Rifreddo, parte bene la raccolta porta a porta. Differenziato ben il 73% dei rifiuti

7 febbraio 2019 | 11:09
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Rifreddo, parte bene la raccolta porta a porta. Differenziato ben il 73% dei rifiuti

Il sindaco Cesare Cavallo: “Ora occorre proseguire su questa strada migliorando il servizio e convincendo i pochi che continuano a abbandonare rifiuti indifferenziati che il loro comportamento danneggia tutti”

Rifreddo.   Negli scorsi giorni sono stati pubblicati i dati provvisori della raccolta rifiuti rifreddese del mese di dicembre. I primi mensilmente significativi dopo il passaggio dal sistema della raccolta stradale a quello del porta a porta. Dagli stessi si evince che la percentuale di differenziazione del complesso dei rifiuti prodotti è praticamente raddoppiata passando da circa il 37% a quasi il 73%. Un balzo enorme che se aggiunto alla diminuzione della produzione di Rsu pro capite da 18 a 4,43 e della produzione totale dei rifiuti da 28,71 a 16,38.

“I dati sono davvero buoni – commenta il sindaco Cesare Cavallo – è buona parte del merito va dato a rifreddesi che nella loro stragrande maggioranza si sono informati e armati di buona volontà affinché il passaggio al nuovo sistema di raccolta desse i frutti sperati. In particolare ci fa piacere che sia cresciuto il dato della differenziata ma ancora di più che si sia ridotta la produzione di rifiuti. Da sempre infatti cerchiamo di spingere in tal senso con la consegna gratuita dei compostatori, la raccolta separata del verde, recentemente abbiamo sistemato due cassonetti per i pannolini ed anche in futuro cercheremo di migliorare attraverso qualche nuova iniziativa”.

Se i risultati sono ottimi in linea generale non mancano, purtroppo, anche alcune cattive abitudini e diverse volte il comune è dovuto intervenire per constatare abbandoni di rifiuti nei cassonetti del vetro, nelle vicinanze degli stessi o al parco giochi Gesia veja. “In realtà – aggiunge il sindaco – si è trattato di pochi casì che però non devono ripetersi perché fanno fare brutta figura all’intera comunità e rischiano di ingenerare fenomeni emulativi. In due casi siamo anche riusciti a capire chi ha abbandonato il sacchetto ed a spiegarli che non ci si comporta così. Speriamo che i responsabili l’abbiano capito e che non sia necessario passare a misure coercitive”.