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Cuneo 1905, futuro in bilico ma due certezze: squadra in campo e Fedelissimi sugli spalti

29 marzo 2019 | 19:13
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Cuneo 1905, futuro in bilico ma due certezze: squadra in campo e Fedelissimi sugli spalti

Chiacchierata con Bruno Aragno, presidente dei Fedelissimi Cuneo Matteotti

Cuneo. La Corte Federale d’Appello della Figc ha accolto parzialmente i reclami dell’AC Cuneo 1905 relativi alle contestate violazioni amministrative e ha restituito 6 punti in classifica ai biancorossi. Nonostante ciò il futuro del Cuneo resta incerto e i tifosi seguono sempre più sconcertati le vicende societarie.

Bruno Aragno, presidente dei Fedelissimi Cuneo Matteotti, come vivono i tifosi questa stagione del Cuneo 1905?
I tifosi del Cuneo sono continuamente in apprensione, ogni mattina si svegliano e scoprono che ci sono nuovi punti di penalizzazione. E’ una situazione che sta diventando insostenibile. Speriamo almeno di riuscire a portare a casa questa stagione e salvarci, poi si vedrà. Certo è che la squadra è da play off e secondo me se riuscivamo a qualificarci facevamo davvero girare le scatole a diverse formazioni, saremmo stati la squadra sorpresa. Però la situazione è questa e non possiamo far altro che sostenere i ragazzi, che se lo meritano ampiamente.

Voi avete giustamente fiducia nella squadra, ma nei confronti della società? Vi siete chiesti come mai c’è chi acquisisce la proprietà di una squadra di calcio per poi dare vita a situazioni come quella che sta vivendo il Cuneo, tra ammende e penalizzazioni?
Secondo me il calcio è diventato così, non ci sono più i dirigenti tifosi, in tanti acquistano squadre di calcio senza avere i soldi per farlo, poi tirano avanti in questa maniera. Ci sono ovviamente interessi che noi non conosciamo, altrimenti sarebbe inspiegabile. Il problema di Cuneo è che in zona abbiamo imprenditori ai quali il calcio non interessa e che investono i loro soldi in iniziative pubblicitarie altrove, ma a Cuneo non lasciano niente. Io credo che la politica locale potrebbe intervenire in questo caso, non impiegando soldi pubblici ma sensibilizzando gli imprenditori locali a investire sul Cuneo.

Anche la Federazione ha la sua parte di colpe, soprattutto con i mancati controlli sugli assetti societari e poi con la gestione assurda della questione dei ripescaggi in serie B, che hanno influito negativamente sui calendari, senza parlare dell’introduzione delle squadre B delle società professionistiche, che nel girone del Cuneo ha portato la Juventus Under 23.
La colpa maggiore è sicuramente della Federazione perché non ci sono mai regole certe, anzi, e questo favorisce i furbetti. Le seconde squadre delle società professionistiche sono una cosa illogica e stanno rovinando la serie C che era fatta da piccoli paesi che avevano le loro squadre e le loro tifoserie e facevano quello che era possibile. L’arrivo di questi squadroni rappresenta la morte di questi campionati.

Il Cuneo condivide la situazione penalizzazioni e multe con la Lucchese. Ma nella città toscana i tifosi si sono mobilitati con molte manifestazioni di protesta contro la proprietà della squadra, responsabile del dissesto economico e sportivo della società  e anche il Comune ha fatto qualcosa per venire a capo della vicenda. A Cuneo invece, a parte i tifosi che si sono dati da fare, anche in mansioni che non spettavano loro, come pulire lo stadio, imbiancare spogliatoi e sottopassaggi, dal Comune ci sono stati segnali?
Dal Comune niente… Il Comune è molto latitante, non è mai presente, l’assessore allo sport allo stadio non viene. Tra politica e imprenditori siamo messi male, probabilmente ce l’avranno con noi, non so cos’altro pensare.

D’altra parte, a Cuneo c’era una squadra di volley maschile in serie A1 che è sparita da un giorno all’altro quasi nel silenzio totale, anche da parte dei tifosi più caldi. Lo stesso è accaduto con la squadra femminile di calcio, militante in serie A, di cui è stato venduto il diritto sportivo alla Juventus, sempre nel disinteresse generale. A quanto pare a Cuneo lo sport di alto livello non interessa a molti.
Allo stadio Paschiero c’è uno striscione messo dal Comune in cui c’è scritto “Cuneo città che vive lo sport” io non so dove lo viva lo sport, magari in qualche palestra, perché Cuneo sta facendo di tutto per far morire lo sport. Tra poco ci rimarranno solo le bocce. Il Cuneo ha un settore giovanile con molti ragazzi e il Comune dovrebbe pensare anche alla funzione sociale che il calcio ha. Davvero, non capisco l’atteggiamento dei politici locali, il disinteresse che dimostrano.

Politici locali che hanno però parlato della situazione del Cuneo nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Una discussione a cui non hanno partecipato i vertici del Cuneo e che ha lasciato le cose come stanno.
Purtroppo non c’è niente di nuovo, si continua ad andare avanti così, su questa falsariga, speriamo che finiscano le penalizzazioni e che la squadra riesca a fare il miracolo sportivo della salvezza, perché sarebbe davvero un miracolo. Però il prossimo anno la situazione deve cambiare, ognuno deve metterci qualcosa, il Comune, gli imprenditori, noi tifosi che, comunque quello che possiamo lo stiamo già facendo. Bisogna amare questa società che, non dimentichiamolo, ha 114 anni di vita. Farla morire mi sembrerebbe veramente una cosa aberrante.

Per i tifosi c’è, comunque, la soddisfazione di assistere a delle belle partite del Cuneo, in una delle migliori stagioni dei biancorossi, ovviamente sotto il profilo sportivo, nei 114 anni di vita della società.
Io i primi anni non c’ero… però negli ultimi 35 anni non ricordo di aver visto giocare così bene i biancorossi. Sicuramente meglio di così è impossibile. Sarebbe davvero bello, specie in questo finale di stagione, se gli abitanti di Cuneo e del circondario venissero a vedere giocare la squadra. C’è tantissima gente che mi ha detto, dopo una partita del Cuneo, che erano anni che non veniva allo stadio ma che se sapeva che giocava così bene sarebbe venuta prima.