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“ora e sempre RESISTENZA”

25 aprile 2019 | 11:33
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“ora e sempre RESISTENZA”

Le parole di Pietro Calamandrei su una lapide collocata nell’atrio del Palazzo Comunale di Cuneo

Cuneo. Era il 25 aprile di quasi trent’anni fa quando, nell’atrio del palazzo comunale di Busca, in occasione della ricorrenza della Festa della Liberazione mi trovai con un microfono in mano a recitare questa epigrafe di Pietro Calamandrei.

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

Ero poco più che una bambina eppure non ho mai dimenticato quel momento ma soprattutto quelle parole rivolte a Kesselring, comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in Italia, processato nel 1947 per crimini di Guerra (Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di innocenti), condannato a morte. La condanna fu commutata nel carcere a vita. Nel 1952 fu messo in libertà in considerazione delle sue “gravissime” condizioni di salute. Tornato in patria fu accolto come un eroe, pochi giorni dopo il suo rientro a casa dichiarò pubblicamente che non aveva proprio nulla da rimproverarsi, ma gli italiani dovevano essergli grati per il suo comportamento durante i 18 mesi di occupazione, tanto che avrebbero fatto bene a erigergli… un monumento.

A tale affermazione rispose con le parole Piero Calamandrei, politico, avvocato e accademico italiano, nonchè uno dei fondatori del Partito d’Azione con una famosa epigrafe che si può leggere su una lapide collocata nell’atrio del Palazzo Comunale di Cuneo in segno di protesta per l’avvenuta scarcerazione del criminale nazista. Sopra la data del 4.12.1952, ottavo anniversario del sacrificio di Duccio Galimberti.

Parole importanti quelle che ci ricordano il “giorno della Liberazione” che dobbiamo continuare a tramandare ai nostri figli, nipoti, pronipoti perchè, come accadde per me, le imparino a memoria e possano riperterle in ogni circostanza in cui la nostra libertà sia messa in pericolo.