Cervasca pronta ad accogliere i due siriani: “stanno bene e sono in viaggio”

28 marzo 2019 | 09:08
Share0
Cervasca pronta ad accogliere i due siriani: “stanno bene e sono in viaggio”
Cervasca pronta ad accogliere i due siriani: “stanno bene e sono in viaggio”
Cervasca pronta ad accogliere i due siriani: “stanno bene e sono in viaggio”
Cervasca pronta ad accogliere i due siriani: “stanno bene e sono in viaggio”
Cervasca pronta ad accogliere i due siriani: “stanno bene e sono in viaggio”
Cervasca pronta ad accogliere i due siriani: “stanno bene e sono in viaggio”

Hana e Ahmed sono partiti ieri sera (27 marzo) e arriveranno oggi intorno alle 20. I giovani del progetto KENEGDO: “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, siete benvenuti”.

Cervasca. Arriveranno questa sera (giovedì 28 marzo) i due ragazzi siriani accolti dai giovani del progetto KENEGDO; ad andare a recuperarli sono state due ragazze, Elisa e Marianna, e un Parroco, Don Mariano. Arriveranno intorno alle 20 a Cervasca, per loro è stato preparato un accoglimento da parte della popolazione.

Hana e Ahmed sono i due rifugiati siriani che, attraverso il corridoio umanitario, hanno raggiunto l’Italia questa mattina, alle 7 dopo un viaggio di tre ore da Beirut. La giovane coppia sta scappando dalla guerra e, grazie al progetto KENEGDO (che in ebraico vuol dire “come lui, di fronte a lui”), potrà arrivare a Cervasca dove gli aspetta un appartamento completamente arredato grazie all’aiuto della popolazione che si è resa disponibile, non solo economicamente ma anche nella pratica.

KENEGDO è nato da un’esigenza di giovani che si sono calati nel concreto e hanno deciso di mobilitare Cervasca (paese con poco più di 5 mila abitanti) chiedendo qualunque aiuto al fine di garantire a questa giovane coppia un futuro solido in Italia.

“Siamo andati personalmente nel campo dove Hana e Ahmed ci stavano aspettando – commenta Elisa, una delle due ragazze che si è recata in Libano per portare in Italia la coppia – è impressionante vedere i materassi sporchi per terra, le tende distrutte e lo sconforto nelle persone. Faticavo a crederci. Tutto questo mondo era molto lontano da me finché non l’ho visto coi miei occhi, allora mi sono chiesta: com’è possibile che non ci sia nessuno disposto ad aiutarli?”.

Che sensazioni hanno provato i due giovani siriani quando vi hanno visti?
“I loro occhi brillavano. Erano contenti. S’intravedeva nello sguardo una speranza di un futuro, ancora di più intensa ora che aspettano un bambino; la loro proiezione di vita è cambiata. Ma tutta questa gioia era mista a un sentimento di tristezza della lacerazione nel non vedere più i loro parenti e amici. Abbiamo assistito ad un abbraccio di addio carico di emozione… Commovente”

Ora che arriveranno a Cervasca, come si procederà?
“Innanzitutto faranno prima le operazioni burocratiche, dopodiché alloggeranno nella casa che abbiamo arredato per loro, a Santa Croce”

Grazie all’aiuto di chi?
“Di tutti i volontari che hanno contribuito dandoci del materiale o aiutandoci nel montare la cucina piuttosto che disporre i mobili. Ma non è finita qui… Il bello arriva solo adesso, abbiamo bisogno del massimo delle forze”.

Come reagite alle critiche?
“Aiutare è un verbo assoluto, pertanto non si devono fare filtri, di nessun genere.”

Sabato 30 marzo è stata fissata una cena di raccolta fondi per il progetto all’ACLI di Santa Croce. In origine erano una cinquantina i posti a disposizione, ad oggi sono più del doppio. Gli organizzatori, a malincuore, non possono più prendere prenotazioni ma invitano comunque la popolazione a partecipare alla serata anche solo per conoscere personalmente Hana e Ahmed.