A Dronero “I giganti della montagna-Atto III”

4 marzo 2019 | 13:28
Share0
A Dronero “I giganti della montagna-Atto III”

Un’originale interpretazione del testo incompiuto di Luigi Pirandello.

Dronero. Venerdì 15 marzo alle 21, al Teatro Iris, la Residenza Teatri Civici “Il teatro fa il suo giro” presenterà, per la stagione “In riva ai monti”, “I giganti della montagna – Atto III“, con Leone Marco Bartolo, Dario Cadei, Carla Guido, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti e Giuseppe Semeraro che ne cura anche la regia, impegnati in un’originale interpretazione del testo incompiuto di Luigi Pirandello.

Lo spettacolo è ispirato a I giganti della montagna, in particolare a quell’ultimo atto, che non fu scritto, i cui appunti sono stati dettati dallo stesso Pirandello al figlio Stefano. L’idea è di lavorare intorno a questo finale incompiuto e di svilupparlo attraverso una compagnia di anziani o variamente disadattati, fuori dal tempo, fuori tempo, in qualche modo anacronistici, di un anacronismo che non è collocabile nel tempo cronologico ma che piuttosto rappresenta l’estraneità alla modernità, alla contemporaneità. Una compagnia che non è al passo con i tempi, che non si è né integrata né collocata. La compagnia si presenta con il nome Opera nazionale combattenti, un nome che rimanda a una legione dismessa di una qualche guerra patria ormai finita e dimenticata, un gruppo di ex combattenti fuori contesto, inutili e disonorati, a cui nessun rispetto è più riservato.

Opera nazionale combattenti si fa paladina di questa operazione di divulgazione di questo ultimo atto pirandelliano (..Allora qui stiamo occupando e abbiamo deciso di prendervi in ostaggio Fino alla fine dello spettacolo. Del tempo dello spettacolo I giganti della montagna parte terza e quarta)

Si tratta di una legione fantasma, che si aggira con un corpo morente in spalla, quello della Contessa Ilse, e là dove trova un teatro, lo occupa e prende in ostaggio il pubblico, costringendolo a sottostare alle regole stabilite da loro, che consistono nel privare temporaneamente (per il tempo dello spettacolo) il pubblico di alcune libertà (Non potrete togliervi le scarpe. Non potrete esprimervi in alcun modo. Non potrete parlare. Non potrete cantare. Non potrete fare acquisti. Non potrete disinvestire titoli. Non potrete licenziare né assumere. Non potrete concepire figli…)

La rappresentazione ha inizio e segue le indicazioni idealmente dettate da Pirandello in punto di morte.

La compagnia si presenta ai Giganti, i quali però non sono interessati alla rappresentazione, la comprano per farne dono al popolo. Il popolo festeggia un matrimonio e mangia e beve in piazza.

Nonostante non vi sia alcun interesse nei confronti dello spettacolo la contessa decide di non rinunciare alla rappresentazione (Ilse: Finalmente le parole del Poeta toccheranno il cuore della gente e ne innalzeranno lo spirito!) Entra in scena a proprio rischio e pericolo. Ne sortisce la tragedia. Ilse non verrà uccisa fisicamente (come Pirandello prevedeva) ma viene costretta dal pubblico a interrompere il monologo iniziale e a raccontare barzellette. Ne uscirà distrutta, definitivamente devastata nella mente, come una specie di Ofelia in preda alla pazzia.

Alla fine della rappresentazione la compagnia “libera il pubblico” e riprende il proprio viaggio-missione.