“Raccontati la mia storia” al Teatro Civico Busca

7 febbraio 2019 | 08:37
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“Raccontati la mia storia” al Teatro Civico Busca

Lo spettacolo in scena sabato prossimo, 9 febbraio, in occasione della giornata mondiale del malato 2019

Busca. Un evento promosso per iniziativa della Parrocchia Maria Vegine Assunta di Busca, della Consulta delle Famiglie e le Associazioni Idee.com, Volontari dell’Annunziata e Comunità Papa Giovanni XXIII in occasione della Giornata mondiale del malato 2019, che si celebra lunedì 11 febbraio.

L’appuntamento è al Teatro Civico sabato 9 febbraio alle 20.45, l’ingresso è libero. Qui andrà in scena l’opera teatrale intitolata “Raccontati la mia storia”, messa in scena dalla Compagnia “Mascateatrale” di Fossano.
Al centro della narrazione teatrale si pone il malato di Alzheimer e la sua storia, ma emergono in egual misura la sofferenza, i disagi e le crisi profonde della famiglia, anch’essa, a tutti gli effetti, vittima della malattia.

Lo spettacolo dell’autore e regista Antonio Martorello mette al centro della narrazione il malato di Alzheimer e la sua storia: emergono sofferenza, disagi e crisi profonde della famiglia anch’essa vittima della malattia.

Si racconta il dramma dell’Alzheimer attraverso gli occhi di Agata, una madre che lentamente perde la memoria e dei suoi figli Filippo e Adele. Il cast della compagnia Masca Teatrale è composto da: Sabina Panero (la parca Cloto), Marta Maglioglio (la parca Atropo), Annarita Martorello (Agata, la madre), Elisa Malgioglio (Adele, la figlia), Daniele Rossaro (Filippo, il figlio), Guido Fissolo (il dott. Marconi), Flavia Guglielmino (Luce, la badante), Laura Delsoglio (Isa, la psicologa, Ezio Gemello (Mario del gruppo di mutuo aiuto), Bruna Delsoglio (la Oss Laura).
Le parti cantate lo saranno grazie alla voce del cantante Luca Bertaina accompagnata dalla chitarra di Enrico “Kikko” Mellano.

Lo spettacolo sarà introdotto dal geriatra Bruno Gerardo. L’iniziativa vuole sottolineare la dignità di questi pazienti, ad oggi inguaribili, e sollevare l’attenzione sulle ricadute della malattia sui famigliari coinvolti.