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Carol, la buschese vincitrice della 2ª serata de Il Nostro Festival di Centallo

4 marzo 2019 | 18:47
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Carol, la buschese vincitrice della 2ª serata de Il Nostro Festival di Centallo
Carol, la buschese vincitrice della 2ª serata de Il Nostro Festival di Centallo
Carol, la buschese vincitrice della 2ª serata de Il Nostro Festival di Centallo
Carol, la buschese vincitrice della 2ª serata de Il Nostro Festival di Centallo
Carol, la buschese vincitrice della 2ª serata de Il Nostro Festival di Centallo
Carol, la buschese vincitrice della 2ª serata de Il Nostro Festival di Centallo

Con la canzone “When you Believe” di Stephen Schwartz, tratta dalla colonna sonora de Il principe d’Egitto, la cantante si è aggiudicata la serata dedicata alla musica internazionale dell’edizione 2019

Busca. La 5a edizione de Il Nostro Festival, quest’anno si è svolta in due serate: una dedicata alla musica italiana e l’altra a quella internazionale, organizzate dall’associazione Radio Centallo con Piemonte Eventi e Officine Lux. Con la canzone “When you Believe” di Stephen Schwartz, tratta dalla colonna sonora de Il principe d’Egitto, la buschese Carola Berardo, in arte Carol, ha vinto la serata dedicata alla musica internazionale dell’edizione 2019 de Il Nostro Festival lo scorso 24 febbraio.

Abbiamo fatto qualche domanda a Carol per conoscerla meglio.

Cosa ci racconti di te?Ho sempre vissuto a Busca con la mia famiglia, mio padre meccanico, mia madre infermiera e mio fratello maggiore. Ho frequentato le elementari e le medie a Busca e successivamente mi sono diplomata all’ I.I.S. “S. Grandis” di Cuneo. Attualmente sono iscritta al corso universitario di Mediazione Linguistica dell’istituto “A. Macagno” di Cuneo.

Come e quando ti sei avvicinata al mondo della musica?? Il mio approccio con la musica comincia all’età di 6 anni con la partecipazione ai corsi di “musica come gioco” dell’istituto musicale “A.Vivaldi” di Busca (dove poi ho studiato per diversi anni, fino all’anno scorso). Ad 8 anni inizio a suonare il violino (per qualche anno) e ad 11 anni alla scuola media ad indirizzo musicale di Busca comincio a suonare il flauto traverso, che poi non ho più lasciato. Paradossalmente il canto è arrivato tardi ed è arrivato per ultimo, avevo 15 anni e frequentavo il secondo anno di scuola superiore. Gli studi all’istituto musicale comprendevano dei corsi complementari tra cui il coro polifonico, la voglia poi di iscrivermi ad un corso di canto è nata da lì.

Ricordi le tue prime esperienze?Non ho un ricordo in particolare tipo della prima volta che ho cantato in pubblico però so dire per certo che prima di esibirmi piuttosto di presentarmi sul palco mi sarei nascosta poi, anche se ancora oggi un po’ di adrenalina c’è (ed è un bene), ho imparato a controllarla e a giocarmela a mio favore. In questo senso devo dire che la musica è stata decisamente terapeutica, specialmente per abbattere la timidezza.

Quanto tempo dedichi alla musica e come riesci a conciliare gli impegni con lo studio e la vita privata?Normalmente prendo lezione una volta al mese a Milano la domenica e poi quando sono a casa elaboro quello che abbiamo fatto. Cerco di ritagliarmi dei momenti per cantare, diventa un bisogno ed uno sfogo. Devo ammettere che mi capita spesso di cantare in macchina o di riascoltare quello che registro quando provo, diciamo che avendo poco tempo ogni ritaglio diventa utile.

L’esperienza che ti ha emozionato di più e quella da dimenticare, se c’è?Nel 2018 sono stata durante il Festival della canzone italiana a Casa Sanremo. Principalmente sono andata per la promozione del mio primo inedito “Libera”, uscito ad inizio febbraio sul mio canale youtube e sulle piattaforme musicali. Avevo in programma delle interviste con alcune radio e tv. Vedendolo da casa non ci si rende conto del mondo che gira attorno a quella manifestazione, pieno di emittenti televisive, radio etc che propongono iniziative per artisti emergenti e non. Mai visti così tanti tutti assieme. Sono stati due giorni frenetici, mi sono sentita davvero una privilegiata. Per quando riguarda invece brutte esperienze non ho nulla che vorrei dimenticare, anche le esibizioni più sofferte o traumatiche (specialmente le prime quando non ti è nemmeno ben chiaro perché tu sia finita a cantare su un palco) le ricordo con un sorriso, anzi è proprio da queste che ho imparato molto. Per un’artista è molto utile riascoltarsi o rivedersi dopo un’esibizione, così da poter lavorare su tutto ciò che non ti convince. Banalmente, ad esempio, la presenza scenica è un qualcosa che per forza di cose non puoi preparare a pieno ma solo facendo e rifacendo ci si può correggere e dare un’impostazione più professionale e sicura. Ho fatto diversi workshop negli anni, incontrare tanti artisti è sicuramente stimolante, si apprende tantissimo e da una critica o un consiglio si può ricavare molto.

Come è nata l’idea del singolo “Libera”?Da quattro anni frequento a Milano un corso di canto, l’idea del singolo é nata con la mia insegnante Luisa Piscitelli, autrice e produttrice del brano. Il messaggio della canzone: Siate voi stessi. Ci si sente troppo spesso fragili a causa del giudizio degli altri, per paura di sbagliare, di osare e l’autocritica si fa troppo forte. Ciò che fai merita il massimo rispetto, dai il tuo 100%. Credo di essere arrivata ad interpretare una canzone con un testo così, forse perché per anni sono stata io, per prima, a sentire forte il peso del giudizio degli altri. Se non siamo noi i primi a credere in noi stessi non saranno sicuramente gli altri a farlo. Volevo, per così dire, lanciare un messaggio in cui credo molto. Veder nascere un proprio lavoro è stata una soddisfazione enorme. L’idea del testo è mia, elaborata poi con Luisa Piscitelli, mia insegnante e produttrice. Le riprese e il montaggio video sono made in Busca, lui è Luca Giraudo, 20enne di San Chiaffredo, la collaborazione con lui è nata quasi per caso però ci piacerebbe in futuro ripetere un lavoro assieme. Il mixaggio e l’arrangiamento sono stati elaborati da “Summit Studio”, Milano (Antonio Summa). Il brano su youtube si chiama CAROL – Libera, è disponibile anche sulle piattaforme musicali: Spotify, iTunes, Google Play, Amazon Music, Deezer etc.

Come è proseguita la tua esperienza a livello musicale dopo la pubblicazione del tuo primo singolo?Si sono susseguite una serie di interviste radio/televisive ed esibizioni da dopo la pubblicazione dell’inedito. Per esempio, a gennaio sono stata ospite di Talenti Emergenti, trasmissione tv (gara canora) dove ho partecipato come ospite ad una delle serate presentando l’inedito. Di recente ho partecipato al concorso online radiofonico di 7va.fm, il mio brano è stato inserito in una playlist e di settimana in settimana i primi tre brani più votati venivano inseriti nella lega superiore. “Libera” è arrivato secondo ed è stato in rotazione radio in 80 stazioni radiofoniche. A maggio sarò ospite come solista ad un evento a Novi ligure per Novi Light Sensation (Festival della luce). Sarà un’occasione particolare, mentre sarò sul palco ci saranno dei giochi di luce. Mi sento di fare una premessa: all’inizio ero partita con un’impostazione più classica, negli anni ho iniziato a spaziare tra vari generi: pop, rock e jazz, fino ad arrivare alla musica popolare piemontese e occitana, infatti da poco più di un anno suono negli “Encà Sonar”, gruppo di musica tradizionale del Saluzzese. Mi piace spaziare tra i vari generi un po’ per la mia curiosità e un po’ per cercare di comprendere la musica a 360 gradi. Il progetto più vicino è l’uscita di un album di brani nostri, col gruppo “Encà Sonar” di cui io sono la cantante e flautista del gruppo, Matteo Griffone, voce e fisarmonica, Mauro Becchio, fisarmonica, Ivan Cavallo, violino, Marco Massola, percussioni. Pensiamo di registrare dei pezzi entro qualche mese; sono super emozionata all’idea e ci stiamo lavorando tanto; abbiamo in programma diverse date: domenica 3 marzo a Paesana, domenica 24 marzo alla fiera di Manta da Scoprire, domenica 28 aprile a Brossasco alla festa del legno, domenica 17 maggio a Rossana.

La partecipazione a “Il Nostro Festival” come è nata?E’ nata per caso, avevo già sentito parlare di questo evento ma non ci avevo mai partecipato prima. Ho partecipato ad altri concorsi negli anni anche facendo parecchi km e ho colto l’opportunità al volo visto che era dietro l’angolo. La canzone che ho portato è la colonna sonora del Principe d’Egitto, When you believe. Mi piace molto il significato del testo e la delicatezza della melodia che si sposa con la mia voce, ho cercato di farlo mio.

Ti aspettavi di vincere? A chi hai dedicato la vittoria?Ovviamente, non mi aspettavo la vittoria, il livello generale dei cantanti in gara era davvero di alto livello. Quando mi sono esibita ho sentito un’energia particolare dal pubblico, come se per quei 4 minuti di canzone mi avessero dedicato tutta la loro attenzione, è stato toccante e adesso che ti sto dicendo queste cose riesco a percepire esattamente quella sensazione. Impagabile. L’organizzazione dello staff è stata assolutamente impeccabile. Hanno lavorato in modo eccellente per curare i dettagli. Quando mi hanno chiamata sul palco per la premiazione ero super emozionata e alla domanda: a chi dedichi questo premio? Ho risposto dicendo: Dedicata a tutte le persone che alla fine di un concerto ti vengono vicine e ti dicono “Grazie, mi è arrivato qualcosa”. Sarà anche banale ma mi sembra doveroso dare valore a chi si emoziona con te mentre sei sul palco. Ovviamente ringrazio anche i miei genitori che negli anni mi hanno permesso economicamente di portare avanti questa passione.

Cosa ti auguri per il tuo futuro?Mi auguro innanzitutto di poter migliorare ancora molto e di riuscire a godermi ancora di più l’emozione di quando canto. Poter lavorare con la musica sarebbe bellissimo ma sono ben cosciente del fatto che sia una strada molto difficile, sono comunque molto contenta della scelta del mio corso di studi, mi renderebbe già super orgogliosa lavorare con le lingue che sto studiando, magari nell’ambito della promozione del nostro territorio. Di una cosa però sono certa: la musica è qualcosa di cui ho bisogno quindi a prescindere da come andrà la mia “carriera” musicale farò in modo di poter trovare sempre occasione di fare musica e coglierò con entusiasmo le possibilità che si dovessero presentare.