srl e Ping scs.

Dottor Sturlese, a ottobre la vostra interpellanza in Consiglio comunale, ora l’intervento del giudice che ha sospeso tre dei quattro amministratori di Ping. Che cosa non vi aveva convinti?
Il problema è la sovrapposizione tra Ping Srl e Ping Scs, che hanno le stesse finalità e ragioni societarie con la differenza che una ha un ruolo cooperativo, l’altra è una Srl. La cosa che ci aveva incuriosito e un po’ inquietato è che la presidenza e la direzione di queste due società erano affidate praticamente alle stesse persone, in particolare il presidente era l’assessore Giraudo. Tutta l’attività della caserma ex Cantore era stata affidata  a una società emiliana, era stato fatto un  projet financing che doveva avere funzione di recupero dell’area e anche delle finalità sociali, tant’è vero che hanno affidato i lavori e la gestione di questi locali a una cooperativa. Si è venuta a creare una situazione un po’ imbarazzante, sia dal punto di vista dei rapporti tra le due società Ping, sia per il fatto che erano presiedute dalla stessa persona, l’assessore in carica. Questo fatto evidenziava quantomeno dei problemi, viste le relazioni che c’erano state inizialmente tra il Comune e la società cooperativa emiliana, che in prima battuta aveva  fatto i lavori e poi ha subappaltato la gestione ad altre società. Noi abbiamo sollevato questo problema e in particolare abbiamo evidenziato le cose che poi il giudice ha detto nella sua declaratoria quando ha sospeso dalla carica Giraudo, Lupani e Chialva, tant’è che operativa è rimasta una sola persona a dirigere la cooperativa, la quarta persona coinvolta nella direzione della  stessa. Quindi oggi si pongono dei problemi di ordine giuridico-penale che ovviamente non conosciamo ancora, dato che per adesso c’è stata la sospensione dalla carica. Come si svolgerà la vicenda è ancora tutto da capire, specialmente nei rapporti fra assessorato e gestione di società che, comunque, hanno delle relazioni col Comune.

Mi pare di capire che la questione relativa all’assessore Giraudo più che l’incompatibilità tra l’incarico di assessore e quello di presidente del Cda di Ping, riguardi l’opportunità che detenga entrambe le cariche.
Abbiamo sollevato questo problema dell’opportunità, giustamente, se ci sia poi un’incompatibilità lo vedranno i giudici. Soprattutto, sarà la Giunta a dover capire se il ruolo di questo assessore, dal punto di vista politico, sia compatibile con le cariche detenute nelle società che amministra.

Il sindaco aveva dato una risposta un po’ aleatoria alla vostra interpellanza di ottobre. Si era soffermato sul privato Consital, dicendo che aveva un canone agevolato a causa dell’investimento sostenuto, ma non era andato nella sostanza della vostra richiesta.
No e, soprattutto, lui aveva giustificato tutta l’operazione come una mera operazione di recupero di un isolato importante del centro storico, senza considerare che  una delle finalità, almeno implicita, della cosa, era che doveva anche essere dedicata a favorire le attività giovanili d’impresa, insomma doveva avere delle finalità sociali, tant’è vero che l’avevano data a una cooperativa, non è che l’hanno data in prima battuta a un’impresa. Insomma, è stato un po’ uno sfuggire a una risposta chiara su questi problemi. Noi abbiamo sollevato la questione a ottobre e poi c’è stata un’azione legale da parte di alcuni membri della cooperativa Ping scs. La cooperativa, nel frattempo, stava presentando dei problemi gravi di bilancio e degli aspetti poco chiari interni alla conduzione della cooperativa per cui alcuni dei membri hanno sollevato il problema in sede giudiziaria e il giudice gli ha dato ragione. La questione è molto semplice, lineare. Le stesse persone che hanno direttamente un ruolo dirigente in queste due società. Poi, stesso nome, Ping, stessa sede, anche se adesso hanno spostato altrove la sede della Srl, stesse persone che le dirigono, insomma, il problema è che si creano dei rapporti poco chiari tra le due società, questo è il punto.

Il giudice, oltre alla confusione derivante dai vari punti in comune tra le due società, ha osservato anche il possibile travaso di clientela tra cooperativa e Srl e che le operazioni fatturate dalla srl appaiono opache e concluse a condizioni non di mercato.
Non si è mai capito, per esempio, il canone d’affitto dei locali quali dovevano essere, c’è un unico accenno generico nella convenzione che parla di 5€ al metro quadro, non si capisce neanche bene a quale periodo sia riferito, insomma una situazione veramente complicata e non si capisce neanche perché queste persone si siano volute esporre a una condizione evidentemente criticabile, sia sul piano dei rapporti interni, sia sul piano dei rapporti tra amministrazione comunale e società che gestiscono i locali.

Oltre all’interpellanza pensate a qualche altra iniziativa prossimamente?
Volevamo sollevare la questione adesso, ma abbiamo voluto prima accedere ai documenti ufficiali, che sono in Camera di Commercio, disponibili per tutti. Successivamente vedremo le azioni che ci saranno da intraprendere che, a questo punto, saranno di tipo politico, ovviamente, e riguardano la fiducia che può essere conservata a questo assessorato. La Giunta verrà sicuramente chiamata in causa non solo da noi ma anche da altri gruppi presenti in Consiglio comunale. Ci confronteremo su quelli che saranno i problemi da portare all’attenzione dell’opinione pubblica e della Giunta nel prossimo consiglio che sarà il 28 maggio. E’ certo che è una situazione che, a nostro giudizio, almeno dal punto di vista politico, è difficilmente tollerabile. Nell’ordinanza ci sono passaggi relativi a finanziamenti per Ping che arrivano dalle banche, anche finanziamenti della stessa Fondazione, ci sono stati 15.000 € per dei corsi che sono stati poi svolti, adesso non ricordo da quale delle due società ma, insomma, configurano una situazione quantomeno di favore da parte dei, chiamiamoli, “poteri forti cuneesi”, rispetto a questa situazione, con tutto rispetto per le persone, soprattutto con tutto rispetto per la gente che lavora lì dentro. C’è la nostra preoccupazione per la gente che ci lavora e che lo fa con impegno e con passione, questo è il punto. Per il resto questi aspetti vanno chiariti, lo dicono i giudici, lo abbiamo detto anche noi che abbiamo adombrato questa situazione di incompatibilità tra l’assetto delle due società e la direzione delle due società, che è quantomeno curiosa.