Martedì 30 aprile il bibliofilo e scrittore Marco Lupo prosegue l’adozione presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Aimone Cravetta” di Savigliano

29 aprile 2019 | 13:35
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Martedì 30 aprile il bibliofilo e scrittore Marco Lupo prosegue l’adozione presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Aimone Cravetta” di Savigliano

Marco Lupo: “I libri possono sbatterci in faccia e farci accettare verità che non sapevamo rivelare agli altri e a noi stessi, ci sorprendono perché contengono le parole che noi non riuscivamo a trovare per descrivere qualcosa. Non è un caso che tutti i rivoluzionari siano dei grandi lettori!”

Savigliano. Il primo requisito per diventare un bravo scrittore è essere un appassionato lettore. Una massima che Marco Lupo ha da sempre seguito alla lettera. Bibliofilo, libraio della storica Libreria Luxemburg di Torino, ha esordito nel 2018 con Hamburg edito da Il Saggiatore, romanzo che si colloca in quel tipo di narrativa immaginifica che si potrebbe definire a metà strada tra Bolano e Sabald.
Quest’anno, nell’ambito del progetto Adotta uno scrittore, l’iniziativa del Salone Internazionale del Libro, sostenuta dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, è stato adottato dall’Istituto di Istruzione Superiore Aimone Cravatta, dove si recherà domani martedì 30 aprile e il 7 maggio per concludere il percorso con gli studenti.
Un percorso iniziato con uno zaino pieno di libri, nella mattinata di martedì 2 aprile nell’Aula magna dell’Istituto dove, con gli studenti seduti in cerchio, ha raccontato dei suoi anni da studente di filosofia “scapigliato” che leggeva Bukowski. Nato in Germania, a 14 anni è approdato in un quartiere difficile della provincia tarantina, dal quale si è salvato attraverso la lettura, la radio, il teatro e l’incontro casuale, nel corridoio del liceo, con un professore (lo storico della filosofia Roberto Nistri) che lo ha iniziato alla lettura e al cinema d’autore.

“I libri – ha spiegato Lupo possono sbatterci in faccia e farci accettare verità che non sapevamo rivelare agli altri e a noi stessi, ci sorprendono perché contengono le parole che noi non riuscivamo a trovare per descrivere qualcosa. Non è un caso che tutti i rivoluzionari siano dei grandi lettori!”.
La 17esima edizione del progetto coinvolge complessivamente sette scuole primarie e secondarie di primo grado, dodici secondarie di secondo grado, dieci scuole carcerarie tra quelle regionali e quelle nazionali e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino, che apriranno le porte a 30 scrittori, giornalisti e intellettuali.

“I giovani che partecipano ad ‘Adotta uno scrittore’ hanno una grande opportunità: quella di appassionarsi alla lettura e alla cultura, due strumenti fondamentali per essere liberi e poter scegliere che cosa diventare – afferma il Presidente dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte Giovanni Quaglia –. L’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte è da sempre al fianco di questo progetto, perché fa crescere nuovi semi di sapere, dialogo e bellezza nelle scuole e in alcuni luoghi-simbolo di fragilità e marginalità, come gli istituti carcerari, in modo che il valore della lettura possa coinvolgere anche chi è più in difficoltà”.

Adotta uno scrittore è un percorso che si sviluppa anche grazie alle “parole” degli stessi protagonisti – le scuole e i vari autori – capaci di attraversare differenti media per cogliere le sfumature della contemporaneità e raccontarle. Anche l’esperienza di quest’anno confluisce in un video racconto e, analogamente, ai canali social e al Bookblog spetta il compito di seguire in diretta gli incontri, offrendo informazioni sugli autori e sulle scuole, raccogliendo e diffondendo i testi realizzati dagli scrittori stessi e dagli studenti.