“La Regione paghi spese legali per vittime di violenza, non contro ritorno a parole Padre e Madre”

6 aprile 2019 | 11:57
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“La Regione paghi spese legali per vittime di violenza, non contro ritorno a parole Padre e Madre”

Anna Mantini: “le autentiche lesioni ai diritti dei soggetti più vulnerabili non stanno sulle diciture dei documenti di identità e dei certificati anagrafici”

Fossano. Scrive Anna Mantini, consigliere comunale.
Apprendo con grande stupore la decisione della uscente giunta regionale piemontese di centrosinistra di volersi fare carico delle spese legali per chi voglia contestare il provvedimento, adottato dal ministro dell’interno Matteo Salvini, del ritorno alla dicitura di “padre” e “madre” sui documenti ufficiali di anagrafe e di stato civile.
Un provvedimento che – contrariamente a quanto affermato dalla giunta Chiamparino – non intende discriminare alcuna diversa corrente di pensiero o di orientamento, ma semmai si colloca in piena assoluta sintonia con il dettato della Costituzione che riconosce nella famiglia naturale il fondamento della società e della convivenza civile.
Ritengo, e lo dico auspicando che questo possa essere preso in considerazione seriamente nel corso della campagna elettorale iniziata, che molto più utilmente il legale patrocinio della Regione Piemonte potrebbe essere accordato alle vittime dei reati di violenza sessuale e di genere e di maltrattamento, perché le autentiche lesioni ai diritti dei soggetti più vulnerabili stanno qui e non sulle diciture dei documenti di identità e dei certificati anagrafici.