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Fabiano Santacroce, il carioca del Cuneo 1905 e il sogno della salvezza diretta

12 aprile 2019 | 18:04
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Fabiano Santacroce, il carioca del Cuneo 1905 e il sogno della salvezza diretta

Una carriera tra serie A e serie B, esperienze importanti con Napoli e Parma e oggi il sogno di pilotare il Cuneo alla salvezza, tra punti conquistati sul campo e penalizzazioni

Fabiano Santacroce, è vero che se non avesse giocato a calcio sarebbe diventato un attore?
In effetti da ragazzo ho fatto qualche lavoretto nel campo cinematografico e pubblicitario però ovviamente ha vinto la passione per il calcio.

Magari in futuro…
Non si sa mai nella vita, però le mie intenzioni sarebbero di rimanere in questo mondo, poi mai dire mai.

In serie A con Napoli e Parma, in B con Brescia, Padova e Ternana, nazionale Under 21, l’esperienza con Lippi nella nazionale maggiore e due convocazioni per le qualificazioni ai mondiali 2010. Una carriera importante, che ti ha dato molto.
Sempre buone cose, ho fatto tante esperienze che mi hanno formato, mi hanno fatto diventare l’uomo che sono oggi. In definitiva tantissime cose positive e poche negative.

Tra quelle negative gli infortuni, che ti hanno fermato nel momento in cui stavi esplodendo.
Sì, ho avuto una serie di infortuni tutti concentrati nell’arco di due- tre anni che sicuramente mi hanno bloccato un po’, ma ci sta anche questo in una carriera da calciatore.

Hai avuto compagni importanti, uno fra i quali Hamsik.
Lui più che compagno è un amico, una persona che sento tutt’ora, siamo rimasti proprio come fratelli. Ma ce ne sono anche altri, da Biabiany a Mariga, persone che fortunatamente ho incontrato in una carriera come quella del calciatore nella quale è difficile trovare dei compagni con i quali poi sentirsi anche dopo.

Oggi sei la chioccia di questo Cuneo. Lo sbalzo dalla serie A alla serie B a questo campionato è stato traumatico, difficile?
Il fatto è che avevo deciso di smettere di giocare perché mi ero stancato di un po’ di dinamiche negative che ho incontrato nel mio percorso e quindi avevo fatto questa scelta. Invece quest’anno penso di aver preso la decisione giusta, di ricominciare e di farlo qua perché io ho avuto bisogno di loro e loro hanno avuto parecchio bisogno di me, sicuramente.

Quest’anno situazione disastrosa al Cuneo 1905, avete fatto tanti punti quanti sono quelli di penalizzazione, ogni turno scendete in campo, spesso fate tre punti e ve li tolgono. C’è da essere non solo arrabbiati.
Siamo molto arrabbiati, anche perché eravamo partiti con il sogno nascosto di presentarci in questo campionato da squadra praticamente appena formata, squadra di ragazzini, e di cercare di puntare a qualcosa di ottimo come sarebbero stati i play off che, a questo punto, ci saremmo comunque meritati. Invece, per negligenze del presidente, abbiamo avuto tutti questi punti di penalizzazione. E’ stata dura soprattutto mentalmente riuscire a reagire e continuare a fare punti sul campo, anche perché ne facevi tre e te ne toglievano sei quindi è stato, sotto questo punto di vista, un anno pesante.

Non è consolante, ma nel vostro girone siete in buona compagnia, viste le situazioni di squadre come Pro Piacenza e Lucchese. Dov’è il problema del calcio di serie C attuale.
Il problema parte dall’inizio, se facessimo un campionato dove le società fossero obbligate a versare i soldi a inizio anno saremmo tutti più tranquilli e tutti più contenti, in particolare noi giocatori che avremmo la sicurezza di ricevere quanto ci spetta. Qua non girano certamente le cifre della serie A e ci sono parecchi giocatori che hanno famiglia, non sono tutti giovani, quindi perdere un anno di stipendio per una famiglia è una cosa che condiziona tanto perciò bisogna adottare delle regole, delle regole ferree da applicare subito, da prima che inizi il campionato, questo sicuramente.

In questo turno di campionato affrontate il Piacenza, squadra che lotta per la serie B con che spirito affrontate la gara e cosa chiedete ai tifosi che vi stanno supportando.
Lo spirito col quale affronteremo questa partita è quello di sempre. Noi siamo una squadra ostica un po’ per tutti e sappiamo che i punti per noi adesso valgono tantissimo per cui cercheremo di racimolarne il più possibile in questa fine di campionato, quando mancano 4 partite. Dobbiamo cercare di salvarci direttamente, questo è il nuovo sogno che ci siamo dovuti autoimporre e la vicinanza dei tifosi allo stadio è una cosa che ci serve e ci stimola.