intervista esclusiva

Cuneo 1905: aiutate il soldato Marco Rosso

27 aprile 2019 | 08:59
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Cuneo 1905: aiutate il soldato Marco Rosso
Cuneo 1905: aiutate il soldato Marco Rosso
Cuneo 1905: aiutate il soldato Marco Rosso

Chiacchierata con Emiliano Nitti sulla situazione societaria e sportiva del Cuneo a due giornate dalla fine della stagione regolare nel campionato di calcio di serie C

Procuratore sportivo, già presidente della Pro Patria, presidente del CdA di Roberto Cavalli, il celebre brand di moda, presente in molti consigli d’amministrazione di società di prestigio, Emiliano Nitti, avvocato milanese, è stato indicato come presidente del Cuneo, incarico a cui ha dovuto rinunciare per incompatibilità dato che, come legale, sta seguendo i contenziosi nei quali è impegnata la società biancorossa. A lui abbiamo chiesto chiarimenti sulla situazione societaria e sportiva a due giornate dalla fine della stagione regolare nel campionato di calcio di serie C.

Siamo agli sgoccioli della stagione e qui a Cuneo, ovviamente, c’è un po’ di preoccupazione. Senta presidente…
Cominciamo col dire che non sono presidente. Il Cuneo ha un amministratore unico che è Oscar Becchio. Io dovevo essere il presidente e poi non l’ho fatto perché c’era tutta una serie di vicende, di contenziosi, da seguire per cui se faccio l’avvocato non posso fare il presidente perché sono ruoli incompatibili. Sto seguendo, quasi a titolo di pro bono, le attività giudiziarie, tutte civili, che purtroppo il Cuneo ha avuto. In questo momento faccio l’avvocato del Cuneo, ovviamente ho dato una mano alla parte sportiva quella societaria, tranne i contenziosi, non l’ho seguita.

Lei è un personaggio di grande esperienza, non si diventa presidente del Consiglio d’Amministrazione di Roberto Cavalli per caso, ha fondato una società specializzata in diritto societario, tributario e fiscale e ha tutta una serie di incarichi in società di un certo rilievo. La situazione societaria del Cuneo è invece un ginepraio nel quale si è aperta una speranza con il ritorno dell’ex presidente Marco Rosso.
Il problema è che io non sono né socio né amministratore di questa società. Il fatto che sia rimasto Oscar Becchio, che rappresenta la vecchia gestione, ha responsabilizzato anche l’ex presidente Marco Rosso, che si è sentito in dovere di tutelarlo dato che ci sono responsabilità enormi  in capo all’amministratore unico. Se ci fosse stato un nuovo board, con un nuovo consiglio, non credo che Rosso sarebbe intervenuto e la situazione sarebbe ancora peggiore. Il problema è semplice, chi prende una squadra di calcio deve avere le risorse non solo economiche ma anche organizzative, perché una squadra di calcio è una cosa complicata da gestire. Devo dire che quelli che sono rimasti, parlo del mister, di tutto lo staff tecnico, che è di primissimo livello, Borgo, Sivieri, Peano, sono tutti ragazzi che lavorano 24 ore al giorno per il Cuneo, per cui a loro non mi sento di dire niente. Il problema è l’azionista di maggioranza che, forse, avrebbe dovuto, diciamo, farsi aiutare prima e seguire tanti consigli già da luglio.

Invece, sembra quasi che al posto di gestire una società di calcio chi ne è alla guida giochi a Monopoli, con soldi che non sono reali.
Io sono stato in Consiglio di Lega tre anni fa con Gravina, poi Gravina, che è un amico,  è diventato presidente della Figc. Si sta facendo un lavoro grosso su questo aspetto, io stesso sono promotore di alcune iniziative con aziende nelle quali ho anche delle cariche, come Cerved, che si occuperà di tutta l’attività di rating sulle società di calcio. C’è poi il tema della sostenibilità, c’è la black list dei soggetti che non potranno più comprare le squadre di calcio, ci sarà una due diligence preliminare per chi comprerà più del 10% di una società e dovrà avere un patrimonio di un certo tipo. Non si possono avere più casi come ce ne sono stati, tanti, soprattutto nelle serie minori. Si va in quel senso lì, non si può più avere una squadra di calcio senza possedere un patrimonio sostenibile. E’ un attività che c’è da un po’ di tempo, perché da due anni a questa parte chi vuole acquisire più del 10% di una società calcistica deve avere una banca che lo certifica attraverso una dichiarazione. Quella dichiarazione però conta poco se poi non c’è un’attività di indagine da parte degli organi federali.

Sicuramente dal Cuneo potrà trarre tanti esempi da utilizzare in questa sua attività con la Federazione perché quello che succede oggi con la squadra del patron Lamanna è esemplare, putroppo in negativo.
Posso dire una cosa: Lamanna ha tantissime colpe, però ha anche dei pregi, ha trovato delle persone, tutte quelle che sono rimaste, devo dire la verità, veramente eccezionali. Io nel calcio ne conosco tanta di gente, ma quello che stanno facendo i giocatori, il mister, il direttore sportivo è qualcosa di incredibile perché non succede, ma se succede che il Cuneo si salva,  io credo che sarà qualcosa di straordinario, mai successo. Ed è comunque merito di Lamanna aver trovato Scazzola, Borgo, me se vogliamo, tutti quanti, Sivieri, Barasso, il preparatore dei portieri, c’è uno staff tecnico che è pazzesco,  nonostante le difficoltà societarie.

Questo è certo, anche perché i giocatori che ogni sabato scendono in campo hanno totalizzato 23 punti in classifica e altrettanti gli sono stati tolti a causa di inadempienze societarie.
Io dico che i punti sono 26 punti, tutti dicono 23 ma sono 26 perché ci sono stati tolti anche quelli realizzati contro il Pro Piacenza che non sono tra quelli dovuti alle penalizzazioni.  In seguito all’esclusione della squadra sono stati tolti a tutti i tre punti realizzati con il Pro Piacenza. Però, nel girone d’andata quasi tutti a Piacenza ci hanno perso mentre il Cuneo è stato una delle poche squadre a vincere e lo ha fatto con il Pro Piacenza vero, non quello del 20 a 0. Tornando a noi, sicuramente lo staff del Cuneo è uno staff di prim’ordine. Tutti quanti abbiamo portato dei giocatori, Scazzola quelli che conosceva, Borgo quelli che conosceva, io quelli che conoscevo insomma, abbiamo fatto la squadra insieme ed è venuta fuori una rosa molto particolare, con tanti valori per la categoria.

E consideriamo pure che è stata fatta all’ultimo momento…
Bravissimo, sono esattamente due le cose: costruita di corsa e poi, quando l’abbiamo fatta, non potevamo contare su uno staff ma lo abbiamo dovuto creare sul momento. Quindi, anche il semplice capire cosa voleva uno o cosa voleva l’altro era complicato. Io ha passato delle notti insieme a Borgo, abbiamo passato delle notti a Veronello, tre giorni per convincere Bobb che non voleva venire, giustamente. Insomma, è stato un lavoro complicato, ho fatto l’esempio di Bobb ma anche convincere Fabiano Santacroce non è stato semplice. Abbiamo trovato ragazzi che io conosco da quando erano bambini, come Castellana di cui tantissimi anni fa ero agente. Poi ho smesso perché facevo l’avvocato, non ho più seguito Alessandro ma lo conosco bene, gli ho fatto io il primo contratto da professionista e quando mi hanno detto ‘ma perché non prendiamo Castellana’ ho risposto ingaggiatelo subito, perché è uno che prenderà 6,5/7 tutte le partite. Quindi la squadra è venuta fuori così, sono quelle situazioni in cui nascono anche delle cose belle, pur in un momento di difficoltà.

A Cuneo in questo momento c’è molta amarezza e poca fiducia nella società, che credo sia ampiamente giustificata dall’andamento della stagione, iniziata con un azionista di maggioranza che dice che il suo obiettivo è quello di ‘realizzare una società forte che possa stabilizzarsi in C’ , poi presenta  il progetto di uno stadio avveniristico da 7/8mila posti e in realtà non ci sono i soldi per pagare gli alberghi, i giocatori vengono pagati in ritardo, non vengono versati i contributi, scattano continue penalizzazioni per una squadra che senza di esse potrebbe ambire tranquillamente ai play-off. Nel girone ci sono due società, la Lucchese e il Cuneo, che hanno racimolato un numero impressionante di punti di penalizzazione e che, di fatto, sono  gestite da fantasmi o quasi. Cosa succederà a Cuneo, in base all’esito finale del campionato: Lamanna resterà o ci sarà un cambio societario, visto anche il ritorno di fiamma dell’ex presidente biancorosso Marco Rosso?
Tutto dipende ovviamente dalla salvezza. Sicuramente ci sono dei soggetti seri interessati al Cuneo. Il problema è che la squadra deve salvarsi perché una cosa è il Cuneo in serie C, basti pensare che la contribuzione avuta quest’anno è quasi di 1 milione di euro, tra i prestiti e i contributi in Lega, e un Cuneo che deve fare la serie D, per la quale si devono tirare fuori quasi 800mila euro per poi non prendere nessun contributo, se non qualcosina dallo stadio. I due scenari sono completamente diversi. Io non so che cosa succederà se si retrocede, sono sicuro che se si salva il Cuneo ci sarà una sostituzione nell’azionista di maggioranza. Questa è una certezza, perché Rosso stesso ha detto che è disponibile a rientrare, lo ha fatto capire facendo dei versamenti che non avrebbero senso se li avesse fatti solo fini a sé stessi, quindi li ha fatti in un senso di continuità.

Sembrerebbe che oltre ad entrare con il 10% Rosso avrebbe sanato i debiti ancora pendenti. E’ vero questo?
Non è completamente vero, nel senso che lui ha fatto un versamento importante col quale abbiamo pagato gli stipendi ai giocatori, l’ultima tranche, e poi abbiamo fatto anche un ulteriore versamento a integrare i soldi serviti per pagare la multa in Lega. Ma non abbiamo pagato tutti i debiti perché lo scoperto di patrimonio netto è leggermente più alto.  I debiti ci sono ma con i soldi che la Lega ha bloccato si pagherebbero integralmente. Non si tratta di una situazione di dissesto enorme, però rimane sempre critica. Noi continueremo a fare transazioni e piani di rientro con tutta una serie di creditori che sono anche del passato perché il problema a Cuneo, e pure in questa cosa Lamanna non è stato molto aiutato, è che ci sono creditori che erano 3 anni che dovevano prendere i soldi e guardacaso quando c’era Rosso non li chiedevano, quando è arrivato Lamanna hanno bussato alla porta. Una situazione in cui c’erano dei crediti molto, molto vecchi che si sono palesati proprio quando Lamanna ha comprato. Non è che abbia avuto una grande mano dalla collettività, questo per dirla tutta. Ci sono anche degli sponsor che non si sono presentati quest’anno,  tutta una serie di sponsor che l’anno scorso erano presenti e quest’anno con Lamanna non si sono riproposti, nonostante la squadra andasse benissimo sul campo. Forse bastava un po’ d’aiuto da parte di qualcuno in più e la situazione sarebbe stata diversa. L’errore principale, che condiziona tantissimo la stagione, è quello della fidejussione. Se lui avesse chiesto aiuto a chiunque in quel momento, invece di rassicurare tutti, da Rosso a me, avremmo forse trovato la soluzione. Con quegli 8 punti di penalizzazione e i 350mila euro di multa abbiamo subito un doppio danno e il Cuneo sarebbe già salvo, forse vicinissimo ai play-off, perché non avremmo preso anche tutte le altre penalizzazioni per i contributi, stiamo parlando di quasi 10-12 punti, malcontati.

L’impressione che deriva da questa società è quella di un’opera incompiuta, come se Lamanna avesse pensato di iniziare con la fantomatica cordata italiana-malese o indiana o chissà di dove e poi si sia trovato con il cerino in mano. Forse doveva fidarsi di più di chi aveva le competenze per consigliarlo. Tra l’altro lei nel 2015/2016 è stato presidente della Pro Patria, anche se non fu una bella esperienza la sua, vista la penalizzazione che la società subì a causa del calcio scommesse, nel filone ‘Dirty soccer’.
Mi faccia spiegare quella vicenda. Io sono arrivato dopo, la questione calcio scommesse era avvenuta l’anno prima. Noi abbiamo subito la penalizzazione l’anno successivo, quando comprammo con la Testa la Pro Patria. Il calcio scommesse ci fu l’anno prima con Vavassori, la società venne penalizzata l’anno successivo quando arrivammo noi. Quindi non centravamo nulla con quella vicenda. Questo è il primo punto. Secondo: la società venne acquistata a settembre, io non mi sono occupato della parte sportiva, in quell’occasione  ho curato la parte societaria. Mi risulta che la Pro Patria sia ancora lì e stia benissimo. Noi abbiamo ripianato quasi mezzo milione di debiti che la società aveva, siamo retrocessi, poi io ho ceduto le mie quote alla Testa che attualmente è il presidente.

Quindi nessuna responsabilità da parte sua, ma destino vuole che si ritrovi di nuovo alle prese con una società penalizzata e che ha tutta una serie di problematiche.
Ma tornando a Lamanna, non è stato neanche molto aiutato dalla città, secondo me ci sono stati tanti errori come parlare dello stadio quando non si hanno i soldi per pagare la quotidianità, è una follia. Io non ero presente quando hanno presentato il progetto sul quale hanno convinto delle persone in buona fede perché c’era Sivieri, c’era addirittura Borgo quando è stato presentato in Comune il progetto dello stadio. Poi però sulla società pendeva un rischio importante di insolvenza e io penso che debba esserci una società solida prima di poter parlare di stadio o di altre cose. A Cuneo si può fare calcio, quello che pensano tutti, Scazzola, Borgo, che sono disponibili anche a rimanere in caso di salvezza. Bisogna trovare un imprenditore che dia una mano a Rosso perché Rosso da solo non può e forse non vuole neanche gravarsi dei costi di una gestione, ma ci può essere un progetto interessante per lo stadio magari per rifare quello che c’è, senza andare a crearne di nuovi, un centro sportivo dove si può sopraelevare l’attuale struttura e fare dei mini appartamenti e delle mini stanze per i giocatori, rifare il campo del Paschiero mettendo il sintetico. Ci sono tante cose che si possono fare con un progetto serio e soggetti seri per fare calcio bene e magari anche in una categoria superiore.

La parola magica l’ha detta lei: seri. A questo punto la possibilità di andare avanti con questi progetti non può prescindere da un cambio di gestione rispetto a quella attuale. Un esempio banale, ma all’inizio dell’intervista l’ho chiamata presidente perché lei compare con questa qualifica, ad esempio su Wikipedia. E poi ci sono altre persone che sono state accostate al Cuneo e che hanno smentito categoricamente di far parte dei quadri societari. Con tutti questi presupposti…
Le ho detto la verità, perché se lei fa una visura camerale sul Cuneo al registro imprese vedrà che c’è un amministratore unico ma non c’è un presidente. Poi, anche se non sono presidente i giocatori mi chiamano così, è un altro paio di maniche, mi fa piacere perché comunque io ho dato una mano anche ai giocatori a tenerli buoni, a convincerli del progetto, a pensare adesso solo ai risultati sul campo poi faremo i conti a fine anno, quando tutti quanti ci metteremo a tavolino. Insomma, è una bella squadra e la cosa che spiace di più è che questa è una realtà che poteva veramente diventare l’outsider nei play off, non avendo niente da perdere, giocando magari in maniera sbarazzina, con delle qualità importanti, la difesa del Cuneo infatti, secondo me, è forse la più forte del campionato e anche i due centrocampisti non li ha nessuno, sono convinto di questo. Non si vincono le partite con la Carrarese, con la Pro Vercelli, con l’Entella, a Novara, se non si ha grandissima qualità. Quindi noi abbiamo fatto una squadra che magari ha delle carenze perché ci mancano le punte, una punta da venti gol non c’è, ci manca qualcosina in qualche reparto ma quelli che ci sono sono molto validi e poteva anche essere una situazione in cui si potevano convincere i ragazzi del progetto e farli rimanere un altro anno e magari provare a fare i play off la prossima stagione. Sono convinto che con una società nuova, un progetto serio, le cose possono cambiare. Borgo mi ha già detto che se ci salviamo lui è disponibile a rimanere, ovviamente con tutta una serie di garanzie. Scazzola si trova benissimo in città, naturalmente avrà mille proposte perché ha fatto benissimo quest’anno, ma la moglie fa il tifo per me, per noi e rimarrebbe. E convincendo a prolungare il prestito di Suljic e Bob, Santacroce e Castellana la squadra è fatta per metà e con giocatori di primissima fascia in serie C.

Quindi progetti nuovi, con una società nuova, magari aiutata maggiormente dall’ambiente cuneese.
Quello che mi piacerebbe passasse è che io non mi arrabbio con Lamanna, oramai ho smesso, non ce l’ho con Lamanna, dico la verità. Ha sbagliato, benissimo, doveva farsi aiutare, ha fatto tanti errori, però nessuno gli ha dato una mano. Non è che è arrivato uno e gli ha detto dai, cedimi le quote, non è che è arrivato uno e ha detto te la do io la fidejussione, oppure sponsorizzo io. Posso dirle chi ha dato una mano? I Goliardi, il ristorante che ospita i giocatori gratuitamente praticamente dall’inizio dell’anno, hanno dato una mano le persone che sono intorno al Cuneo, che hanno messo del loro, Sivieri ha messo soldi suoi, io ho messo soldi miei, Borgo ha messo soldi suoi cioè, gente come Borgo ha pagato per fare il direttore sportivo, per dare una mano a chi crede nel progetto e ha preso un impegno con le persone e con i ragazzi. Questi sono quelli che hanno dato una mano e quindi non siamo stati a piangerci addosso, a guardare se Lamanna poteva fare di più. Sì, poteva fare di più ma, ripeto, alla fine non do tutte le colpe a Lamanna, Lamanna ne ha tantissime, ha sbagliato tantissimo ma nessuno gli ha dato mezza mano.

Che pensa di questo finale di stagione che vede il Cuneo contro Carrarese e Pro Patria, con un occhio alla Lucchese, diretta rivale e collega di sventure in questo sciagurato campionato.
E’ complicatissimo, servirebbe la sfera di cristallo. A sapere prima quello che è successo alla Lucchese, ci conveniva pagare i contributi, tenere i soldi e non pagare la multa, perché con i  350mila euro non pagati i toscani hanno preso un punto di penalizzazione mentre noi, per i contributi non pagati, ne abbiamo presi due. E’ una follia a livello giuridico. Uno si aspettava che non pagando la multa o la squadra venisse esclusa dal campionato oppure ricevesse tantissimi punti di penalizzazione. Alla Lucchese hanno dato un punto solo.

Tornando agli ultimi due turni di campionato?
Penso che la partita decisiva sia a Carrara, indipendentemente da quello che succederà tra Albissola e Lucchese, perchè se a Carrara noi facciamo risultato, intendo dire vinciamo, che è difficile ma non impossibile… La Carrarese è una squadra che gioca, si copre, è un risultato che ci sta, è chiaro che loro vogliono fare i play off e poi è l’ultima partita che disputano in casa, è una situazione difficile. Ma se noi facciamo risultato a Carrara  possiamo salvarci diretti, perché sono convinto che ci ridarranno dei punti sui 4 che ci hanno tolto, ma secondo me anche rispetto agli ultimi due, perché è vero che non abbiamo pagato i contributi ma non li abbiamo pagati per una ragione specifica, perché i soldi li abbiamo dati nella multa. Se noi non avessimo versato quei soldi per integrare la multa avremmo pagato i contributi. Sono convinto che si possa fare ricorso per almeno un punto, equiparando la multa ai contributi. Quindi, uno o due punti ce li dovrebbero ridare. Se vinciamo a Carrara succedono due cose: o la Lucchese vince e a quel punto noi possiamo anche potenzialmente salvarci direttamente, oppure la Lucchese perde o pareggia e viene retrocessa automaticamente perchè andrebbe all’ultima partita rischiando di avere più di otto punti di distacco  e a quel punto sarebbe retrocessa automaticamente e noi giocheremmo i play out con quella del girone C, probabilmente il Bisceglie. Nel caso invece che la Lucchese andasse a vincere ad Albissola possiamo giocarci anche la salvezza diretta. L’incastro è questo: noi giochiamo con la Carrarese e la Pro Patria che sono sicure dei play off e devono solo decidere in quale posizione arrivare. Giocheranno forte, ma non penso alla morte perché una cosa è salvarsi e una cosa avere una situazione di quel tipo, l’obiettivo play off, che cambia tutta la stagione. La Lucchese deve giocare una partita da dentro o fuori, vita o morte, con l’Albissola. Per assurdo, se posso dire, non è negativo il solo punto di penalizzazione che gli hanno dato. Se gliene avessero dati 10, probabilmente la Lucchese andava ad Albissola e non avrebbe giocato la gara della vita. Oggi è ancora in partita e può giocarsi tutte le sue chances. L’ultimo turno l’Albissola gioca con l’Alessandria e la Lucchese contro il Pontedera, due squadre che, dipende dal risultato di domenica, potenzialmente sono in corsa, insieme alla Juve, per l’ultimo posto per i play off. Anche quello è un risultato che ti cambia la stagione. Fare i play off o non farli cambia completamente la cosa. Ci sono 6 punti tra Alessandria e Pontedera ma se l’Alessandria fa risultato il prossimo turno e il Pontedera no, potenzialmente l’ultima partita sarà decisiva. Non penso che sarà facile per l’Albissola vincere ad Alessandria come non penso sarà facile per la Lucchese vincere con il Pontedera se questa squadra deve fare almeno un punto per rimanere nei play off. Ci sono un po’ di incastri, però io penso che abbiamo tutte le chances per salvarci direttamente o per salvarci passando dai play out.

Un bel percorso accidentato, tutte queste ipotesi…
L’ultima cosa che le posso dire e che nessuno ricorda è che c’è stato un cambio di norme a livello federale, non la dice nessuno questa cosa. C’è una norma che prevede l’automatica riammissione nel caso di sconfitta contro una squadra che poi venga esclusa per motivi di bilancio. C’è anche questa possibilità qualora si arrivasse a disputare i play out con la Lucchese e la squadra toscana dovesse vincere. La Lucchese corre il serio rischio di fallire, il 10 maggio c’è l’udienza in tribunale a Lucca. In quel caso il Cuneo verrebbe riammesso automaticamente grazie a questa norma che prevede il ripescaggio delle squadre che perdono contro squadre che non sono state virtuose o sono fallite. Ultima possibilità che abbiamo, altrettanto importante, è il 5 maggio, la data della sentenza del Consiglio di Stato sulla Finworld. Quella data potrebbe essere di nuovo rivoluzionaria, qualora il Consiglio di Stato dovesse decidere per la validità della fidejussione emessa dalla Finworld.  A quel punto vorrei capire come si comporterà la Lega Calcio dato che il Cuneo ha presentato, nei tempi previsti, la fidejussione di una banca che il Consiglio di Stato dice  essere assolutamente valida. A quel punto il Cuneo dovrebbe vedersi restituiti gli 8 punti e i 350mila euro e, probabilmente anche le penalizzazioni per non aver pagato i contributi, non pagati perchè, lo ribadisco, gli erano stati trattenuti i 350mila euro che la Lega si era tenuti e non aveva distribuiti. Per cui, potenzialmente, 10 punti cioè 8 più due per contributi non pagati.

Recuperando tutti questi punti si rischierebbe persino di tornare in zona play off…
Per assurdo sì, io comunque la vedo difficile perché non so in che tempi decide la giustizia sportiva. La follia sarebbe che il Consiglio di Stato riammettesse la Finworld, a quel punto si creerebbe un casino incredibile perché se la Finworld era valida come dice il Consiglio di Stato, come fa la Lega a dire che la Finword non è valida? Tra l’altro, ad oggi nessuno l’ha escussa la Finword. Il tema vero è che c’è un grandissimo caos. Io mi auguro di non avere di questi problemi e di salvarmi sul campo o direttamente, vincendo a Carrara e con la Pro Patria, o indirettamente vincendo l’eventuale spareggio con la squadra del girone C. Però ci sono anche queste due date importanti, una è quella del potenziale fallimento della Lucchese l’altra, prima ancora, quando il Consiglio di Stato deciderà sulla Finworld. La verità è che è assurdo che una società retroceda quando ha fatto 50 punti, la Lega se ne deve rendere conto. Capisco che l’Albissola si voglia salvare perchè dice di aver fatto le cose  in regola, non è che il Cuneo non ha pagato gli stipendi li ha pagati magari con un ritardo di uno o due giorni. Non ha presentato la fidejussione, bene, mi avete dato 8 punti e 350mila euro di multa, stiamo parlando di una sanzione pesantissima. E a chi non ha pagato la multa gli hanno dato un solo punto di penalizzazione, per assurdo. Mi auguro che nelle ultime giornate qualcosa di positivo succeda.

Un messaggio per i tifosi?
Un messaggio per loro è che facciamo i conti alla fine. Ci aspettano ancora due partite più eventuali play out, rimaniamo tutti uniti, sino alla fine e poi facciamo i conti tutti insieme, alla fine di questo percorso, come ci siamo detti con i giocatori, i conti li facciamo dopo. Dico solo questo: in questa situazione chi ci ha rimesso è il sottoscritto, perché non ha ricevuto alcun beneficio da questa vicenda e i tifosi del Cuneo e il Cuneo Calcio come società. Alla fine chi non ci ha rimesso sono i giocatori che, è vero, rischiano la retrocessione ma quest’anno si sono messi tutti in mostra, anche il mister si è rilanciato, Borgo, quindi alla fine se vogliamo andare a vedere i veri penalizzati sono i tifosi perché hanno vissuto un’annata travagliata e non se lo meritavano perché la squadra finalmente poteva fare una stagione diversa.  Però a questo punto è inutile fare contestazioni o altro, aspettiamo, stiamo uniti sino alla fine. La cosa bella con l’Albissola è stata che c’era tantissima gente allo stadio. Se riuscissimo ad avere le stesse persone con la Pro Patria e poi, eventualmente, per i play out sarebbe una spinta importantissima per la salvezza sul campo del Cuneo. Un ultimo messaggio che vorrei lanciare ai tifosi ma anche agli imprenditori, agli amministratori comunale è: non lasciate da solo Marco Rosso. C’è stato questo riavvicinamento ai colori biancorossi, ci sono prospettive concrete per creare qualcosa di importante nel calcio, a Cuneo, ma per farlo Rosso deve essere supportato da tutti. Servono imprenditori che lo affianchino, tifosi che gli stiano vicino e amministratori comunali che comprendano la valenza, anche sociale, che ha una società di calcio. Solo da questa unione di intenti potrà nascere la vera forza del Cuneo 1905.