“Monviso in Movimento” a Saluzzo: incontro sull’appello-manifesto ai “Liberi e Forti”

15 febbraio 2019 | 09:33
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“Monviso in Movimento” a Saluzzo: incontro sull’appello-manifesto ai “Liberi e Forti”

Dopo il successo della serata a Cuneo, l’iniziativa sul documento del 1919 lanciato dalla Commissione del Partito Popolare guidata da don Sturzo viene riproposta, nell’ex Caserma Mario Musso

Saluzzo. Dopo il successo ottenuto a Cuneo lo scorso 18 gennaio, l’Associazione Monviso in Movimento replica, a Saluzzo, la serata “Don Sturzo e i 100 anni dall’Appello “Ai liberi e forti”-Una riflessione per una nuova buona politica”.

L’iniziativa è in programma lunedì 25 febbraio, alle 20.45, nella Sala degli Specchi dell’ex Caserma Mario Musso. A introdurre i lavori sarà il vicesindaco di Saluzzo, Franco Demaria. L’analisi storico politica dell’Appello toccherà al giornalista e scrittore, Giorgio Aimetti. Seguirà il dibattito, coordinato dall’assessore regionale Alberto Valmaggia. L’incontro verrà moderato dal giornalista Giampaolo Testa. Alla serata di Cuneo aveva partecipato l’ex viceministro e già presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero.

L’Appello ai “liberi e forti” venne lanciato il 18 gennaio 1919 dalla Commissione del Partito Popolare, guidata da don Luigi Sturzo, a quanti fossero disposti a impegnarsi nel sostenere un progetto politico e sociale di giustizia e libertà per l’Italia. Due mesi dopo la conclusione della tragica Prima Guerra Mondiale. Un testo che ha segnato profondamente la storia politica del Novecento nel nostro Paese e la partecipazione dei cattolici alla costruzione del bene comune. Permettendo di cogliere il contributo che la fede cristiana ha dato e continua a dare nella realizzazione di una società migliore superando le differenze e gli interessi di parte. “I “liberi e forti” – si legge nel documento – sanno riconoscere i loro limiti e aprire spazi affinché i singoli e i gruppi – tutti, nessuno escluso – possano crescere grazie a una progressiva assunzione di responsabilità nella costruzione del bene comune. L’autorità così concepita non coincide con il potere”.

Il manifesto rappresenta ancora oggi una pietra miliare nella storia del cristianesimo sociale italiano. Con un forte passaggio legato all’esigenza di creare una “Società delle Nazioni” senza chiudersi dietro a barriere e appartenenze. Richiamo lungimirante rispetto al dibattitto sull’attuale cammino e futuro dell’Unione Europea.