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Regione Piemonte, dal 1° marzo abolito il ticket sui farmaci

15 febbraio 2019 | 15:50
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Regione Piemonte, dal 1° marzo abolito il ticket sui farmaci

I piemontesi non dovranno più pagare quella che Chiamparino e Saitta hanno definito “una tassa sulla salute”

Cuneo. E’ stato deciso dalla Giunta regionale questa mattina che la quota fissa di compartecipazione farmaceutica a carico dei cittadini, in vigore dal 2002, sarà cancellata a partire dal 1° marzo.

Il presidente della Regione Sergio Chiamparino e l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta hanno ribadito in merito: “Il Piemonte diventa una delle prime regioni italiane ad aver completamente abolito il ticket sui farmaci. Cancelliamo una tassa sulla salute: un vantaggio per i cittadini che non devono più sostenere un costo, ma anche una riduzione della burocrazia per gli stessi cittadini e per la pubblica amministrazione”.

Nel corso degli anni la Regione aveva già introdotto una serie di esenzioni in base al reddito e alle patologie, oltre ad aver eliminato la quota di compartecipazione sui farmaci non coperti da brevetto). Ad oggi il ticket doveva comunque essere corrisposto da 1,1 milioni di piemontesi, per un costo di 1 o 2 euro per ogni confezione di medicinale.

La decisione è stata preso in seguito ad alcune analisi. “D’altronde – precisa l’assessore Saitta -, il ticket sui farmaci era stato pensato con l’obiettivo di controllare e calmierare la spesa farmaceutica. I dati degli ultimi anni ci dicono invece che non esiste alcuna correlazione fra le due cose: la spesa nelle singole regioni è variata in modo indipendente dall’applicazione dei ticket. Nei fatti era diventata soltanto una tassa”.

Nel 2018, in virtù anche di una migliore gestione, la Regione Piemonte ha ridotto di 27,7 milioni di euro la spesa sulla farmaceutica convenzionata rispetto all’anno precedente. L’incidenza di questa spesa è stata pari al 6,56% del Fondo sanitario regionale, a fronte di una soglia massima fissata a livello ministeriale pari al 7,96%: un minor costo di circa 116 milioni di euro rispetto al tetto di spesa programmato.

“Siamo nelle condizioni di effettuare questa operazione grazie ai risparmi consistenti ottenuti in questi 5 anni sulla farmaceutica, anche attraverso l’apertura al mercato delle gare di acquisto e l’introduzione della concorrenza, che ci hanno permesso di reinvestire risorse nel sistema sanitario regionale e nella cura dei pazienti” conclude Saitta.

In Italia, attualmente, solo Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna non prevedono il ticket sui farmaci. Da marzo 2019 va ad aggiungersi anche il Piemonte.