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Mondovì, papà Marco dopo l’appello a Le Iene si racconta

5 febbraio 2019 | 18:53
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Mondovì, papà Marco dopo l’appello a Le Iene si racconta

La prova di coraggio e amore per i suoi 4 figli: ricerca un lavoro per la loro serenità perchè sono la sua priorità ieri, oggi e domani

Mondovì. Marco è un giovane papà di 42 anni che si ritrova a gestire 4 figli e con un contratto di lavoro prossimo alla scadenza. Il suo “caso” è recentemente stato raccontato dalla trasmissione Le Iene da sempre sensibile in questo campo.

Anche noi abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo e di farci raccontare dalla sua voce il quotidiano che sta vivendo. La storia di una famiglia decisamente non troppo fortunata, con un nonno malato di cancro e una zia vedova da poco e la piccola Emma (nome di fantasia) che, proprio oggi martedì 5 febbraio, ha affrontato un delicato intervento al cuore al Regina Margherita di Torino.

Marco quanto ti è costato lanciare questo appello per chieder aiuto mettendoci la faccia? Non nascondo che mi è costato parecchio, ammettere le proprie difficoltà non è mai facile. Viviamo nel quotidiano tendendo a dare un’immagine positiva quindi lanciare questo appello ha significato chiedere aiuto, è stato un esporsi questo l’ostacolo più grande.

Hai contattato personalmente le Iene?Sì le ho contattate direttamente attraverso il gruppo facebook “Padri Separati” che fornisce sostegno a chi si trova in situazioni come le mie con l’affido esclusivo e la residenza esclusiva, un caso come pochi. Senza scendere troppo nei dettagli da 4 anni sono rimasto solo con i miei quattro figli. In questi anni, soprattutto negli ultimi, ho pensato sempre al loro bene, mettendoli come è giusto che sia davanti a tutto. Adesso mi trovo con il contratto prossimo alla scadenza, ho sempre fatto il commerciale e dopo un percorso affrontato con un mental coach ho scelto di contattar Le Iene per lanciare questo appello: cerco lavoro.”

Quando è stato trasmesso il tuo appello?Giovedì 31 gennaio ed ho già ricevuto contatti di lavoro da tutta Italia, dalla Lombardia a Brindisi e li ho presi in considerazione tutti inoltrando curriculum e parlando con titolari di aziende. Ad oggi non ho ancora ricevuto contatti dal cuneese.

Marco, 42 anni, ha sempre fatto il commerciale soprattutto in aziende legate al campo alimentare, chiede un contratto da dipendete che gli permetta di seguire e accompagnare i suoi figli nella vita di tutti i giorni. Una vita non facile quella in cui si sono ritrovati lui con Federico, 16 anni, Chiara, 14 anni, Emma 11 anni, e Pietro, 7 anni. Grazie all’aiuto dei nonni finquando non è subentrata recentemente la leucemia per il papà di Marco, dalle zie, sue sorelle, una rimasta da poco vedova, la ex suocera e la ex zia con le quali sono rimasti in buoni rapporti, la vicina di casa Emma, definita quasi un angelo, si sono dovuti ri-organizzare continuamente per trovare sempre il giusto equilibrio.

Ci racconti la giornata tipo di un “super-papà”?Sono solo un papà normale che affronta la situazione in cui si trova come farenne un qualsiasi papà, non sto facendo niente di straordinario. La giornata tipo di papa Marco è varia perchè molto dipende dall’aspetto lavorativo, se rimango in ufficio o se devo viaggiare. E’ tutta una questione di organizzazione tra scuola, rientri, impegni extra scolastici, pasti, necessità. Poi nel week end mi trovo, come in tutte le case, alle prese con pulizie, lavatrici, ferro da stiro e naturalmente a passar del tempo con Federico, Chiara, Emma e Pietro. D’estate andiamo al mare, a volte con amici altri soli. All’inizio non è stato facile far le cose da soli, ad esempio ricordo la prima volta all’Ikea senza la mamma, abbiamo pianto tutti assieme, è stato un pianto liberatori perchè quella era una cosa che avevamo sempre fatto tutti assieme. Poi ci si abitua. Amo definire la mia una famiglia particolare, manca e mancherà sempre una parte ad esempio la scorsa estate mi sono trovato ad affrontare il primo ciclo di Chiara e allo stesso tempo lei ha dovuto interagire con me. Posso dire di aver imparato tantissime cose: cucinare, fare la lavatrice, da tutorial di you tube a sirare le camicie prima impiegavo un quarto d’ora, ora 3 minuti e tutto quello che riguarda l’economia domestica. Sicuramente da papà sono consapevole che non saremo una famiglia completa ma allo stesso tempo loro quattro hanno formato una famiglia nella famiglia, litigano come tutti, ma sono incredibilmente pronti a sacrificarsi l’uno per l’altro. Il grnade risultato è che, nel male, sono nati dei fiori stupendi.

I momenti non facili sono stati tanti ma adesso Marco ha deciso di “ripartire” più combattivo di prima, vuole per la sua famiglia la serenità che merita. Il messaggio che vuole far arrivare è di una persona con una gran dignità che non vuole l’elemosina da nessuno, non intende aprire nessuna raccolta fondi perchè a Federico, Chiara, Emma e Pietro vuole insegnare che ci si batter per lavorare e per costruire il proprio futuro, non si vive di sussidi, regali. Non cerca fama, non ha altri secondi fini, vuole semplicemente un lavoro perchè come ci ha detto nel finale della nostra chiacchierata “Posso darti del pesce oggi mangi del pesce, ma se ti insegno a pescare mangi del pesce per sempre.” Questa è la sua filosofia di vita. Federico, Chiara, Emma e Pietro possono ritenersi davvero fortunati.

Se qualcuno può fare un’offerta di lavoro a questo papà, può segnalarcelo al nostro indirizzo e-mail redazione@cuneo24.it.